READY, SET, LOVE
Thriller, Mistero, Commedia, Romantico
Anno 2024 – 6 episodi da circa 1h e 8m
Su: Netflix
TRAMA
Negli anni 70, a causa di un virus misterioso, la popolazione maschile è stata decimata. Non solo, da quel momento in poi, la percentuale di nascite di maschi scende drasticamente. In pratica nascono solo, o quasi, femmine.
Gli uomini diventano così molto rari. Vengono dichiarati “tesori nazionali. Il governo decide di “conservare” tutti i maschi in un luogo chiamato “La fattoria”, dove vivono rinchiusi in una vita agiata, sotto la protezione del governo.
Le donne per potersi sposare con loro devono partecipare a un reality sponsorizzato dal governo e chiamato “Ready, Set, Love”.
Day (Belle Kemisara Paladesh) viene iscritta di nascosto dalla sorellina, e vince la possibilità di partecipare. Anche se lei non vorrebbe farlo, entra comunque nel reality e qui incontra il ragazzo più popolare, Son (Blue Pongtiwat Tangwancharoen). Il loro incontro non è tra i migliori, ma qualcosa li lega, loro non sanno che hanno in comune molto più di quello che appare.
Il concorso, per potersi sposare con un uomo, prosegue attraverso le prove che man mano le partecipanti devono superare. Day e Son mentre partecipano, inizieranno a scoprire una pericolosa cospirazione che opera sotto la superficie della fattoria e del reality.
OPINIONE PERSONALE
Appare come una commedia leggere e gradevole, un pò un miscuglio all’acqua di rose di “Squid Game” e “Ooku, le stanze proibite”, ma per chi conosce un pò di storia moderna della Thailandia può intravedere una denuncia sociale.
Rimane una commedia piacevole, romantica, leggera, ma dal mio punto di vista “parla e dice” molto di più di quello che appare.
Termina con solo sei episodi, ma l’apertura alla seconda stagione è palese, e non vedo l’ora di vederla.
CURIOSITA’
Vi accenno brevemente (molto brevemente, quindi perdonate se non scrivo tutto) un accenno della storia moderna della Thailandia.
Nel 2014 ci fu un colpo di stato militare; la costituzione è soppressa, ed entra in vigore il coprifuoco, mentre il governo viene sciolto. Ogni protesta è repressa e il comandante in capo dell’esercito si autoproclama primo ministro ad interim della Thailandia.
Inizia per la Thailandia una ferrea repressione alle opposizioni. Solo nel 2019 lo stato militare concede nuove elezioni, ma dal colpo di stato al 2019, lo stato militare introduce una nuova costituzione e nuove regole, rafforzando il potere militare (e come e chi potesse essere eletto, chiaramente tutto a favore della dittatura), infatti i 250 membri del senato eleggibili sono scelti dalla giunta militare.
Il connubio tra monarchia e militari è sempre più forte, uno supporta l’altro, uno “regala” benefici all’altro.
Ci sono state forti dimostrazioni contro il crescente connubio tra i due, con una serie di manifestazioni anti-governative, i manifestanti chiedevano una radicale riforma della monarchia e della costituzione, con pesanti tagli ai privilegi del re, e che avesse fine il connubio tra le forze armate e monarchia per avere una democrazia reale.
Il governo reagì emanando uno stato di emergenza e reprimendo le pacifiche manifestazioni. Le proteste sono proseguite, con varie ondate fino al 2021, e hanno avuto fine solo quando nel 2022 quando lo stato ha introdotto nuovamente la legge sulla lesa maestà (reato che è punito con durezza, prevede pene dai 3 ai 15 anni di carcere per ogni singolo “insulto” a un membro della casa reale).
Ora capite perché nonostante l’apparente leggerezza, io do molto valore a questo lakorn.
INTERPRETI
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