FUJII KAZE, BERLINO E I MIEI PENSIERI


Sono di ritorno da poco più di “due giorni due notti” a Berlino.
Un salto da Progenie, un salto a un concerto di Fujii Kaze e un salto al Das Café in der Gartenakademie.

Tutto è nato a marzo di quest’anno, quando ho letto che un cantautore giapponese che seguo, Fujii Kaze, ha deciso di fare il suo primo tour europeo. Vedo che tra le città europee c’è Berlino (l’Italia non so per quale motivo, è snobbata quasi sempre da quelli che piacciono a me). Penso: “Perché non unire il dilettevole al dilettevole? Vado a trovare Progenie e vado al concerto”.
Avviso un’amica che ama Kaze più di me, e, detto fatto: biglietti per il concerto presi; biglietti aerei presi e “bed & breakfast gratuito” per due da Progenie, fissato!

Il concerto è stato bello, ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata la fila, l’attesa, il conoscere le persone, il mio riuscire a dire “due parole due” in giapponese e la comunicazione con il mio stentato, stentatissimo, inglese (approfitto dell’occasione per ringraziare di cuore google traslate).

Progenie è stata con me in fila, fino al mio ingresso, per “vedere l’esperienza dei concerti”. Credo che per lei sia stato tutto molto esotico.

Questa volta il pubblico era al 90% asiatico, tantissimi giapponesi, molti residenti in Germania. Qualche cinese, e anche una ragazza arrivata appositamente da Hong Kong per lui.

In fila ho conosciuto Aya, una donna giapponese che vive in Germania con suo marito. Scambio di contatti, scambio di foto, scambio di facebook, scambio di sorrisi e a ottobre loro vengono in Italia, speriamo di riuscire a incontrarci.
Questa è la parte che amo di più dei concerti: conoscere il mondo attraverso le sue persone.

Berlino sta diventando, non una seconda casa, ma un luogo che ormai considero “normale”, come quando da casa mia faccio un salto alla vicina Milano. Ne ho avuto la riprova dal fatto che non fotografo più nulla di Berlino.

Ad essere precisi, una foto l’ho fatta, ma non di Berlino ma del brunch fatto mercoledì. Progenie aveva prenotato per quattro: me medesima, Progenie, Pecetta e Lorraine al Das Café. Un posto particolare nel giardino botanico di Berlino. Mangiare il brunch sotto l’ombra degli alberi, nel verde con cibo buonissimo e “senza fatica” per me vegana (Berlino è molto vegan), è qualcosa che non ha prezzo.

Il pomeriggio, io e Lorraine, siamo ripartite alla volta dell’Italia. Due giorni volati in due secondi. Una bolla di respiro per me, in questi giorni in cui “la questione palestinese” mi accompagna sempre nei pensieri.

Però… però all’aeroporto di Berlino, quando ero in fila per il body scanner, davanti a me c’erano due bambini tra i 3 e 5 anni, insieme ai loro genitori (che erano già passati dal body scanner), spaventatissimi alla vista dei controllori e dal controllo stesso, hanno cominciato a piangere disperati e a non voler passare dal body scanner.

E’ stato un attimo: ho pensato ai bambini di Gaza, ai bambini palestinesi, ai video che ho visto, ai soldati di occupazione dell’IDF, a queste ………………. (mettete un aggettivo dispregiativo a vostro piacere) atomiche (IDF precisiamo) che picchiavano bambini e li terrorizzavano con i mitragliatori. Ho pensato a loro, alla loro paura, al loro terrore.

Se un semplice controllore con pantaloni scuri e camicia bianca, senza armi, ha terrorizzato così tanto quei due bambini tedeschi, cosa provano i bambini palestinesi?

La bolla si era spezzata, ed io ho avuto un groppo in gola. Sono riuscita solo a dire a Lorraine: “Pensa ai bambini palestinesi”, ma non sono andata oltre. Lo sento quando il momento è “inutile”.

Ognuno di noi ha qualcosa, esterno a noi, che però vive sempre dentro noi. Per me è Gaza, ma ci sono altre cose, una di queste è Luminita Dan (che trovate qui), arrivata anni fa e mai andata via.

Può sembrare che parlando di Luminita salti di palo in frasca, ma è solo per dire che io non dimentico. Non dimenticherò questo governo italiano e quello che non ha fatto, non dimenticherò quello che non ha fatto neppure l’europa. Invece, ricorderò quello che ha fatto Trump, e ricorderò, l’unico spiraglio di luce in questa europa, quello che ha fatto Pedro Sánchez.

FRANCESCA ALBANESE


Questo, qui sotto, è l’instagram di Francesca Albanese(1) se vi interessa seguirla.

https://www.instagram.com/francesca.albanese.unsr.opt/

Non scrivo questo brevissimo post per farle promo (anche se sarebbe d’aiuto seguirla, visto che è stata minacciata di morte, lei e la sua famiglia, e a noi come conoscenza), lo scrivo perché perché stamattina nel cercare un’informazione su Gaza e quindi sul rapporto Onu(2) che lei ha redatto, su Google, la prima cosa che spunta in home page, A PAGAMENTO con estensione .il ovvero IL GOVERNO DI ISRAELE(3), è un sedicente link dello stesso. Il governo israeliano ha costruito questa pagina con il chiaro intento di denigrarla, facendola come apparire come un sito istituzionale al di fuori di israele e sopra le parti. Ma chiaramente sta facendo propaganda denigratoria nei suoi confronti… chissà come mai…

E il nostro governo appoggia il governo sionista di israele… e notizia di questi giorni, secondo l’inchiesta di Elisa Brunelli, pubblicata su Altreecononia:
L’Italia ha inviato (e continua ad inviare) materiali chiave per esplosivi e armi nucleari. Materiali classificati come esportazioni di forniture civili, per non essere soggette all’approvazione del parlamento, quindi anche delle opposizioni. Ma in realtà è materiale che serve all’IDF
Inoltre scrive che:
Nel 2024 l’Italia ha iniziato a esportare cordoni detonanti verso Israele, inviando complessivamente 140 tonnellate di materiale per un valore di 2.078.458 euro”.
I cordoni detonanti secondo voi a che servono? Non credo ci voglia molta fantasia per dirlo.

Ho il vomito sempre più intenso nei confronti di questo governo italiano.

Ora vi è chiaro quanta paura fa Francesca Albanese ad “alcuni”?

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(1) Per chi non la conoscesse: Francesca Albanese è una giurista e docente italiana, specializzata in diritto internazionale e diritti umani. Dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.

(2) E’ un documento di 39 pagine, intitolato “From economy of occupation to economy of genocid”.  In questo documento Francesca Albanese scrive sulla base di testimonianze e prove, asserendo che alcuni big tecnologici quali:  Microsoft, Google, Amazon e Palantir fornirebbero infrastrutture tecnologiche cruciali. Questo consente a Israele di mantenere sistemi di sorveglianza di massa e operazioni militari nei territori occupati. Nello stesso rapporto vengono chiamate in causa altre aziende. Ci sono 1000 aziende coinvolte, che speculano sulla morte dei Palestinesi. Costruendo così un “sistema economico che viola e si basa in continuazione sulla violazione dei diritti umani e crimini internazionali”.

(3) Il sito web è parte del sito ufficiale del governo israeliano ed è gestito dall’unità E-government, che fa parte dell’autorità ICT, una sussidiaria dell’ufficio del primo ministro israeliano.
In sostanza, dietro c’è l’apparato governativo israeliano, in particolare l’ufficio responsabile per i servizi digitali e l’e-government.

NON DI SOLA GAZA, MA ANCHE DI CISGIORDANIA. NON DI SOLI MUSULMANI, MA ANCHE DI CRISTIANI.


Prima sono arrivati un centinaio di coloni (israeliani), poi i soldati israeliani hanno aperto il fuoco sulla popolazione (non israeliana) di Kafr Malik. Molti feriti e qualcuno è rimasto a “terra definitivamente”, tutti palestinesi.

I coloni israeliani attaccano impuniti e protetti dalla copertura del governo e dei militari, e ormai gli attacchi e gli scontri sono quotidiani. Talmente tanto che la follia ormai ha preso completamente possesso di coloni e militari, arrivando a colpire, oltre ai “loro nemici storici” i palestinesi musulmani i palestinesi cristiani (o forse questo evidenzia che il loro scopo è l’occupazione e basta). Hanno attaccato anche il villaggio di Taybeh, un villaggio (credo l’ultimo) abitato interamente dai cristiani (3 chiese per 1500 persone: cattolici, cattolici ortodossi e cattolici melchiti).

Il parroco di Taybeh, in Cisgiordania, racconta: “Viviamo sotto il fuoco costante dei coloni e sotto il tiro incrociato delle armi dell’esercito d’occupazione israeliano. Ieri sera i coloni hanno attaccato le case nella zona della rotonda di Karamelo. Un assalto che è coinciso con l’attacco dei coloni al villaggio di Kafr Malik, che si trova vicino a noi”.

Il gruppo pro diritti Yesh Din ha affermato che le violenze si sarebbero svolte alla presenza dei soldati israeliani di occupazione (non sarebbe la prima volta…), senza che questi fermassero i coloni, se non per poi aprire il fuoco verso i palestinesi disarmati. A supporto di quanto dichiarato, il gruppo pro diritti, ha rilasciato i filmati di quanto accaduto.

Chiaramente l’IDF ha smentito dicendo che erano rivoltosi armati (i palestinesi) “che sono intervenuti per separare i coloni dai palestinesi”. Però lIDF mi deve spiegare due cose:
1) Com’è possibile che i palestinesi riescono a far entrare armi nei territori occupati, quando non riescono a far entrare acqua, cibo e medicine per sopravvivere?
2) Com’è possibile che, nei tumulti, i feriti e i morti siano solo palestinesi e nessun colono israeliano?

A ragione Moni Ovada: “Israele non è uno stato democratico. È uno Stato democratico quello che pratica sistematicamente l’occupazione? Quello che è ormai arrivato a oltre 800mila arresti amministrativi, senza alcun processo?

Fonti: Ansa, AsiaNews, Euronews, TGCom, Centro Studi Giuseppe Federici, Il fatto quotidiano, Wikipedia

DA PIL A PIRLA E’ UN ATTIMO


Oggi faccio un post nato dalle parole di Barbara Lezzi, che riporto qua sotto:

Quest’uomo, Bezalel Smotrich(*), è uno dei ministri del governo israeliano. Ha minacciato le dimissioni perché sono entrati a Gaza alcuni generi alimentari e qualche sacca di sangue. Netanyahu lo ha accontentato e ha chiuso tutto di nuovo. Devono morire tutti i palestinesi, grandi e piccoli, uomini e donne, anziani e ragazzi.
Intanto, il mondo supporta solo Israele e dimentica Gaza.
Il mondo asseconda Trump che è nelle mani di Netanyahu.
In Italia, invece, abbiamo problemi più importanti, ad esempio il terzo mandato per i presidenti di regione e l’aumento dei consiglieri regionali anche nelle regioni in cui la popolazione diminuisce
.”

Potrei fermarmi qui, perché già queste parole scatenano una marea di emozioni, e nessuna positiva, ma poiché mi voglio del male, aggiungo qualcosa sull’Italia, anzi meglio: sul governo attualmente in carica (che non mi rappresenta) sulla sua decisione meloniana di concedere a Trump un aumento considerevole della percentuale sul PIL da destinare agli armamenti della Nato.

Diciamo prima un po’ di percentuali:
1,5% percentuale che destiniamo attualmente alla Nato.
2% percentuale cui dobbiamo arrivare man mano (decisioni prese da governi precedenti).
5% percentuale promessa da questo governo meloniano alla Nato. (Rammento che la percentuale degli USA invece è il 3,5%, così giusto per fare un’ulteriore raffronto)

Trasformiamo le percentuali in numeri, premesso che il nostro PIL ora si aggira intorno ai 2 trilioni di euro (ve li metto anche in “forma estesa” per farvi capire meglio quanti sono due milioni di milioni: 2.000.000.000.000), quindi, più o meno:

30 miliardi di euroè quello che diamo ora agli armamenti/Nato ogni anno
40 miliardi di euro è l’accordo secondo gli accordi fatti dai precedenti governi
100 miliardi di euroè quello promesso alla Nato dal nostro attuale governo

Se la matematica non è un’opinione, dobbiamo trovare altri 70 miliardi di euro da qualche parte.

Approfondiamo ancora un paio di numeri? Giusto per far capire le proporzioni, che con “numeri” di questo genere, fuori dalla portata di gente comune come noi, ci si perde.
Attualmente in percentuale sul nostro PIL destiniamo:

130 miliardi di eurocosto della sanità pubblica
50 miliardi di eurocosto della scuola pubblica

Destinando il 5% del nostro PIL alla Nato noi daremmo

100 miliardi di eurocosto spese militari

Ora, visti i tagli che questo governo ha fatto e continua a fare, sulla scuola e sanità in primis, perché “non ci stiamo dentro” con i costi, mi dite dove trova, 70 miliardi di euro in più da destinare ad armamenti?

Le possibilità che mi vengono in mente sono tre (magari a voi vengono in mente altre, in tal caso ditemelo nei commenti):

AUMENTO DELLE TASSESiete pronti? Attualmente tra tasse dirette e indirette abbiamo una pressione fiscale intorno al 42/43%
(ISTAT)
TAGLI SANITA’ E SCUOLA% PIL Sanità ante 6,6 attuale 6,2
% PIL Scuola ante 4,1 attuale 3,5
(ISTAT)
SCOSTAMENTO DI BILANCIOvuol dire semplicemente indebitare le generazioni future a un debito sempre maggiore, di anno in anno

Focalizzato? Avete visto che alla scuola, quella che forma i nostri cittadini, i nostri figli e la nostra “patria” diamo meno del 4% e agli armamenti diamo il 5%.

Anche a voi non sembra strano che il governo attualmente in carica, quello sovranista i cui slogan erano “Prima gli italiani”, “La sovranità nazionale è sacra”, “L’Europa ci toglie libertà”, metta gli italiani in coda a Trump e alla Nato? Cosa è cambiato?
Non ci sono più certezze
(ah… per chi non capisse, quest’ultima, è una battuta ironica).

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(*) Leader del Partito Nazionale Religioso-Sionismo Religioso. Un partito di estrema destra nato dalla fusione tra il Partito Sionista Religioso e La Casa Ebraica.
° Membro della Knesset dal 2015.
° Ministro dei trasporti e della sicurezza stradale nel quarto governo Netanyahu tra il 2019 e il 2020.
° Ministro delle finanze nel sesto governo Netanyahu dal 29 dicembre 2022, attualmente in carica.

TUTTI VINCITORI, NESSUN SCONFITTO


Tutti vincitori, nessun sconfitto.
Questo almeno è quanto riportano i giornali citando le parole dei tre “giocatori” nella guerra dei 12 giorni: Trump, Netanyahu e Ali Khamenei.

Trump: “Fordow come Hiroshima e Nagasaki, abbiamo fatto finire la guerra”.
Ora, a parte il personale vomito davanti a una frase come questa, tu ti vanti di esser l’unico stato al mondo che ha sganciato delle bombe nucleari su città piene di civili?
Dicevo a parte ciò, nei fatti racconti di aver fatto finire la guerra, ma dimentichi di ricordare che hai bombardato tu per primo l’Iran?

Netanyahu: “Vittoria storica, durerà per generazioni”.
Io, invece, sospetto che con quello che sta facendo a Gaza TUTTORA, la guerra in modi diversi, durerà per generazioni. Altro non dico, perché solo il pronunciare o scrivere il suo nome, mi procura conati di vomito superiori a quelli che mi procura Trump.

Ali Khamenei: Sue testuali parole sui giornali e siti (a mia disposizione) non ne ho trovate. Trovo solo la frase che “reclama la vittoria”, ma una frase detta dai giornalisti, non testuali parole sue. In compenso dopo l’attacco degli USA, mentre prima l’Iran collaborava con la IAEA (International Atomic Energy Agency), a differenza di Israele che non lo fa, ora, in data 25 giugno 2025 il parlamento iraniano ha approvato una legge, con 222 voti a favore e nessuno contrario, per sospendere la cooperazione con la IAEA.
Ottimo risultato per “noi occidentali” che avevamo paura delle “sue bombe” e lo “tenevamo sotto controllo”.

L’Iran si è adeguato a Israele, che insieme a India, Pakistan e Corea del Nord, sono gli unici stati con ordigni nucleari che non permettono all’IAEA il controllo.

Direi che siamo stati bravissimi a ottenere risultati positivi per noi…..
(Ah se non si è capito, la frase è fortemente ironica)

fonti: english.news.cn, iranwire.com/en/news, iaea.org,

E chiudo con quello che tutti questi avvenimenti mettono in seconda e terza posizione, ma che per me dovrebbe stare in pole position, Gaza.


NON CONFORME


Elan Kahana è il consulente legale della polizia di stato. Ha dato alla polizia “potere straordinario” per una “caccia alle streghe” all’informazione in Israele. Nelle linee guida di tali indicazioni di legge si cita che “le forze dell’ordine potranno usare “misure coercitive” contro chiunque violi le nuove direttive di censura”.

Per tradurre in fatti: se un cronista israeliano pubblica un articolo non gradito, una foto “non conforme” o se un cameramen riprende raid missilistici o altro in una zona che LORO dicono “sensibile”, può essere arrestato e finire in cella. Ma è a discrezione della polizia stabilire cosa è “sensibile”.

In sostanza è quello che hanno già fatto a Gaza, in Palestina, solo che lì i giornalisti palestinesi sono stati uccisi. Parlo degli oltre 200 giornalisti palestinesi uccisi mentre documentavano il genocidio, e questo mentre lo stato israeliano aveva bloccato (tuttora in vigore) l’accesso ai giornalisti internazionali.

Ora lo stesso modello lo portano in Israele stessa, con la richiesta, la “spinta” e il beneplacito di due ………………… (mettete aggettivo a vostro piacere) personaggi:  Itamar Ben Gvir*(2) e Shlomo Karhi*(3).

Grazie a loro, ora la polizia ha ottenuto poteri straordinari, e possono arrestare, a loro discrezione, cronisti e giornalisti. Possono interrogarli con l’accusa di “spionaggio aggravato” o “diffusione d’informazioni segrete”, che in Israele prevede da 15 anni di carcere fino all’ergastolo.

Che la censura sia un dato di fatto in ogni stato guerrafondaio è cosa risaputa. Non ne siamo stati esenti neppure noi quando eravamo noi i guerrafondai (vedi dal 1919 fino a quando abbiamo perso la II guerra mondiale con gli alleati*(4) ). Questo non vuol dire che sia una cosa eticamente corretta, ma solo che qualcuno si è dato il potere di stabilire cosa le persone possono sapere e cosa no. Quando succede questo, la parola democratico abbinata a stato, risulta stridente.

Credo che vi sia una forma di censura anche da noi (più meno blanda) paesi occidentali, intendo attualmente.  Dove i giornalisti non si “conformano molto”, oltre ai tentativi di discredito ci sono casi di spionaggio ai danni dei giornalisti stessi (un esempio su tutti: il caso Fanpage, Paragon Solution, Graphite). Invece, a volte, su alcuni giornali, l’adeguamento “sul carro del vincitore” è talmente palese, che si sono autoscreditati.

Scrivo ciò per suggerire di informarsi sempre e su più fronti, e dopo averlo fatto, sedimentare quello che si è saputo, vedere eventuali buchi, discrepanze e soprattutto pensare con la vostra testa.
No, non ho detto che sia facile.

*(1) Elazar Kahana è un alto funzionario legale della polizia di Stato Israeliana. E’ responsabile di supervisionare l’aspetto legale delle operazioni della polizia. E’ una carica importante.
*(2) Ministro della sicurezza nazionale.
*(3) Ministro delle comunicazioni.
*(4) Piccolo promemoria. Noi nonostante quello che pensino in molti, la seconda guerra mondiale, noi l’abbiamo persa. A meno che non consideriate il nostro “esser saltati sul carro del vincitore” con l’armistizio, aver vinto la guerra. Badoglio firmò l’armistizio il 3 settembre 1943. Rammento che fino al 2 settembre noi eravamo alleati con i tedeschi. Quel saltare sul carro dei vincitori non è vincere la guerra ed essere “alleati”.
Gli alleati della seconda guerra mondiale erano: Stati Uniti D’America, Regno Unito, Unione Sovietica, Francia Libera (Free French Forces), la Polonia e alcuni paesi occupati ma che avevano governi in esilio e collaboravano con gli altri stati “alleati”, cioè Paesi Bassi, Belgio, Norvegia e Jugoslavia. Tra gli alleati figurano anche altri stati extraeuropei, ma non li ho citati qui.

Fonti: L’Espresso, Haaretz, Wikipedia.

GOVERNARE E’ FAR CREDERE


Trump: La parte più folle è che per tutta la sua campagna elettorale aveva promesso niente più guerre straniere. Le sue testuali parole in campagna elettorale (non anni fa, pochi mesi addietro): “Se Kamale vince, ci saranno solo morte e distruzione davanti a noi. Perché lei è la candidata del partito delle guerre infinite, e io sono il candidato del partito della pace. Molti non ci credono, ma è così.”
Ora smettete di ridere (o piangere) a queste parole e sospettate come me che se bombarda un paese straniero, forse in guerra ci è andato?!

Meloni: per quanto mi riguarda, è ancora più folle il discorso di ieri che il nostro governo, attraverso la Meloni, ha fatto. Non solo non condanna una persona che cambia più idee giornalmente (oggi vuole la “pace”), di quanto cambi calzini e mutande, ossia Trump, ma ha invitato Teheran, cito testuali parole: “… ad evitare ritorsioni contro gli Stati Uniti”(*1), invitando altresi l’Iran a cogliere l’occasione per un accordo con gli stessi, invece di invitare gli Stati Uniti a smettere di bombardare un paese straniero perché  in contrapposizione a quanto stabilito l’art. 2(4) della Carta delle Nazioni Unite.
Ha parlato, anche, del conflitto Ucraina-Russia, e qui ha detto che “ La Russia deve impegnarsi per sedere al tavolo del negoziato” appoggiando nuovamente il sostegno all’Ucraina.

Prima che io vada oltre, prima che mi arrivino “i soliti”,  io non appoggio Putin come non appoggio Trump, ne scrivo solo per evidenziare la differenza ideologica e altamente manipolativa del discorso della Meloni (e di una parte dell’occidente).
Putin attacca l’Ucraina, noi appoggiamo l’Ucraina.
Trump attacca l’Iran, noi appoggiamo gli Stati Uniti.
Due pesi, due misure.

Personalmente io sono contraria a ogni attacco sia verso l’Ucraina, sia verso l’Iran (a prescindere dal fatto che io condivida la politica di quel paese).
Putin e Trump entrambi hanno violato l’art. 2(4) della Carta delle Nazioni Unite che vieta l’uso della forza e l’aggressione tra gli stati e che proibisce ESPRESSAMENTE la minaccia o l’uso della forza contro l’integrità territoriale e l’indipendenza politica di qualsiasi stato.

Io sono donna “stagionata” ho visto molti governi italiani succedersi. Sono passata attraverso Andreotti, Craxi e Berlusconi. Governi che possono avermi fatto più o meno “innervosire”(*2),  con cui posso essere stata più o meno in accordo o in disaccordo, ma di cui non mi sono quasi mai vergognata.

Dico quasi mai perché con Berlusconi, le olgettine, i bunga bunga e affini, un pochetto a volte e mi è capitato, ma vi assicuro che, a livello politico, una vergogna così profonda, per la totale disconnessione con i principi umanitari e di equità, come con questo governo, non mi era mai successo.

(*1) Ora per la Meloni, difendersi da uno che ti attacca non si chiama più legittima difesa,  ma ritorsione.
(*2) Dire incazzare non era bello da scrivere.

“Governare è far credere”
(Machiavelli)

E chiudo, come sempre, in questo periodo, con un pensiero a Gaza e alla Palestina, perché a Gaza continuano a morire i civili, e senza i riflettori della rete, i crimini sulla popolazione si fanno sempre più pesanti.

LITTLE BOY AND FAT MAN


Si riempiono tanto la bocca di attacco preventivo contro un presunto attacco nucleare, ma a parte che l’Iran al momento non l’ha ed è ancora lontana da averla (a differenza di Israele che le ha “illegalmente”), vorrei ricordare che GLI UNICI CHE AD AVER USATO BOMBE ATOMICHE CONTRO CIVILI sono stati proprio gli Americani durante la seconda guerra mondiale, con DUE BOMBARDAMENTI atomici sul Giappone:

HIROSHIMA – 06.08.1945
Hanno chiamato la bomba “Little boy”(*). 70000/80000 vittime immediate, e decine di migliaia di morti e feriti successivi per ferite e radiazioni.

NAGASAKI – 09.08.1945
Hanno chiamato la bomba “Fat Man”(*). 40000/75000 vittime immediate, e decine di migliaia di morti e feriti successivi per ferite e radiazioni.

Questi sono LE UNICHE OCCASIONI NELLA STORIA in cui armi nucleari sono state usate in guerra contro popolazioni civili. Giusto per ricordarcelo.

Ah e ricordiamoci anche che sono stati gli USA ad attaccare l’Iran e non viceversa.

(*) mi sembra giusto umanizzare delle bombe atomiche mentre chi le lancia si disumanizza (e per chi non lo comprende, questa frase è ironica).

PREZZEMOLO VELENOSO


Questo è un articolo molto breve, mi serve solo per aggiornare il post precedente, aggiungendo in fondo, purtroppo, un’altra riga alla tabella.

Se interessati il post precedente lo trovate cliccando QUI

Non aggiungo altro (ma penso molto). Ognuno si farà la propria idea. Vi prego solo di ricordare che ciò che conta non sono le parole, ma i fatti. Le parole spesso (specialmente in politica e ancor di più in periodi come questo) sono usate per manipolare.

La prima vittima a morire in guerra è la verità
Eschilo

PAESEANNI (inizio-fine)Note
Cina1950-1953Guerra di Corea. La Cina non è stata bombardata a tappeto, ma ha subito incursioni e bombardamenti mirati
Corea del Nord 1950-1953Guerra di Corea
Guatemala1954Colpo di stato supportato dagli USA
Indonesia1958Supporto ai ribelli
Cuba1959-1961Invasione della Baia dei Porci, bombardamenti e operazioni segrete
Guatemala1960Interventi post 1954
Vietnam1961-1973Guerra del Vietnam
Congo1964Operazioni militari di supporto
Laos1964-1973Campagna massiccia
Repubblica Domenicana1965-1966Intervento militare con supporto aereo
Cambogia1965-1973Operazione 1969 (anno intensificazione)
Perù1965Aiuto per rafforzare il governo
Cipro1965Operazioni militari durante la crisi di Cipro
Cambogia1969-1970Bombardamenti durante la guerra del Vietnam
Guatemala1967-1969Supporto al governo controinsurrezione
Grenada1983Invasione
Libano1983-1984Colpiti obiettivi in Libano e Siria
Libia1986Operazione El Dorado Canyon
Iran (golfo)1987, 1998, 2020 (?)Prima guerra navale nel golfo
El SalvadorAnni 1980Supporto militare durante la guerra civile, con anche attacchi aerei e operazioni sul campo
NicaraguaAnni 1980Supporto ai Contras
Iran1987Operazione Praying Mantis- attacchi navali e bombardamenti aerei non estesi
Panama1989-1990Operazione Just Cause – Invasione
Iraq1991Guerra del Golfo
Kuwait1991Parte della Guerra del Golfo
Somalia1993,2007-08,2011Operazione Restore Hope, interventi multipli
Haiti1994-1995Intervento via ONU
Bosnia ed Erzegovina1994-1995Operazione NATO
Sudan1998Attacco missilistico a una fabbrica farmaceutica
Afghanistan1998, 2001-2015Attacchi missilistici e invasione
Serbia e Montenegro1999Operazioni NATO
Kosovo1998Operazioni NATO
Yemen2002,2009,2011,
IN CORSO
Attacchi principalmente con aerei e droni
Iraq1991-2003Operazione No-Fly Zone, attacchi mirati Congiuntamente con UK
Pakistan2004 IN CORSO
(con interruzioni)
Operazioni con droni contro gruppi terroristici, sebbene sempre meno frequenti
Iraq2003-2011Invasione e
Iraq2014 IN CORSOOperazione Inherent Resolve – operazioni in corso in supporto alle forze irachene contro ISIS
Afghanistan2001-2021Invasione e successiva Operazione Enduring Freedom – Freedom’s Sentinel
Somalia2007 IN CORSO
 (con interruzioni)
Operazioni antiterrorismo contro Al-Shabaab
Yemen2009,2011 IN CORSOOperazioni, principalmente con droni e supporto alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita
Libia2011,2015 IN CORSO
(con interruzioni)
Intervento NATO nel 2011 e operazioni contro ISIS
Siria2014 IN CORSOOperazione Inhherenet Resolve contro ISIS – Operazioni in corso contro l’ISIS
Iran22.06.2025bombardamento e dichiarazione di guerra unilaterale (USA)

Detto ciò, ricordo che, nel frattempo a Gaza, nel silenzio dovuto all’innesco di questa ultima guerra (che sembra quasi voluta per questo), continuano a morire civili: uomini, donne e bambini, sotto ciò che il governo israeliano chiama “aiuto ai palestinesi”.

PREZZEMOLO


Stamattina leggo sull’Ansa che “Trump non ha ancora deciso se attaccare l’Iran o no”, mentre su Reuters leggo “Trump chiede la “Resa Incondizionata” di Teheran”.

Personalmente trovo che il mondo, ultimamente, stia scivolando sempre di più verso una china infernale.

Io son donna “stagionata”. Ho memoria di molte guerre, guerriglie, invasioni e infiltrazioni dei servizi segreti in vari stati, e da che ho memoria gli Stati Uniti d’America ci sono quasi sempre, come il prezzemolo. Mi è sorta la curiosità di capire se la mia memoria mi stesse ingannando o se veramente, per un motivo o l’altro, fossero il prezzemolo delle guerre.

Ho cercato solo da dopo la seconda guerra mondiale, quindi forse (a parte l’aver decimato i nativi d’America, gli indiani) hanno fatto altro. A memoria mi ricordo quella con il Messico, quella con la Spagna e quella con le Filippine, ma potrebbero essercene altre.

Per amore di verità alcuni conflitti qui sotto, sono dovuti a richieste della NATO o dell’ONU.
Considerate però che gli Stati Uniti, sebbene non abbiano ufficialmente un potere superiore agli altri stati nella NATO, nella pratica lo hanno. Gli USA sono lo stato più influente.
Sappiate, inoltre, che le decisioni di intervento prese non obbligano nessun paese a partecipare all’azione militare decisa, è una libera scelta.

PAESEANNI (inizio-fine)Note
Cina1950-1953Guerra di Corea. La Cina non è stata bombardata a tappeto, ma ha subito incursioni e bombardamenti mirati
Corea del Nord 1950-1953Guerra di Corea
Guatemala1954Colpo di stato supportato dagli USA
Indonesia1958Supporto ai ribelli
Cuba1959-1961Invasione della Baia dei Porci, bombardamenti e operazioni segrete
Guatemala1960Interventi post 1954
Vietnam1961-1973Guerra del Vietnam
Congo1964Operazioni militari di supporto
Laos1964-1973Campagna massiccia
Repubblica Domenicana1965-1966Intervento militare con supporto aereo
Cambogia1965-1973Operazione 1969 (anno intensificazione)
Perù1965Aiuto per rafforzare il governo
Cipro1965Operazioni militari durante la crisi di Cipro
Cambogia1969-1970Bombardamenti durante la guerra del Vietnam
Guatemala1967-1969Supporto al governo controinsurrezione
Grenada1983Invasione
Libano1983-1984Colpiti obiettivi in Libano e Siria
Libia1986Operazione El Dorado Canyon
Iran (golfo)1987, 1998, 2020 (?)Prima guerra navale nel golfo
El SalvadorAnni 1980Supporto militare durante la guerra civile, con anche attacchi aerei e operazioni sul campo
NicaraguaAnni 1980Supporto ai Contras
Iran1987Operazione Praying Mantis- attacchi navali e bombardamenti aerei non estesi
Panama1989-1990Operazione Just Cause – Invasione
Iraq1991Guerra del Golfo
Kuwait1991Parte della Guerra del Golfo
Somalia1993,2007-08,2011Operazione Restore Hope, interventi multipli
Haiti1994-1995Intervento via ONU
Bosnia ed Erzegovina1994-1995Operazione NATO
Sudan1998Attacco missilistico a una fabbrica farmaceutica
Afghanistan1998, 2001-2015Attacchi missilistici e invasione
Serbia e Montenegro1999Operazioni NATO
Kosovo1998Operazioni NATO
Yemen2002,2009,2011,
IN CORSO
Attacchi principalmente con aerei e droni
Iraq1991-2003Operazione No-Fly Zone, attacchi mirati Congiuntamente con UK
Pakistan2004 IN CORSO
(con interruzioni)
Operazioni con droni contro gruppi terroristici, sebbene sempre meno frequenti
Iraq2003-2011Invasione e
Iraq2014 IN CORSOOperazione Inherent Resolve – operazioni in corso in supporto alle forze irachene contro ISIS
Afghanistan2001-2021Invasione e successiva Operazione Enduring Freedom – Freedom’s Sentinel
Somalia2007 IN CORSO
 (con interruzioni)
Operazioni antiterrorismo contro Al-Shabaab
Yemen2009,2011 IN CORSOOperazioni, principalmente con droni e supporto alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita
Libia2011,2015 IN CORSO
(con interruzioni)
Intervento NATO nel 2011 e operazioni contro ISIS
Siria2014 IN CORSOOperazione Inhherenet Resolve contro ISIS – Operazioni in corso contro l’ISIS

Fonti: History.com, Wikipedia, History.state.go, Revcom, Maurer.ca, Amnesty International, Human Rights Watch, Bureau of Investigation Journalism, The New York Times, The Washington Post, BBC, Reuters, Associated Press, Al Jazeera.

E poi come sempre, perché con il “problema Iran” se ne parla molto meno, io voglio sempre ricordarlo, Gaza