HIStory3: Make Our Days Count


HIStory3: Make Our Days Count
Romantico – Life – Gioventù
Anno 2019 – 10 episodi da 45 m
Su: Viki Rakuten

TRAMA

Xiang Hao Ting (Wayne Song) e Yu Xi Gu (Huang Chun Chih) sono due liceali con due caratteri diametralmente opposti. Xiang Hao Ting è un ragazzo estroverso, una testa calda a volte prepotente, mentre Yu Xi Gu è chiuso, timido, preferisce non farsi notare. Il destino però vuole che i due si incrocino o meglio si scontrino. Questo incontro cambierà per sempre la loro vita e il loro futuro.

Yu Xi Gu lavora in un minimarket come part time, per non gravare economicamente sulla famiglia. Nel mini market lavora come manager anche Liu Zhi Gang (Thomas Chang), che ha sviluppato una cotta per un uomo che ha incontrato in palestra, Sun Bo Xiang (Wilson Liu).

Quale destino aspetta i due liceali? Cosa accadrà, invece tra il manager e l’uomo incontrato in palestra?

OPINIONE PERSONALE

Di tutti gli HISstory usciti questo è quello che mi ha praticamente “devastato”, e forse per questo indimenticabile.

CURIOSITA’

HIStory è una serie televisiva antologica taiwanese, attualmente composta da:

HIStory1 My Hero
HIStory1 Confession Kiss
HIStory1 Obsessed

HIStory2 Right or Wrong
HIStory2 Crossing the Line

HIStory3 Make Our Days Count
HIStory3 Trapped

HIStory 4: Close to You

HIStory 5: Love In The Future 

INTERPRETI

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NO TOUCHING AT ALL


NO TOUCHING AT ALL
(Doschitemo furetakuna)
Psicologico, Romantico, Life
Anno 2014 – Movie da circa 1h e 24m
Su: My BL Love

TRAMA

Shima Toshiaki (Yonehara Kousuke) viene assunto in una società, qui incontra il suo superiore Togawa Yousuke (Taniguchi Masashi) ancora sotto i fumi dell’alcol, dopo una notte di baldoria.

Shima ha un carattere introverso che non lo aiuta a legare con i colleghi, e nel frattempo fa di tutto per evitare il suo superiore che è invadente e grossolano nei suoi confronti. Nonostante ciò, alla fine, Shima s’innamora di Togawa, nonostante sappia che è eterosessuale.

Togawa però lo invita a cena, e Shima accetta. Da quella cena nascerà un rapporto tra i due di “amici con benefici”. I due continueranno a vedersi in quella tipologia di rapporto, anche se Shima desidera una relazione stabile con l’uomo che ama.

Il passato di Shima pesa sulle scelte che questi fa, la paura di essere usato e abbandonato, perché Togawa è eterosessuale, non lo lascia mai, e anche quando i gesti di Togawa dimostrano quanto lo ami, Shima non riesce a fidarsi totalmente di lui.

La situazione precipita quando a Togawa viene comunicata una promozione e il suo trasferimento a Kyoto. A quel punto Shima decide di lasciare Togawa.

I due si separano, ma riusciranno a non amarsi e vedersi ma più?

OPINIONE PERSONALE

La mia opinione personale è brevissima: da vedere!

Nonostante sia un bl “datato” è intriso dalla profondità di emozioni e sentimenti come solo i giapponesi (dal mio punto di vista) riescono a trasmettere. Nulla di eclatante, ma una lama emotiva che ti arriva alle ossa.

CURIOSITA’

Il titolo originale è Doschitemo furetakuna  il cui significato è “Non mi lascerò coinvolgere”.
Questo film è tratto dall’omonimo manga di Kou Yoneda.

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LOVE IN THE AIR


LOVE IN THE AIR
Commedia – Romantico – Life – 18+
Anno 2022 – 13 episodi da 45 m
Su: Viki Rakuten

TRAMA

Rain (Noeul Nuttarat Tangwai) e Sky (Peat Wasuthorn Chaijindar) sono due amici, e per colpa o grazie a delle corse illegali di moto su strada, incontrano Phayu (Boss Chaikamon Sermsongwittaya) e Prapai (Fort Thitipong Sangngey) che gareggiano nelle corse illegali.

Rain e Sky non sanno che i due motociclisti entreranno senza se e senza ma, nei loro cuori, nonostante la loro resistenza.  

Phayu dovrà vincere la resistenza di Rain innamorato di una sua compagna e Prapai dovrà fare i conti con un passato oscuro di Sky.

OPINIONE PERSONALE

Piaciuto, molto. I personaggi sono ben delineati e gli attori sono riusciti a entrare nel ruolo perfettamente, e lo si capisce dai baci. Personalmente il personaggio di Payu interpretato da Boss mi ha steso!

Se lo consiglio? Si, ma ricordo che è tratto da una novel di Mame, e anche se hanno edulcorato un po’ (per la censura), vi è, a un certo punto, un argomento “tosto” che a qualcuno potrebbe dar fastidio.

CURIOSITA’

E’ un adattamento della novel “Love storm and Love sky” di Mame (la stessa di TharnType).

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VERSIONE 3.0 E VIAGGI


Sono in un momento di “a breve si cambia” e la cosa mi piace, anche se un po’ di inquietudine mi pervade, perché allo stesso tempo non so esattamente, quale trasformazione avrò. Poi penso che in questi anni sono stata la signora della trasformazione, pur rimanendo la stessa, quindi “Inshallah”, se dio vorrà, avrò una versione 3.0 di me stessa.

Quest’anno è anche l’anno dei viaggi, cosa che mi sarebbe piaciuta sempre tanto fare, ma che per questioni di “money”, di tempo, di spazi e della peggiore che va sotto il nome “senso di colpa, lascio gli animali da soli a casa”, ho sempre rimandato. Nell’anno dell’ennesima mia trasformazione, però ho trovato una soluzione a tutte queste questioni, e quindi:

Berlino, a inizio aprile, da Progenie. A Berlino sono già stata, vivendo Progenie lì, e quindi è un tornare in luoghi “conosciuti” dove la lingua la prima volta in cui sono stata mi sembrava dura ed escludente, ora la trovo decisa e avvolgente.

Mi piace una città, tra le tante cose, in cui essere vegana è facile e dove la diversità coabita a distanza di pochi metri.

Il Giappone a fine aprile e inizio maggio, due settimane, dove si concretizza un piccolo sogno. Non so dirvi di preciso quanto è iniziato, ma so dirvi di preciso come mi sono innamorata di questo paese. Non con i manga, gli anime o i dorama, ma con una frase letta in un articolo di architettura anni fa, che parlava di questo paese. Una frase che a voi potrà dire poco o nulla, ma a me ha fatto sentire a casa.
La frase era: “Arredare con il vuoto“.

Se tra voi c’è qualche esperto di psicologia, magari mi saprà dire come al semplice leggere questa frase, io mi sia innamorata immediatamente di un paese lontano di cui non conoscevo nulla. Questo innamoramento è proseguito nel tempo, tenuto nascosto perché non razionale (come fai ad amare qualcosa che non conosci?), sepolto nel tempo, e negli ultimi anni riesploso, incontenibile.

Parigi a giugno. Non ci sono mai stata, a dire il vero non sono mai stata in Francia, sarà quindi la mia prima volta francese (se escludete la Corsica che i francesi pensano francese e i còrsi pensano còrsa).

Sarà un viaggio di gruppo con gli amici. Quattro giorni insieme. Sarà anche l’occasione in cui metterò alla prova il mio riuscire a condividere lo spazio con oltre due persone alla volta, per un tempo che supera le ventiquattro ore. Dico questo perché, non so voi, ma io ho bisogno di spazi, nell’arco di una giornata, in cui ci sono solo io e io, magari poco, magari solo mezz’ora, ma mi è vitale. Credo dipenda da anni e anni in cui padrona del cosa faccio, quando e dove sono solo io.

Poi riemergo sorridente, ma quello spazio è salvaguardia per me e per chi mi sta accanto.

HIS


HIS
Anno 2020
Romantico, Life
Film da circa 2,7 ore
Su: AKC BL Asia

TRAMA

Shun Igawa (Hio Miyazawa) e Nagisa Hibino (Kisetsu Fujiwara) sono due studenti del liceo che diventano subito amici e da subito sono inseparabili. Ben presto si rendono conto che quello che provano va ben oltre al sentimento di amicizia.
La loro storia prosegue dal liceo fino all’università quando, poco prima della laurea di Shun, Nagisa annuncia che non riesce più a vedere un futuro insieme, e lo lascia, troncando ogni rapporto.
Nagisa scompare completamente dalla vita di Sun, che rimane da solo con il cuore spezzato.

Anni dopo, Nagisa inaspettatamente ritorna con la figlia di sei anni, Sora, e chiede a Shun di ospitarlo. Shun, seppur con timore, accoglie il suo ex e sua figlia.
La convivenza può far rinascere il vecchio sentimento? Le difficoltà cui andranno incontro li allontaneranno? Che cosa accadrà tra i due ragazzi, ora uomini, che in qualche modo sono ancora profondamente legati?

OPINIONE PERSONALE

Una delicata storia d’amore, che tocca argomenti profondi, tra cui l’accettazione sociale di chi ama in maniera “diversa”.

CURIOSITA’

Esiste anche un prequel, His – Koisuru Tsumori Nante Nakatta.

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CLOSE KNIT


CLOSE KNIT
(Karera ga Honki de Amu Toki wa)
Life, Discriminazione, LGBTQ+, Transgender
Anno 2017 – Movie di circa 2h e 7m
Su: My BL Love

TRAMA

Tomo (Kakihara Rinka) è una ragazzina delle scuole medie che vive insieme alla madre, quest’ultima è totalmente irresponsabile e incapace di prendersi cura di sua figlia. All’improvviso la madre l’abbandona senza nessuna spiegazione.

Tomo cerca aiuto dallo zio Makio (Kiritani Kenta), il quale convive con la compagna Riuko (Ikuta Toma).

Tomo comprende che Riuko è una donna più complessa di quello che sembra, infatti, in realtà, è un transessuale dolce e sensibile.

Riuko inizia a prendersi cura della piccola Tomo, e finisce per amarla come se fosse sua figlia, dal canto suo Tomo troverà un amore e una cura cui non era abituata, facendola sentire amata e accettata.

In tutto questo la vita di Riuko è molto complicata e difficile nella società, e questo porterà la piccola Tomo a comprendere capire, aumentando la sua capacità di apertura dei “diversi”.

OPINIONE PERSONALE

Poesia fatta immagine e ho detto tutto.
E, come succede nel film a Toma, aiuta a comprendere e capire di più il “diverso”, che poi la domanda quando si usa parola “diverso” che dovremmo porci sempre è: “Diverso da chi?”.

I giapponesi non si smentiscono mai quando si parla di emozioni, ti scavano dentro e ti lasciano qualcosa di se.

Un film che mi ha emozionato fino alle ossa, facendomi sentire un po’ Riuko, e che, mentre ne scrivo ora a distanza di tempo, mi scioglie ancora il cuore.

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LA MALEDIZIONE DI ESSERE LUPO


Era molto che non ti facevi accompagnare da Morfeo da me.

Non ti aspettavo, e neppure quello stretto abbraccio dal quale non ci staccavamo, quasi a fonderci, in un luogo senza tempo e confini.

Non so se sono deliri o qualcosa che sfugge alla nostra comprensione, so solo che l’emozione, la mia, era vera, è vera.

C’è chi nasce lupo e rimane legato tutta la vita a un solo compagno e chi leone marino e assapora ogni storia che vive, anzi la cerca.
Nessun giusto o sbagliato, solo un’indole, un marchio, un timbro o una maledizione che ci portiamo dentro. Io con te ho scoperto di essere lupo.

Lascerò stemperare lentamente, non ho scelta, questa emozione che mi porto dentro dal risveglio, questo senso di vuoto che tende a voler esser riempito dalle contrazioni del cuore e dai nodi che si formano in gola.

Arriverà sera, e avrò nuovamente sepolto, quello che fu di noi e quello che non fu mai.

PAROLE


Ci sono parole che ho imparato quali pazienza, parlare, attendere.
Pazienza: ci sono voluti anni, in cui la perdevo e ritrovavo.
Anni di allenamento perché il momento in cui la perdevo fosse sempre più lontano. Ma confesso, a volte mi rendo conto che devo ancora allenarmi.

Parlare: ho vissuto in silenzio per anni, poche parole e tanto ascolto. 
Poi ho iniziato, ed è stato un crescendo, stoppata ogni tanto dalle paure e dalle insicurezze, ma non mi sono più fermata. Devo ammettere, però, che negli ultimi anni spesso utilizzo il bonus “silenzio”, lo faccio quando vedo che parlare è inutile.

Attendere: è in qualche legata alla pazienza, ma ne è solo parente.
Ho imparato ad attendere tempi migliori, la luce in fondo al tunnel, il passaggio del dolore che attraversa l’anima per uscire.

Ci sono parole che ho perso tipo fiducia, ingenuità, accondiscendenza.
Fiducia: ne avevo tanta negli uomini, nel mondo, in me a volte.
Poi l’ho persa, forse l’ho utilizzata troppo, e troppo a sproposito. Ho riposto fiducia in situazioni, amori e amicizie, ma quando ho sentito quella lama nella schiena e mi sono voltata, non l’ho più trovata.

Ingenuità: l’ho tenuta con me molti anni, forse troppi.
Seguiva, come una pecorella il cane, “fiducia”, andava di pari passo nel mondo.
Un giorno si è sentita dire: “Non puoi essere così ingenua alla tua età” e ingenuità ha pianto, e nel farlo ha cominciato lentamente a sciogliersi, come un ghiacciolo a ferragosto.

Accondiscendenza: voleva far contenti tutti.
Cercava di tamponare i bisogni e desideri altrui, e per farlo perdeva di vista gli obiettivi che l’anima si era posta, la relegava e spesso imprigionava.

Ci sono parole ambivalenti tipo accettazione, sopportazione.
Accettazione: a volte è positiva, accetti la diversità, il fato, il momento, una visione diversa dalla tua, ma a volte scompare e arriva “intransigenza” davanti a parole quali crudeltà, ingiustizia.

Sopportazione: è come “accettazione” a volte è positiva, ma davanti ingiustizia, repressione, schiavitù, manipolazione, esplode in “ira”.

Poi ci sono parole che non ho ancora imparato, sto ancora vivendo questa vita, cercando di apprenderle.

PRISON PLAYBOOK


PRISON PLAYBOOK
Commedia, Crime, Life
16 episodi da circa 1,30h
Anno 2017
Su: Netflix

TRAMA

Un famoso giocatore di baseball, Kim Je Hyuk (Park Hae Soo), viene arrestato in seguito ad un eccesso di reazione mentre insegue un uomo che aveva cercato di aggredire sessualmente la sorella.

È condannato a un anno di prigione. Lì incontra un suo vecchio amico d’infanzia e compagno di baseball, Lee Joon Ho (Jung Kyung Ho), che aveva abbandonato il baseball dopo un incidente. Ora è lavora come guardia carceraria, dove è imprigionato Je Hyuk.

In cella con Kim Je Hyuk vi sono altri detenuti, alcuni rinchiusi temporaneamente, altri con un ergastolo che li aspetta. Tra caratteri diversi, chiusure, aperture e silenzi, tra di loro inizia a crearsi un rapporto che li legherà molto più di quanto pensino.

OPINIONE PERSONALE

Vi dico la verità ho rimandato la visione di questo drama per moltissimo tempo, non m’ispirava molto, poi si era sparsa la voce che lo avrebbero tolto dal catalogo (ma c’è ancora) e mi son decisa. Quando l’ho fatto, mi son data della stupida da sola a non averlo visto prima.

E’ un drama bellissimo, un cast spettacolare, con attori tra i più bravi (sia nei ruoli principali sia in quelli di supporto) che io conosca, una storia diversa dal solito pur mantenendo di base una storia sentimentale, il sentimento che spicca di più tra tutti è quello dell’amicizia.

Pur essendo un drama datato, per la mia personale opinione, è imperdibile.

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ORANGE DAYS


ORANGE DAYS
(Orenji Deizu)
Romantico, Life, gioventù
Anno 2004 – 11 episodi da circa 45m
Su: Netflix

TRAMA

Yuuki Kai (Tsumabuki Satoshi) studia psicologia all’università, già pensa a cerarsi un lavoro per entrare di diritto nel mondo degli adulti. La cosa però non è facile e trova delle difficoltà nel farsi assumere.

Nel campus universitario incontra una ragazza che suona il violino, la ragazza è Hagio Sae (Shibasaki Ko), nonostante abbia un aspetto dolce, ha una personalità forte. A causa di una malattia è diventata sorda e odia quando la compatiscono, per proteggersi ha chiuso le sue emozioni al mondo esterno.

Un giorno Kai si ritrova a un appuntamento con Sae al posto di un suo amico, e così facendo conosce Sae e una parte della sua personalità più piacevole.

I due ragazzi si trovano simpatici, e cominciamo a frequentarsi tra i loro amici, sviluppando tra tutti un legame e tra loro due una bella amicizia.

OPINIONE PERSONALE

Ho iniziato a vederlo, e mi ha conquistato subito. All’inizio mi ha ricordato un drama con Ren Meguro: “Silent”.

Due cose, però, mi lasciavano perplessa, i capelli di lui e il tipo di cellulari che usavano nel dorama. Ho pensato che una parte del drama si svolgesse nel passato, ma non cambiando, dopo un paio di episodi mi sono decisa e ho guardato l’anno d’uscita, ed era 2004!

Questo mi ha fatto amare ancora di più questo jdrama. 
A parte la tipologia dei telefonini era rimasto con una trama “moderna”. Anche lo svilupparsi delle emozioni e dei sentimenti (molto giapponese) era delicato e profondo.

A chi ama il romanticismo giapponese, nonostante sia un drama datato, lo consiglio. Vi porterà in un periodo in cui amore, amicizia e speranza per il futuro riempiono la vita delle persone.

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