FRAMMENTO ROSSO


L’aria fuori è fredda, pungente. Il sole non riesce a scaldarla di prima mattina, eppure io qui, sono immersa in un caldo campo di spighe mosse dal vento.

Il sole è alto, il vento avvolge come amante bollente, se chiudo gli occhi, lo sento parlare e sussurrare parole d’amore alle spighe, si piegano e mi accarezzano la pelle mentre cammino tra loro.

Ritorno, guardo fuori dalla finestra, l’ho sempre avuta questa capacità di viaggiare nei sogni e nelle emozioni, nel bene e nel male.
Ricordo parole dettemi: “Vivi su un altro pianeta, ti parlo ma non ci sei, dove sei ora? Il tuo corpo è qui ma tu non ci sei”.
Andavo via, io qua non ci vivevo bene. Poi sono cresciuta, non potevo più andarmene tutte le volte che avrei voluto. Da allora ho imparato a portare pezzi del mio mondo in questo mondo. Ora un piccolo frammento è qui.

Oggi fuori il cielo è azzurro, l’aria è calda, l’estate è nel suo fulgore, i grilli mi cantano serenate mentre vado incontro a quel papavero rosso in mezzo al campo di grano.

25 CHILI E IL CIELO STELLATO DI SOLI


Di questo ultimo anno mi porto dietro una corazza di grasso a protezione di un cuore, 25 chili di spessore tra me e il mondo per paura di sentire ancora dolore, per allontanare uomini che hanno una visione epidermica della vita e di me, per soffocare la perdita di un’amicizia.

In questo ultimo anno ho perso la speranza, il credo, le fondamenta, le pareti di me stessa e per questo ho cercato il “suicidio” attraverso il cibo. Però ho combattuto a modo mio, ho chiesto aiuto e ho stressato chi mi è vissuto accanto con la visione cupa e senza speranza del mondo. Nondimeno, mentre ciò accadeva io combattevo, a modo mio, muovevo energia a caso, camminavo senza direzione, tutto pur di allontanarmi da quel punto. Ho camminato davvero senza speranza, senza sapere dove ero e dove andavo, ma non mi sono mai fermata, o non più di tanto almeno.

Ma a fine di questo anno ho imparato. Ho imparato a perdonare, o quanto meno ad andare oltre, perché non tutti siamo allo stesso punto di comprensione della vita e come annaspo io, annaspano anche gli altri nella vita.
Ho appreso che il perdono implica il dare in ogni caso ad ognuno le proprie responsabilità e il dover affrontare le conseguenze delle proprie azioni.

Alla fine di questo anno, ho capito che il mio camminare senza meta, il mio cercare, il mio muovermi era rivolto a me stessa, mi stavo cercando e mi son trovata, ritrovata. Quando questo è accaduto, la mia vita ha ripreso a scorrere e son arrivate persone luminose.

Ora, in fondo a questo anno, mi trovo con questi 25 chili che da protezione son diventati prigione angusta e non mi appartengono. Da questa prigione io vorrei uscire ed è ora che cominci a picconare questo muro da qualche parte.

Questo post, questo scritto, serve a me per metter un punto e un fissar un obiettivo, ma mi serve anche per dire a chi passa un momento cupo della sua vita, di non smettere mai e poi mai di cercare dentro di se. Alla fine tutto l’universo è lì dentro, sole compreso, quando lo troviamo, quando ci troviamo, altri universi arrivano a noi, altri soli illuminano con noi la vita.

Oggi io ho un cielo stellato a giorno pieno di soli.

Insomma, non smettere mai di cercare di sorridere e credere, nulla e per sempre vero, neppure il buio.

CONSAPEVOLEZZA


Spuntava l’alba. Di quella mattina ricordo il mio guidare pigro, l’odore di lui sulla pelle, la luce che lentamente colorava tutto come un pennello dai mille colori, la mente piena di pensieri che si attorcigliavano come serpenti e il cuore appoggiato lì sopra. Poi quello squarcio interiore.

Una marea emotiva, una sensazione di pienezza e comunione. Un pensiero su tutti che si innalza da quel groviglio annullando tutti gli altri:  “Sento. Sento così tanto da espandermi in ogni cosa.  Amo così tanto, da riempire ogni cosa dentro e fuori me, così tanto da bastarmi. Dio, ho la fortuna di essere capace di amare in questo modo.”
Mentre pensavo a questo mi sentivo stupida, piangevo e ridevo insieme. Un frammento di gioia allo stato puro. Un minuscolo frammento di consapevolezza, che avrebbe fatto la differenza sul capire molte cose nel futuro, anche la consapevolezza che avrei pagato ogni singola lacrima di gioia che stava scendendo in quel momento. Pochi minuti.

Non pensate a misticismo vario e assortito o a Dio che apre le nuvole e mi parla, oppure a una delle mie personalità, quella pazza, abbia preso il sopravvento. Solo la sensazione di essere un tutt’uno con il mondo e l’aver pensato che “Non aver mai amato veramente è come essere uno zombie emotivo, ed io non lo sono. Non lo sono mai stata. Controllata si, spaventata si, nascosta si, timorosa si, prigioniera si, ma sempre viva e vera”.

In quello squarcio, in quella esplosione, in quel minuscolo frammento di capacità, sentivo il collegamento con l’universo fuori e il mio universo dentro, quella sensazione di esser capace di amore, di quell’amore che basta a se stesso. Quell’attimo nessuno avrebbe mai più potuto togliermelo.
Nello stesso momento in cui provavo questo, sapevo già, che in questo mondo, ogni cosa ha il suo alter ego opposto. In quella stessa scheggia di tempo in cui piangevo così intensamente di gioia, sapevo che avrei pianto con la stessa intensità, di dolore.
E cosi fu.

La consapevolezza non è riuscire ad evitare il dolore, ma avere la capacità di affrontarlo.

DISTACCO


Ci son giorni in cui percepisci il mondo come un’estensione di te. Sai perfettamente dove termini e dove inizia il resto, ma in qualche modo sei collegata.
Questi giorni ti portano a capire e ti conducono a certe notti in cui i sogni son particolari, le sensazioni son diverse e tu sai che non è proprio un sogno. Stai bene, sei avvolta, qualcuno comunica per aiutarti e tu assorbi come carta assorbente per comprendere.

In qualche modo tu sai, che quella sensazione è reale. Al risveglio porti con te un ricordo, un insegnamento, che cerchi di memorizzare continuamente altrimenti man mano che la luce splende, si scioglierà come neve al sole. E rammenti che ti sei detta la parola da ricordare.

Ecco, la mia parola da ricordare di questa notte è distacco. Non freddezza, separazione o lontananza, ma solo il distacco per “vedere” mentre partecipi alla vita, per essere obiettivi e veri. Quel distacco che ti serve per non perderti ancora o farti rubare mentre vivi.

Respiro, ho ritrovato il mio cammino.

MAGIA


La riconosco. E’ nell’aria. Energia o Magia, chiamatela come preferite.

Ci son attimi, momenti in cui l’aria ne è impregnata, l’avverto intorno, mi avvolge come uno scialle e penetra in me quasi fossi un terreno e lei acqua.
Non magia per me, non qualcosa che viene per me.  Attorno, invisibile, ma c’è.
E’ come la brezza, la senti sulla pelle, l’avverti nelle orecchie, l’assaggi con la punta della lingua.  Ma la brezza non è lì per te.

A volte avverto energie così, attimi, bolle. Mi fanno stare bene. A volte sorrido e a volte mi mettono quella punta di malinconia che non uccide, ma amplia la percezione. Come se tutta la conoscenza fosse lì a portata di mano. Ti allunghi per prenderla ma per quanto ti sforzi manca sempre un millimetro. Non ci riesci ma pensi la prossima ci riuscirò.

Socchiudo gli occhi. Assaggio con la punta della lingua.

VI LOVVO


Ho poco tempo e sarò breve. Scrivo perché non posso contenere il piacere di avervi conosciuto dal “vero”, scrivo per ringraziare  il cielo, il periodo, il momento, il mondo, di esser stata con voi sabato a Bologna . Si lo so, paio un pò zuccherosa, al limite del diabete, ma oggi va così.

Conoscere le persone non è facile, conoscerle davvero in rete ancora meno, non sai mai chi aspettarti. Infatti, anche con voi, la sorpresa c’è stata. Siete diversi (un pò) dall’immagine data dalle parole del vostro blog, siete decisamente meglio. Le parole che usate per dipingervi in rete non rendono tutto ciò siete: veri, ironici, intensi, sorridenti e ricchi di calore.

Ok ok anche le mie son parole di blog e di conseguenza non rendono.  Chi c’è stato sa cosa intendo, chi non c’è stato potrà la prossima volta che organizzeremo, perché lo faremo!
Sappiate che già mi mancate. VI LOVVO.

In stretto ordine alfabetico….
Baol
BriCciole Di Te
Elena
En Joy
Gio
Mirko
Olivia
Un uomo in cammino

FARFALLE E ALTRE AMENITA’


Questo scritto nasce per colpa di “En”.
En è innamorata.
En è innamorata e ricambiata con la stessa intensità.
En è un dispenser di energia verde, e me ne regala a profusione.
En ha farfalle ovunque non solo nello stomaco.
En mi scrive: “Non smetterò mai ..MAI.. di pensare che sei prossima alla conversione al romanticismo”.

Ed io dovrei spiegarle che son stata una grande romantica, di quelle un po’ da prender in giro tanto ci credono, di quelle per cui “una delle mie amicasorella” cercava di tutelare perché tutto quel romanticismo a volte offusca la visione sulla realtà, di quelle per cui l’amore è vita e senza non vivi, la giustizia vince su tutto, i bravi vincono, i cattivi perdono, l’amicizia è sempre vera, chi ti vuole bene non ti ferirà mai, chi ti ama sarà sincerò. E invece no. E invece non va sempre così. E invece raramente accade così.

En non posso convertirmi. Io son già romantica. Questo mi ha portato al cinismo. Solo i romantici possono esserlo. Solo chi è stato così tanto deluso, può vedere il mondo attraverso l’opposto di quello che era.  Il romanticismo scende sempre più in profondità, il crederci affonda insieme e il cinismo prende il suo posto.

Ma io son romantica, una farfalla celata dietro il cinismo esiste, solo che questa non è l’epoca dei romantici.

NUVOLE CONTRAFFATTE


Osservo le verità modificarsi, intrecciarsi e confondersi tra omissioni e bugie. Mi domando chissà quante volte pensavo fosse vero e non lo era, chissà quante volte quello che ho tra le mani è la verità o solo un pezzo di nuvola contraffatta.

Non che abbia importanza a questo punto della vita, ormai bado al sodo, sono qui, sono viva, sono tra i sopravvissuti il resto è aleatorio.

E come quando stai male, ma veramente male con il corpo, ti rendi conto che tutti i discorsi filosofici e le seghe mentali del mondo non servono a niente, eppure non son stata e non sono materiale, ma ho compreso l’importanza della carne legata allo spirito.

E nulla… solo questo, un pensiero fissato con un sorriso e un sospiro in questo mondo, la rete, fatto di niente e allo stesso tempo fatto di materia.

I SOGNATORI


Io li vedo i sognatori. Si celano dietro muri di parole, nascosti dai completi grigi e da cravatte in tono. Dissimulano dietro t shirt dalle frasi volgari. Si eclissano da questa società che li maltratta, li deride e compatisce. Un mondo fatto di uomini che hanno preso i propri sogni, li hanno appesi al rotolo della carta igienica e usata così invece di dargli ali. Uomini che una volta finiti i propri, volgono lo sguardo sui sognatori, per rubare i loro.

Se pensate che sognatore voglia dire esser persona leggiadra, leggera e un pò svampita, sbagliate. Il sognatore potrà apparire così, ma essere un sognatore vuol dire diventare un guerriero, contarsi le cicatrici e allenare giorno per giorno i muscoli, specialmente quello del cuore.

Io li vedo i sognatori. E vorrei dirgli che lo so, fa male, lo so, non è facile, lo so, lo so lo so… ma tutto il mio sapere non potrà nulla.
Posso solo un pezzetto di petalo rosa e il ricordar che la vita è un’onda che accarezza la spiaggia.

POKER CRASH GAME


Ogni tanto accade. Lo sogno.
Ora molto meno. Capita una volta o due l’anno. Quando accade è sempre così, come se fosse realtà, un’altra realtà e svegliandomi precipitassi in questa, come se lo avessi visto davvero, come se avessi parlato davvero, come se.

Questa volta era invecchiato, i capelli erano brizzolati e il taglio corto, quasi rasato. E al suo “Mi dispiace se non possiamo andare là” ho risposto: “Io sto bene dove sei tu”.

Non serve ricordarmi che l’ho lasciato io, non serve rammentare che nel farlo mi son salvata, non serve sapere che son passati anni, non serve avere la certezza che questa marea ora di sera se ne andrà e non serve neppure ricordarmi che è stata la scelta giusta e indietro non tornerei. Non serve a nulla.

Torna quella sensazione di vuoto dentro, torna quell’amore di cui ti ricoprirei e ti avvolgerei per proteggerti dal mondo, torna il dolore, torna la passione infinita costante continua, torna il rancore, torni tu, torno io e il nostro giocare a poker con la vita, per poi rendersi conto di aver perso entrambi e lo spezzarsi in due.

Un legame di millenni a cui manterrò parola ci lega. Caduti insieme, insieme saliremo.  E tremo pensando quanti debiti karmici stai accumulando ora, in questa vita, con molteplici persone, perchè ti terranno qui tenendo anche me, non riuscirò ad andarmene finchè tu vagherei su questo mondo.  Quante vite ancora da vivere per starti accanto? Ma in questa vita ti cancello, odiandomi per averti ritrovato.

Ci son legami karmici.  A livello sottile le anime si parlano, per quanto rifuggi, ti accompagnano lo stesso, anche se tu in questa vita sei andata oltre.