DA PERTINI A MELONI: anni luce di distanza politica e umana


La Meloni ieri parlando della Global Sumud Flotilla, dice, testuali parole: “Tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità e infilarsi in un teatro di guerra per consegnare aiuti a Gaza…”.

Io dico: “Se lei, il suo governo, i suoi ministri e altri collusi nel consiglio UE, avessero fatto qualcosa di concreto in questi due anni, tipo gli stessi embarghi che hanno fatto alla Russia, le persone non avrebbero rischiato la propria incolumità per infilarsi in una situazione pericolosa”.

Ma forse, la Meloni non è preoccupata per le persone della Global Sumud Flotilla, forse è preoccupata per la sua posizione…. IRRESPONSABILE e INDIFENDIBILE nei confronti di un genocidio ancora in atto e per il quale non ha fatto e non fa assolutamente nulla.

Caro Presidente del Consiglio Meloni, se lei pensa, come ha asserito, che un’intera flotta di aiuti umanitari composta da 44 stati (non solo dall’Italia) e da associazioni umanitarie ce l’hanno con lei, sospetto un grosso problema di egocentrismo (oltre altro).

Oggi ricorrerebbe il compleanno di Sandro Pertini, se fosse ancora vivo. Ex Presidente della Repubblica Italiana, nel discorso di fine anno alla nazione, il 31.12.1983 disse:
“Israele ha occupato e occupa territori altrui.
Ora io questo vorrei dire al popolo di Israele.
Siamo sempre stati al suo fianco, al fianco degli ebrei quando erano perseguitati.
Ma gli ebrei non sono stati perseguitati prima di avere uno Stato nell’Oriente, dagli arabi.
Sono stati perseguitati in Europa, dagli europei.
Finalmente, poi, dopo la prima guerra mondiale, ebbero un territorio e una patria.
E quindi, anche un territorio e una patria, a mio avviso, devono avere i palestinesi.
Altrimenti non vi sarà mai pace nel Medio Oriente.”

Il livello umano e politico era un altro, lontano anni luce, da quello di chi ci governa ora.

CINDERELLA CLOSET


Cinderella Closet
Genere: Commedia, Romantico, Gioventù, Drama
Paese: Giappone
Anno 2025 – 12 episodi di circa 20 minuti

Due piccole premesse: è un adattamento da un manga che porta lo stesso nome ed è una produzione nata originariamente per l’emittente televisiva TBS.

Trama:
La giovane Haruka ha lasciato la campagna per iniziare una nuova vita a Tokyo. Il suo vissuto semplice l’ha resa una ragazza solare ma ingenua, timorosa e senza alcuna esperienza sentimentale.
Lavora in un negozio part-time, dove incontra Kurotaki, del quale s’innamora segretamente. Per colpa della sua timidezza e del suo senso d’inferiorità non osa confessargli il suo amore.

Un giorno, per puro caso, incontra Hiraku, una fashionista molto bella e affascinante ma dal carattere tagliente. Haruka scongiura Hiraku, che accetta a malincuore, di farle da “fata madrina” per riuscire a conquistare Kurotaki, e di trasformarla in una moderna Cenerentola.

Haruka, però, non sa che Hikaru ama il crossdressing1.

La storia si sviluppa intorno ai tre personaggi citati nella trama, impersonati da: Matsumoto Leo, Osaki Ichika e Hachimura Rintaro.

Se volete vederlo, lo trovate su Netflix.

L’ho seguito molto volentieri, è stato un po’ il drama da decompressione, quando non vuoi cose troppo “pesanti” o troppo “complicate”, consapevole di alcuni stereotipi giapponesi. Insomma, un jdrama da vedere quando vuoi rilassarti e svuotare la mente.

Ho citato la TBS. Quando si parla di questa emittente televisiva bisogna sempre ricordarsi che i suoi drama che vanno in onda in prima serata e quindi molte cose sono trattate solo in superficie e adattate per un pubblico di tutte le età.
I loro drama sono leggeri, godibilissimi, adatti quando uno vuole svagarsi, ma spesso sono un’occasione mancata per parlare in maniera approfondita e realistica di alcuni aspetti di vita giapponese. Un vero peccato dal mio punto di vista, perché è un’emittente moderna e tratta temi moderni.

Personalmente mi è piaciuto proprio per l’aspetto “svuota mente”, ma non è un drama di cui farei rewatch.

  1. Il crossdressing è l’abitudine di indossare abiti e comportarsi come se si appartenesse al sesso opposto al proprio, indipendentemente dall’identità di genere o dall’orientamento sessuale della persona che lo pratica. ↩︎

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

PRIMA GLI ISRAELIANI


Vorrei tanto una mattina, alzarmi, leggere le notizie, non avere un travaso di bile e non vergognarmi di essere italiana.

Stamattina il primo premio lo vince quello che non è riuscito a laurearsi dopo dodici anni di fuori corso. Sto parlando di Matteo Salvini che in un’intervista alla televisione israeliana difende il massacro a Gaza e sminuisce una parte degli italiani.

In sintesi: rivendica di essere il miglior amico di israele, giustifica i massacri a Gaza e Cisgiordania, sminuisce gli italiani che protestano contro i massacri, dicendo che non sanno neppure per cosa protestano. Dice di parlare a nome suo, a nome di capo del suo partito e come parte del governo, anche se non può parlare a nome di tutti. Difende il diritto alla vita di israele (che nessuno ha mai messo in dubbio) ma non difende il diritto alla vita della Palestina.

Matteo Salvini, quello che cambia più idee che mutande.
Quello che:

  • da secessionista convinto è diventato patriota nazionale;
  • da “usciamo dall’Europa” a cambiamo “l’Europa dall’interno”;
  • quello che proteggiamo l’economia italiana e poi appoggia le industrie che delocalizzano all’estero;
  • quello che critica la NATO ma nel governo la sostiene;
  • quello che dice “Prima gli italiani” ma poi sostiene leggi economiche che penalizzano le fasce più deboli;
  • quello che del Leoncavallo diceva: “Chi non ha mai frequentato un centro sociale? Io sì, dai 16 ai 19 anni, mentre frequentavo il liceo, il mio ritrovo era il Leoncavallo. Là stavo bene, mi ritrovavo in quelle idee, in quei bisogni» e poi lo ha demonizzato;
  • quello che considerava Putin, per anni, il miglior statista, miglior capo del governo, miglior tutto indossando magliette con il viso di Putin stampato sopra e ora è un nemico. (Oggi il suo miglior amico è Israele e non più la Russia… chissà quando cambierà idea anche su questo);
  • quello che definiva inutile il ponte dello stretto e ora lo considera un’opera indispensabile;
  • quello che cantava: “Senti che puzza arrivano i napoletani” (e solo da questo non capisco come persone del sud possano votarlo, sindrome di Stoccolma?).

E queste sono solo alcune delle sue voltagabbana.

Lowell diceva: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”, ma esiste un limite. Non puoi cambiare idea ad ogni vento di potere che cambia, perché così non è che cambi idea, ti stai semplicemente adattando al potente di turno. E visto che fai parte del governo italiano (che mi rappresenta), mi fai vergognare di essere italiana.

Matteo Salvini, quello che, alla giornalista israeliana, che gli domanda se porta con orgoglio il titolo di “Amico di israele” risponde: “Sì, non è il momento di aver paura, è il momento di dimostrare da che parte si sta”.
Lo abbiamo capito Matteo che non stai dalla parte degli italiani, ma degli israeliani.

TITOLI BOOM, SANZIONI INESISTENTI E DERETANI BRUCIANTI


Stamattina, al solito sfoglio la prima pagina dei giornali. Leggo dei titoli che speravo di vedere da tempo, quindi approfondisco e…  mi sale il crimine.

Una persona qualsiasi legge uno di questi titoli e pensa “Finalmente fanno qualcosa”.
INVECE NO, SONO SOLO PROPOSTE.
SONO TITOLI FUORVIANTI.
Ho un vago, fortissimo, sospetto di malafede.

La notizia vera è che la Commissione Europea e l’Alto Rappresentante Kallas hanno messo sul tavolo la proposta di sanzioni verso due ministri (Ben-Gvir e Bezalel Smotrich) e i coloni violenti israeliani; a parte che è solo una proposta, sottolineo che israele e il suo governo non sono citati.

Traduzione: Non ci sono alcun tipo di misure attive contro i due ministri e coloni israeliani, ASSOLUTAMENTE NIENTE. ANCORA MENO VERSO ISRAELE. Al momento sono SOLO intenzioni politiche e non sanzioni operative. Per diventare sanzioni effettive e operative devono essere approvate, all’unanimità, dal Consiglio UE.
Ammesso e non concesso che queste proposte passino, considerato che in due anni non sono riusciti a deliberare nulla contro israele e affini, secondo voi arriveranno a farlo entro pochi giorni o solo a invasione della Palestina conclusa e massacro dei Palestinesi terminato?

QUESTI CI PRENDONO PER IL DERETANO.

Tutto ciò mentre contro la Russia (non solo a sfavore di qualche ministro o parte della popolazione), sottolineo contro l’intera Russia e Bielorussia e i loro governi, ci sono attualmente già 18 pacchetti di sanzioni adottati, verso israele niente, nisba, nulla, il vuoto, il deserto, zero.

Secondo voi ai coloni israeliani (avete visto il livello culturale e umano di quelle persone?) e ai due ministri (avete visto il livello umano di Ben-Gvir e Bezalel Smotrich?) quanto possono toccare e interessare, sempre ammesso siano approvate, queste tre misure “punitive”? La risposta: una beata cippa!
Ma poi noi, sappiamo nome cognome e data di nascita di ogni singolo colono violento?Sapremo distinguerli e bloccarli dai turisti israeliani in giro per il mondo che vengono, o transitano, da noi?

LO VEDETE IL NOSTRO DERETANO?

Riepilogando:
Sanzioni in essere verso la Russia 18
Sanzioni in essere verso Israele: 0

Ho un “crimine” salente verso certi giornalai che pubblicano i titoli in maniera fuorviante e verso i nostri governanti italiani ed europei, che amano così tanto il nostro deretano.

Nella foto, (scusate la scarsa qualità) ho messo solo alcuni dei titoli che a casa mia si chiamano:  “Disinformazione&Propaganda” .

IL PESO DEI SEGRETI


Il peso dei segreti
di Aki Shimazaki
romanzo giapponese contemporaneo

Ho preso questo libro perché avevo letto “Nel cuore di Yamato” della stessa autrice (cliccate qui per la recensione se volete leggerla) e mi ero innamorata del tipo di scrittura e dei racconti. Avevo un po’ di timore di rimanere delusa, considerando quanto mi era piaciuto il primo, ma era un timore sbagliato. Questa nuova pentalogia mi piace forse anche più della prima che ho letto. Teoricamente avrei dovuto leggere questa per prima e poi l’altra.

Anche questo libro è una raccolta di cinque storie, godibili singolarmente ma che s’intrecciano tra loro. Ogni racconto descrive, nel tempo, lo stesso avvenimento visto da cinque punti di vista diversi, quello del protagonista di ciascun racconto. La storia si sviluppa nel Giappone degli anni venti, prosegue durante la seconda guerra mondiale arrivando fino alla sua fine, anche se spesso è nel presente che si parla di quel periodo.

Le vicende di Yukiko, Yukio, Yonshi, Kenji Takahashi e Mariko ci offrono una visione profonda del Giappone di allora, con gli aspetti anche meno luminosi di quel paese.

Tutta la pentalogia è piena di misteri apparentemente insondabili, ma che man mano, il libro si sviluppa vengono a galla sotto gli occhi di chi legge, intrecciando ancora di più i personaggi tra loro.

Anche questa volta l’autrice riesce a darci scorci di storia che altrimenti avremmo visto solo dalla parte della “storia occidentale”. Nei primi capitoli fa esprimere ai personaggi domande e risposte sulla bomba atomica sganciata su Nagasaki. Domande e risposte che fanno riflettere molto. Puntano il dito, senza odio, su ciò che è accaduto ed evidenziano la barbarie umana occidentale, ma contemporaneamente punta il dito, più avanti nel libro, verso le barbarie commesse dal Giappone.

Ancora una volta mi sono trovata “dentro” la storia mentre leggevo e sentivo, percepivo le emozioni dei protagonisti nate dalla situazione che vivevano.

Riconfermo il mio amore verso questa scrittrice e il suo stile, e il mio giudizio più che positivo mi porta ancora a dare un voto molto alto. A breve inizierò la sua terza pentalogia, il che dimostra quanto mi ha colpito.

Lo consiglio di cuore.

AUTRICE ED EDITORE
Aki Shimazaki è nata a Gifu in Giappone nel 1954. Nel 1981 si è trasferita in Canada, dove tuttora vive e lavora.

L’edizione da me letta è dell’editore Feltrinelli – Collana Universale economica Feltrinelli, 400 pagine, pubblicata in Italia nel 2016. La potete trovare, oltre che nelle librerie, online su siti di Lafeltrinelli, Amazon e Ibs: Prezzo intero cartaceo 14,00€ ma on line a 13,30€ – Ebook 6,99€.
Io l’ho acquistato usato sul Libraccio a 7,70€. Consiglio sempre di dare una veloce occhiata a questo sito, spesso trovate copie di seconda mano, a un prezzo inferiore.

Infine solo per ricordare che non dimentico e che, anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

LEGEND OF ZANG HAI


Legend Of Zang Hai
Genere: Storico, Avventura, Mistero, Fantasy
Paese: Cina
Anno 2025 – 40 episodi

Se pensate che un drama di 40 episodi sia troppo lungo, Legend Of Zang Hai, vi farà cambiare idea.

Trama:
Zang Hai è il figlio dell’Astronomo Imperiale. Il padre, fin da piccolo, gli insegna la geomanzia. La sua vita scorre come quella quelli dei ragazzini della sua età, quando, una notte assiste all’omicidio di tutta la sua famiglia. Zang Hai è l’unico sopravvissuto e decide di vendicare la sua famiglia. Per poterlo fare scompare dalle scene della Capitale.

Una decina d’anni dopo ritorna nella capitale con una nuova identità, e grazie ai suoi maestri, nel frattempo ha appreso molte arti e astuzie per portare a termine la sua vendetta.

Riesce così, lentamente, ad avvicinarsi ai nemici che uccisero la sua famiglia, scoprendo ben presto che la vicenda è più complessa di quella che sembra.

I cinesi sono maestri in questo genere di drama, in cui intrighi di palazzo, vendette celate, scalate al potere e mistero, la fanno da padrone. Negli ultimi anni, proprio per questo, gradatamente sono passata dai Kdrama ai Cdrama (mantenendo la passione per i Jdrama di spessore).

Poi quando parliamo di genere Wuxia, Xianxia e Xuanhuan1 sono praticamente invitata a nozze, anzi sono proprio la sposa! I miei generi preferiti sono lo Xianxia e lo Xuanhuan.

Questo Cdrama propende per il Wuxia ma è condito da un pizzico di fantasy, e mi ha talmente preso, che l’ho terminato in quattro giorni, con buona pace del mio sonno.

La qualità recitativa è molto alta, in tutti i ruoli: principali e di supporto. Nei primi episodi gli attori bambini mi hanno fatto pensare che sono molto più bravi di molti attori adulti che ho visto in altri drama. Questi frugoletti, più di una volta. mi hanno lasciata a bocca aperta. Tra gli attori principali ci sono Zhang Jing Yi e Xiao Zhan.
Lui è uno dei miei attori cinesi preferiti, quello con cui ho visto il mio primo cdrama, anni fa. M’innamorai perdutamente sia del drama sia dell’attore (parlo di Xiao Zhan e di The Untamed), o meglio del personaggio Wei Wu Xian, di cui sono ancora “innamorata”.
The Untamed, a distanza di anni, rimane in prima posizione, tra i miei preferiti, insieme a un altro Cdrama: “Fangs Of Fortune” (mi sono accorta ora, scrivendo, che stranamente non ho ancora recensito, rimedierò).

Se vi piace il genere storico, gli intrighi di corte, i misteri, i colpi di scena, e un pizzico di fantasy, non potete perdervelo. Lo trovate su Viki Rakuten.

  1. Il genere Wuxia si concentra sugli eroi marziali, sul loro codice d’onore, sono più realistici e storici, anche se non disdegnano un pizzico di fantasy. Le loro abilità sono legate alle arti marziali.
    Wuxia significa “eroe marziale”.

    Il genere Xianxia si basa sulla mitologia, sul taoismo, sul mondo fantasy con elementi sovrannaturali e spirituali, sugli immortali, sui demoni. Le loro abilità sono legate alla magia, ai poteri sovrannaturali e alla “coltivazione”.
    Xianxia significa “eroe immortale”.

    Il genere Xuanhuan è simile al genere Xianxia, ma è più libero nelle creazioni dei mondi e delle sue regole. Mentre lo Xianxia è radicato nella cultura e filosofia cinese, lo Xuanhuan ha più libertà creativa. Le loro abilità sono le stesse di quelle Xianxia, ma attingono anche alla mitologia occidentale e a volte alla fantascienza.
    Xuanhuan significa “fantasia misteriosa” o “fantasia esoterica”.
    ↩︎

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

LEARNING TO LOVE


Learning To Love
Genere: Romantico
Paese: Giappone
Anno 2025 – 11 episodi di circa 50 minuti

Sono un ex romantica, ora cinica romantica, non amo molto le serie romantiche, eppure questa leggera breve serie giapponese mi è piaciuta.

Trama:
Ogawa Manami è un’insegnante di un liceo cattolico, abita ancora con la famiglia ed è cresciuta in un clima severo con un padre autoritario e una madre che non ha la forza di ribellarsi al marito. Vive in maniera spenta con il padre che la reputa incapace di cavarsela da sola, invadendo da sempre la sua vita con decisioni che spetterebbero solo a lei. La spinge a sposare un uomo che piace a lui.

Kaoru è un giovane ragazzo cresciuto in un ambiente povero. Non ha imparato a leggere e scrivere, e questo condiziona la sua vita. È diventato un host1 del club “Joker” a Kabuchicho. Nonostante il suo passato e il suo presente, non sempre semplice, cerca di vivere la sua vita in maniera spensierata.

Manami, un giorno, riceve una chiamata che la informa di una sua studentessa, che è andata in un host club ed è con un host. Corre al locale per riportare indietro la studentessa. Qui incontra, o meglio si scontra con Kaoru.

In seguito, obbligata dalla scuola e dalla madre della studentessa, Manami deve far firmare a Kaoru una lettera in cui il ragazzo promette di non rivedere più la studentessa. In cambio non avrà nessuna denuncia penale. Nel tentativo di far scrivere e firmare questa lettera, l’insegnante scopre il problema di Kaoru e si offre di aiutarlo a imparare attraverso delle lezioni  private.

Gli attori principali sono: Murakami Raul Maito e Kimura Fumino.

Se volete vederlo, lo trovate su Netflix.

Questo leggero film romantico mi ha portato pensieri e raffronti seri: parlo dei preconcetti che le persone hanno su altre persone o gruppi diversi a loro, sull’arroganza di essere i migliori e di schivare la “feccia”, non permettendo così alle persone di evolvere se stesse e gli altri. Questo aspetto di vita, ahimè, lo vedo nell’ambiente che mi circonda. Spero di non averlo mai fatto io, senza rendermene conto.

Il romanticismo di questo drama è quel dolce non stucchevole che nausea, ma che invece ti fa venire voglia di assaggiare.

Questa era la parte seria del mio pensiero; la parte meno seria è che con un host così una bottiglia di champagne l’avrei aperta pure io! 192 cm di mix giapponese/venezuelano lo rende una forte tentazione!

  1. Gli host sono giovani ragazzi, sempre alla moda, ben curati e vestiti, che lavorano negli host club, locali notturni dove il loro compito è intrattenere le clienti (quasi esclusivamente donne).

    L’intrattenimento consiste nell’arte del fascino e della compagnia: nel flirtare, fare conversazione con loro, bere, ascoltare, coccolare l’ego delle clienti, farle ridere e spingerle a ordinare più bottiglie possibili (i guadagni degli host dipendono dalle consumazioni). Più una cliente spende, più loro guadagnano più il loro status nel club cresce. Non si tratta di prostituzione, anche se alcuni di loro possono sconfinare.

    A Tokyo, specialmente nei quartieri di Kabukicho e Shinjuku, il giro è enorme. Sono consideri veri e propri idol, tanto da sembrare delle star della Jpop. I più famosi guadagnano cifre astronomiche in una notte; altri diventano famosi, appaiono in televisione e scrivono libri
    . ↩︎

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

IL TAPPETO DA PREGHIERA DI CARNE


IL TAPPETO DA PREGHIERA DI CARNE
attribuito a Li Yu
romanzo cinese classico erotico

Sinceramente non so come avessi questo libro (molto vecchio) in casa, propenderei per due opzioni: a) fa parte degli acquisti multipli compulsivi alle bancarelle dell’usato, fatti negli anni, e poi dimenticato; b) è un sopravvissuto al book crossing quando Progenie è andata a vivere a Berlino.

Non sono un’amante del genere, ma ero in attesa di alcuni libri che avevo ordinato e quindi spulciavo nell’enorme settore “libri presi da eoni e non ancora letti”. Mi è capitato tra le mani questo dal titolo strano, cinese, dal prezzo ancora in lire e dalle pagine ingiallite, considerato il “Decamerone orientale: un classico dell’erotismo cinese”. Insomma, la somma di tutti questi input mi ha portato a sceglierlo.

Specifico subito che l’edizione da me letta forse non è più neppure in giro (ma sotto al post metto dove trovarlo se interessa). La mia edizione è dell’editore Bompiani – I grandi tascabili – prezzo £ 13.000 – 384 pagine del 1973.

Il libro racconta le avventure del giovane Wei Yang Sheng, chiamato “Il Chierico della Prima Veglia”. Inizia con la visita del giovane in un tempio buddista dove incontra un monaco. Quest’ultimo nota che il giovane ha in sé saggezza ma anche lussuria. Lo invita, pertanto, a rimanere con lui nel tempio. Il Chierico della Prima Veglia, però, replica che è troppo giovane per rinchiudersi in un monastero, e che il suo desiderio è sposare una bellissima donna. Da qui iniziano le sue avventure e disavventure.

Ricordo che i racconti sono stati scritti nell’epoca Qing, tra il 1657 e il 1693, e nonostante sia passato qualche secolo, i racconti scorrono senza problemi. L’allegoria su cui è strutturato il libro, è una chiara condanna al puritanesimo confuciano dell’epoca. Ai tempi, e anche dopo, in Cina, per lungo tempo è stato censurato e vietato. Questo non ne ha fermato la diffusione. Nei primi anni del 1700 uscì anche in Giappone, dove lo definirono il più grande romanzo erotico di sempre.

Certo visto con gli occhi di oggi, forse non sembra così peccaminoso come quando uscì. Per quanto mi riguarda, devo dire che  l’ho letto velocemente, nonostante le sue quasi 400 pagine, con il pensiero: “Vediamo dove va a finire ora?”.

Il termine “pruriginoso” è quello che si adatta di più a questa lettura, ma lo fa in maniera divertente e usando dei termini per indicare le parti anatomiche e gli atti sessuali che mi hanno fatto sorridere, sono poetici ma fanno capire benissimo di cosa si parla.

Passando attraverso le avventure del Chierico della Prima Veglia, lo scrittore prende in giro e denuncia alcuni aspetti puritani della società dell’epoca, anche se, dal mio punto di vista, alla fine evidenzia il concetto di onestà e rettitudine.

Se volete immergervi in una Cina antica, leggendo divertendovi nel vedere cosa s’inventa l’autore, e non vi spaventano i libri che superano le cento pagine, questo può essere una buona alternativa ai romanzi contemporanei.

Da questo libro sono stati tratti negli anni due film: Sex and Zen e Sex and Zen 3D.

Il titolo è una metafora che fa riferimento al modo in cui il protagonista trasforma le sue performance sessuali in una specie di rito di elevazione.

DOVE TROVARLO
Ci sono diverse edizioni e prezzi per questo libro, io ve ne metto un paio, potete sempre cercare anche sul “Libraccio” dove  si trovano libri usati in ottime condizioni:
IBS: Edizione GM Libri – Cartaceo prezzo € 19.00 – 400 pagine
LaFeltrinelli: Edizione Se – Cartaceo prezzo € 26.60 – 288 pagine
Amazon: Edizione Se – Cartaceo prezzo € 23.00 – 288 pagine

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

OURAN HIGH SCHOOL HOST CLUB


Ouran High School Host Club
Titolo originale: Ouran Koukou Host Club
Paese: Giappone
Anime del 2006 – 26 episodi

Se pensate che un anime del 2006 sia superato, Ouran High School Host Club, vi farà cambiare idea.

La trama:
L’accademia Ouran è una delle più importanti scuole del Giappone, qui studiano i figli e le figlie delle più famose, ricche e importanti famiglie del paese.

Haruhi Fujioka è una ragazza appena giunta all’accademia. Proviene da una famiglia povera, ma grazie ai suoi sforzi e alle sue capacità, è riuscita a ottenere una borsa di studio per frequentare l’Ouran.

Un giorno, nel tentativo di trovare un posto per studiare in tranquillità, Haruhi entra in un’aula di musica apparentemente vuota e in disuso. Non sa che quell’aula è in realtà adibita a sede del rinomato Host Club: un club scolastico formato da bellissimi ragazzi il cui scopo è ‘allietare’ le giornate delle studentesse dell’Ouran. 

Viene sorpresa dall’arrivo dai membri dell’Host Club, e per lo spavento, rompe accidentalmente un vaso antico dal costosissimo valore. Per questo si vede costretta, per pagare il danno da lei causato, a collaborare con il Club fino a quando il suo debito non sarà estinto.
Questo perché, a causa del suo abbigliamento, Haruhi, viene scambiata per un ragazzo, e i ragazzi dell’Host Club vogliono farle ripagare il debito facendola lavorare come host.

Nonostante sia un anime “datato”, è attualissimo, divertente, ironico, a volte paradossale e arricchito da pezzetti di realtà nel proporre alcune situazioni. Parla di amicizia, identità di genere, di pressioni sociale/famigliare (molto sentita in Giappone). Quando ho terminato i 26 episodi mi sono sentita “orfana”.

Avendo letto che è tratto da un manga uscito dal 2002 al 2010 (l’anime invece è del 2006), sono molto tentata dall’acquisto dei volumi successivi al 2006, per sapere come prosegue la loro storia, questo, anche se l’anime è stato sceneggiato in modo che possa essere conclusivo.

Dimenticavo, chi volesse vederlo, lo trova su Netflix.

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

NEL CUORE DI YAMATO


Nel cuore di Yamato
di Aki Smimazaki
romanzo giapponese contemporaneo

Sono sincera, ho scelto questo libro perché ai primi di luglio, mentre ero in aeroporto in attesa di partire per Berlino, ho visto un’offerta: “Prendi due e paghi solo 11.90€”. La mia scelta è caduta su questo libro, mi ha attirato il titolo, perché Yamato è il nome antico del Giappone. Chi mi conosce, sa che ho un “leggero” profondo innamoramento, per questo paese dai mille ossimori.

Non conoscevo l’autrice e non mi aspettavo nulla da questo romanzo, e invece… invece mi sono appassionata come non succedeva da molto.

Questo libro è una pentalogia, una raccolta di cinque storie, godibili singolarmente ma che si intrecciano tra loro. Si sviluppa nel Giappone del dopoguerra, dove coabitano le antiche tradizioni e il nuovo che arriva dall’occidente.
In questa atmosfera, si tangono nel tempo, le vicende di Mitsuba, Zakuro, Tonbo, Tsukushi e Yamabuki. La raccolta ci offre uno spaccato della storia politica, sociale ed economica del Giappone, attraverso i personaggi di ogni racconto.

Con il loro vivere quotidiano, ci danno una visione di una società che cambia, ma rimane ancorata al passato, con la loro logica del lavoro, il peso della società, della posizione sociale e il rigido rispetto delle regole. Tutti fattori che condizionano la vita privata e sentimentale dei personaggi perché, nonostante la modernità che avanza, le loro radici affondano profondamente in una cultura e nelle tradizioni. Ognuno di loro risponderà in maniera diversa a queste sollecitazioni e pressioni.

L’amore pervade ogni racconto, con diverse sfumature e complessità: quello di coppia, tra genitori e figli, quello sacrificale, quello verso il proprio paese.

Si percepisce la confusione di uomini e donne che vivono in un periodo di cambiamento. L’aver lasciato molte parole nella pronuncia giapponese (non preoccupatevi sono poche e hanno la spiegazione in fondo al libro) fa immergere ancora di più nell’atmosfera del libro.

L’autrice ci regala scorci di storia, a noi occidentali sconosciuti, specialmente sul periodo delle deportazioni in Siberia. A scuola noi studiamo principalmente la storia occidentale moderna, quella di altri popoli solo quando tocca l’occidente. Avere visto un pezzettino della loro storia attraverso le parole dell’autrice, mi fa sentire ancora più vicina alle persone comuni.

Era da molto che un libro non mi prendeva così tanto, da farmi rinunciare al sonno per leggere ancora una pagina, ancora una pagina, ancora una pagina…

Terminata la lettura, ho ordinato anche le altre pentalogie dell’autrice. Ho scoperto un nuovo autore che amo. Aspettatevi quindi delle recensioni successive a questa.

Non amo dare voti, perché ognuno ha i suoi gusti e quello che non piace a me piace a un’altra persona, e viceversa, ma in questo caso io voto con un bel 9 pieno, tendente al 10.

PS: in foto una delle mie micie, Sophie, che approva la mia scelta di lettura.

AUTRICE E EDITORE
Aki Shimazaki è nata a Gifu in Giappone nel 1954. Nel 1981 si è trasferita in Canada, dove tuttora vive e lavora.

L’edizione da me letta è dell’editore Feltrinelli – Collana Universale economica Feltrinelli, 409 pagine, pubblicata in Italia nel 2021. La potete trovare, oltre che nelle librerie, online su siti di Lafeltrinelli, Amazon e Ibs: Prezzo cartaceo 11,40€ – Ebook 7.99€. Volendo sul sito del Libraccio.it potete trovare copie di seconda mano.

Infine solo per ricordare che non dimentico e che, anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.