DAL MENU: GAZA, CISGIORDANIA… E COME DESSERT UN BEL PEZZO DEL GOLAN


Il governo israeliano ha approvato un piano per aumentare il numero dei coloni già esistenti nelle Alture del Golan.

Le Alture del Golan sono un territorio Siriano occupato abusivamente e sotto controllo da parte dei soldati d’israele (IDF). Il governo ha stanziato significativi fondi per aiutare e sviluppare in quell’area gli insediamenti dei coloni.

Israele ha occupato le Alture del Golan nel 1967 e le ha annesso nel 1981. Tutto ciò è avvenuto abusivamente, senza autorizzazione di nessun tipo, anzi con condanne da parte dell’ONU e del diritto internazionale. Le Alture del Golan sono riconosciute come territorio della Siria a livello internazionale. Tutte le azioni d’insediamento sono illegali.

Le alture del Golan si trovano nella Siria sud occidentale, al confine con israele, Libano e Cisgiordania. E’ un altopiano strategico.

Nel 1967 israele occupò le Alture. La Siria ha cercato senza successo di riconquistarle nel 1973. L’annessione, che io chiamerei invasione da parte di israele, non è riconosciuta a livello internazionale. L’ONU e la stessa UE considerano il Golan territorio occupato illegalmente da israele.

Indovinate chi, nel 2019, ha riconosciuto il Golan di sovranità israeliana? Bravi, avete indovinato! Gli Stati Uniti d’America, sotto il precedente governo Trump.

Quindi a noi dicono la Palestina non si può riconoscere, ma loro riconosco azioni illegali!

Ricordo che a tutt’oggi, per la comunità internazionale, UE compresa, le Alture del Golan sono occupate abusivamente da israele.

La Siria rivendica ancora le Alture del Golan e chiede il ritiro d’israele; il quale ha lo stesso atteggiamento che ha nei confronti della Cisgiordania: continua ad occupare e si tiene i territori.
Le persone autoctone, sia druze sia Siriane, rifiutano l’annessione e chiedono il ritorno alla Siria e alla legalità, poiché i coloni israeliani (come hanno fatto e stanno facendo ancora in Cisgiordania) espropriano le terre agli autoctoni e attuano discriminazioni verso i druzi e i siriani.

Quindi lo posso pensare, vero? L’istinto all’invasione delle terre altrui, fa parte del modo di pensare del governo israeliano? L’occupazione di altri stati è un vizietto che non riesce a togliersi?

Quindi lo posso pensare, vero? Che il mio governo è complice, oltre che in un genocidio, anche in un attacco mirato a terre che non appartengono a israele, ma che invade?

Fonti: Euronews e Rainews, Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,  israeli Ministry Of Foreign affairs, Bbc, Al Jazeera

IL RUMORE DELLE USCITE


Ho messo come titolo “Il rumore delle uscite”. Ho rubato parzialmente il concetto di una frase di George Berkeley: “Se un albero cade nella foresta e nessuno lo sente fa rumore?”.

Questa è un’espressione filosofica sulla percezione e l’esistenza. Nel porre questa domanda Berkeley, sotto intendeva che se nessuno percepisce il suono, allora non c’è suono, perché per lui il suono è una percezione sensoriale, e se nessuno sente, la percezione non esiste, quindi non esiste il fatto.

Per questo con queste poche parole io vorrei far un po’ di “rumore”, chissà forse nel futuro, tanti piccoli “rumori”, potranno diventare un rumore assordante.

Ho scritto ieri del “Gruppo dell’Aia”,dei BRICS e della conferenza internazionale sulla Palestina tenutasi a Botoga’ e appena conclusa.

Durante la conferenza Gustavo Petro, Presidente della Colombia, ha annunciato che la Colombia cesserà di far parte della Nato. La Colombia era l’unico partner globale latino-americano della Nato, era entrata a farne parte nel 2018.

La motivazione?
Dalla Nato dobbiamo uscire, non c’è altra strada. La relazione con l’Europa non può più passare attraverso governi che tradiscono il loro popolo e stanno aiutando a lanciare bombe sui bambini“.

Li vedete ancora meglio i movimenti geopolitici che cominciano a cambiare il mondo?
L’Europa disumanizzata e mummificata (e prigioniera degli Stati Uniti?), in special modo l’Italia e la Germania, con l’esclusione della Spagna, procede velocemente verso un ruolo terziario nel mondo, senza più credibilità etico-politica.

Scrivo solo queste poche righe perché, in questi giorni, non riesco a contenere l’incredulità di quello che “combina” il mio paese attraverso il suo governo, in netto contrasto con i principali valori umanitari.

Concludo con le parole di Francesca Albanese, presente, alla conferenza. Parole che sarebbero dovute essere messe in atto da anni, dopo le risoluzioni dell’Onu e le decisioni della Corte internazionale di giustizia, e che invece sono disperse in una nube di ipocrisia occidentale.

Francesca Albanese, quale relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori Palestinesi occupati, ha chiesto l’isolamento globale di israele lanciando un appello a tagliare i legami con Tel Aviv.
Cosa di cui siamo capaci, lo stiamo già facendo con la Russia.

Fonti: Ansa, Semana, EuroNews

NON DI SOLA GAZA, MA ANCHE DI CISGIORDANIA. NON DI SOLI MUSULMANI, MA ANCHE DI CRISTIANI.


Prima sono arrivati un centinaio di coloni (israeliani), poi i soldati israeliani hanno aperto il fuoco sulla popolazione (non israeliana) di Kafr Malik. Molti feriti e qualcuno è rimasto a “terra definitivamente”, tutti palestinesi.

I coloni israeliani attaccano impuniti e protetti dalla copertura del governo e dei militari, e ormai gli attacchi e gli scontri sono quotidiani. Talmente tanto che la follia ormai ha preso completamente possesso di coloni e militari, arrivando a colpire, oltre ai “loro nemici storici” i palestinesi musulmani i palestinesi cristiani (o forse questo evidenzia che il loro scopo è l’occupazione e basta). Hanno attaccato anche il villaggio di Taybeh, un villaggio (credo l’ultimo) abitato interamente dai cristiani (3 chiese per 1500 persone: cattolici, cattolici ortodossi e cattolici melchiti).

Il parroco di Taybeh, in Cisgiordania, racconta: “Viviamo sotto il fuoco costante dei coloni e sotto il tiro incrociato delle armi dell’esercito d’occupazione israeliano. Ieri sera i coloni hanno attaccato le case nella zona della rotonda di Karamelo. Un assalto che è coinciso con l’attacco dei coloni al villaggio di Kafr Malik, che si trova vicino a noi”.

Il gruppo pro diritti Yesh Din ha affermato che le violenze si sarebbero svolte alla presenza dei soldati israeliani di occupazione (non sarebbe la prima volta…), senza che questi fermassero i coloni, se non per poi aprire il fuoco verso i palestinesi disarmati. A supporto di quanto dichiarato, il gruppo pro diritti, ha rilasciato i filmati di quanto accaduto.

Chiaramente l’IDF ha smentito dicendo che erano rivoltosi armati (i palestinesi) “che sono intervenuti per separare i coloni dai palestinesi”. Però lIDF mi deve spiegare due cose:
1) Com’è possibile che i palestinesi riescono a far entrare armi nei territori occupati, quando non riescono a far entrare acqua, cibo e medicine per sopravvivere?
2) Com’è possibile che, nei tumulti, i feriti e i morti siano solo palestinesi e nessun colono israeliano?

A ragione Moni Ovada: “Israele non è uno stato democratico. È uno Stato democratico quello che pratica sistematicamente l’occupazione? Quello che è ormai arrivato a oltre 800mila arresti amministrativi, senza alcun processo?

Fonti: Ansa, AsiaNews, Euronews, TGCom, Centro Studi Giuseppe Federici, Il fatto quotidiano, Wikipedia