VORREI DIRTI CHE TI AMO


Vorrei dirti che ti amo
Titolo in inglese: Love Untangled
Genere: Romantico, Gioventù, commedia
Anno 2025 – film di circa due ore.

Gli attori protagonisti sono:
Shin Eun Soo è Park Se Ri.
Lei ha lavorato anche in Twinkling Watermelon e Light Shop
Gong Myung è Han Yun Seok.
Lui ha lavorato anche in Mercy For None e Way Back Love

La trama:
Siamo alla fine degli anni ’90 a Busan, in Corea del Sud. La diciannovenne Park Se Ri odia i suoi capelli ricci e crespi.

Per un caso fortuito, e all’inizio per egoismo, fa amicizia con uno studente trasferito da poco da Seul a Busan, Han Yun Seok e lo porta all’interno del suo gruppo di amici.

Se Ri è innamorata di Kim Hyeon, il ragazzo più popolare della scuola. Ha intenzione di dichiararsi a lui, ma non prima di essere riuscita a lisciarsi i capelli.

Per fare questo, Se Ri, coinvolge tutto il suo gruppo di amici nell’operazione “Amore”, in modo da poter confessare i suoi sentimenti a Kim Hyeon.

Nonostante Yun Seok non sia entusiasta di aiutarla in questa operazione, fa di tutto per farla felice e per questo l’aiuta.

È un classico film romantico giovanile, gradevole, fatto per far rilassare la mente, farci sorridere e ricordarci come ci innamoravamo a quell’età. Perfetto se si vogliono passare un paio d’ore senza pensieri e se siete dei romantici.

PS: all’interno vi aspetta un cameo di un attore famoso (per le amanti dei kdrama)

Infine solo per ricordare che non dimentico e che anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

HIS


HIS
Anno 2020
Romantico, Life
Film da circa 2,7 ore
Su: AKC BL Asia

TRAMA

Shun Igawa (Hio Miyazawa) e Nagisa Hibino (Kisetsu Fujiwara) sono due studenti del liceo che diventano subito amici e da subito sono inseparabili. Ben presto si rendono conto che quello che provano va ben oltre al sentimento di amicizia.
La loro storia prosegue dal liceo fino all’università quando, poco prima della laurea di Shun, Nagisa annuncia che non riesce più a vedere un futuro insieme, e lo lascia, troncando ogni rapporto.
Nagisa scompare completamente dalla vita di Sun, che rimane da solo con il cuore spezzato.

Anni dopo, Nagisa inaspettatamente ritorna con la figlia di sei anni, Sora, e chiede a Shun di ospitarlo. Shun, seppur con timore, accoglie il suo ex e sua figlia.
La convivenza può far rinascere il vecchio sentimento? Le difficoltà cui andranno incontro li allontaneranno? Che cosa accadrà tra i due ragazzi, ora uomini, che in qualche modo sono ancora profondamente legati?

OPINIONE PERSONALE

Una delicata storia d’amore, che tocca argomenti profondi, tra cui l’accettazione sociale di chi ama in maniera “diversa”.

CURIOSITA’

Esiste anche un prequel, His – Koisuru Tsumori Nante Nakatta.

INTERPRETI

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SEVEN DAYS


SEVEN DAYS 
Romantico, Gioventù 
Anno 2015 Seven Days: Monday – Thursday film da 1h e 6m
Anno 2015 Seven Days: Friday – Sunday film da 1h e 22 m
Su: My BL Love e AKC & BL Asia

TRAMA

Toji Seryo (Hirose Tomoki) è un ragazzo molto popolare nella sua scuola, tutte le ragazze vogliono uscire con lui. Il problema è che, parrebbe, abbia l’abitudine di mettersi insieme con chiunque glielo chieda per primo il lunedì mattina, ma che ogni sua relazione sia destinata a rompersi nel weekend.

Yuzuru Shino (Yamada James Takeshi) è un ragazzo della stessa scuola, anche lui molto popolare, ma con un problema caratteriale, infatti, tutti suoi tentativi di relazione s’infrangono perché le ragazze, attirate dal suo bell’aspetto, poi lo lasciano a causa del suo carattere.

Shino viene a sapere di questa strana abitudine di Seryo, di mettersi insieme con chiunque glielo chieda per primo il lunedì.

Shino, un lunedì mattina, chiede a Seryo se qualcuna gli ha già chiesto di uscire, alla risposta negativa di lui, po’ per curiosità e un po’ per scherzo, gli chiede di uscire con lui. Seryo lo guarda in silenzio, nel mentre vengono interrotti, senza che Shino abbia una risposta.

I due usciranno insieme?

OPINIONE PERSONALE

E’ appurato, io vibro con la visione emotiva dei sentimenti giapponese. Questo dorama ne è l’ennesima conferma.

Mi piace che l’amore passi attraverso la cura dell’altro, sia essa da lontano o da vicino. Mi piace che il timore di ferire o perdere l’altro li faccia tentennare per paura di fare qualcosa di sbagliato. Mi piace che non sbandierano i sentimenti come tovaglie, ma che lentamente li facciano affiorare.

Se anche voi avete questo tipo di romanticismo, questo dorama, seppur del 2015, è imperdibile.

CURIOSITA’

questi due film sono un adattamento da un manga.

INTERPRETI

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CLOSE KNIT


CLOSE KNIT
(Karera ga Honki de Amu Toki wa)
Life, Discriminazione, LGBTQ+, Transgender
Anno 2017 – Movie di circa 2h e 7m
Su: My BL Love

TRAMA

Tomo (Kakihara Rinka) è una ragazzina delle scuole medie che vive insieme alla madre, quest’ultima è totalmente irresponsabile e incapace di prendersi cura di sua figlia. All’improvviso la madre l’abbandona senza nessuna spiegazione.

Tomo cerca aiuto dallo zio Makio (Kiritani Kenta), il quale convive con la compagna Riuko (Ikuta Toma).

Tomo comprende che Riuko è una donna più complessa di quello che sembra, infatti, in realtà, è un transessuale dolce e sensibile.

Riuko inizia a prendersi cura della piccola Tomo, e finisce per amarla come se fosse sua figlia, dal canto suo Tomo troverà un amore e una cura cui non era abituata, facendola sentire amata e accettata.

In tutto questo la vita di Riuko è molto complicata e difficile nella società, e questo porterà la piccola Tomo a comprendere capire, aumentando la sua capacità di apertura dei “diversi”.

OPINIONE PERSONALE

Poesia fatta immagine e ho detto tutto.
E, come succede nel film a Toma, aiuta a comprendere e capire di più il “diverso”, che poi la domanda quando si usa parola “diverso” che dovremmo porci sempre è: “Diverso da chi?”.

I giapponesi non si smentiscono mai quando si parla di emozioni, ti scavano dentro e ti lasciano qualcosa di se.

Un film che mi ha emozionato fino alle ossa, facendomi sentire un po’ Riuko, e che, mentre ne scrivo ora a distanza di tempo, mi scioglie ancora il cuore.

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HELL DOGS – NELLA CASA DI BAMBU’


HELL DOGS – NELLA CASA DI BAMBU’
Azione, Thriller, Crime
Movie da 2h 18m
Anno 2022
Su: Netflix

TRAMA

Kanetaka Shogo (Okada Junichi) è un poliziotto, lavora da anni sotto copertura nella yazuka. La sua missione è molto pericolosa, ma riesce nel suo intento, e man mano scala la gerarchia all’interno della struttura mafiosa, fino ad arrivare a essere considerato uno degli uomini più fidati del boss.

Nel mirino della sua missione ci sono prima il suo boss diretto Tsutomi Toki (Kitamura Zakuzi) e infine il potente leader Toake (Miyavi). Completare l’incarico non sarà per nulla semplice.  Il suo vivere costantemente con i compagni della yazuka, in qualche modo lo lega a loro, questo fa si che cominci ad agire come un “cane pazzo”, sempre combattuto tra l’essere fedele alla propria missione e il rapporto con i suoi compagni della yazuka che credono ciecamente in lui.

Terminare l’incarico diverrà sempre più pericoloso e l’eventualità di essere scoperto sempre più concreta. Un trauma del passato lo tormenta ogni giorno della sua vita, e sta tornando a galla, mettendo a rischio la sua vita.

OPINIONE PERSONALE

Se avete voglia di qualcosa di diverso dal solito e se vi piacciono i crime, vi consiglio questo film, vi terrà incollati per capire come andrà a finire.

Okada Junichi bravissimo in questo ruolo dell’antieroe, sempre sul filo del rasoio tra lavorare per i buoni e per i cattivi. L’interpretazione del “boss dei boss” di Miyavi un piccolo bellissimo cameo.

CURIOSITA’

Il film è un adattamento del manga “Hell Dogs” di Fukamachi Akio.

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EGOIST


EGOIST
(Egoisuto)
Romantico, Drama, LGBT+, +15
Anno 2022
Film da circa 2 ore
Su: AKC & BL Asia (Rama)

TRAMA

Quando la madre di Kosuke muore, lui ha solo quattordici anni. Si ritrova così giovane adolescente gay a vivere in un villaggio rurale, nel quale è obbligato a reprimere i suoi sentimenti.

Una volta cresciuto e diventato adulto, si trasferisce a Tokyo, dove lavora come redattore di una rivista di moda, e dove può essere finalmente se stesso.

A Tokyo incontra Ryuta, che lavora come personal trainer. Ryuta è un ragazzo giovane, è stato cresciuto da solo dalla madre, e ora è lui accudisce la madre, che ha problemi di salute.

Tra Kosuke e Ryuta scatta una forte attrazione, e man mano i due si legano sempre di più, tanto che Ryuta fa conoscere sua madre a Kosuke, quest’ultimo è felice di condividere del tempo con Ryuta e sua madre, perché gli ricorda la sua defunta madre.

Un giorno Kosuke e Ryuta fissano un appuntamento per vedersi e fare un giro insieme, ma Ryuta non si presenta all’appuntamento.

OPINIONE PERSONALE

Mi ha incrinato il cuore, me lo ha frantumato e lo ha fatto per far entrare tutto l’amore che passa in questo film, in tutte le sue forme.

CURIOSITA’

Questo film è un adattamento della novella autobiografica “Egoist” di Takayama Makoto.

Egoist, è stato presentato come film in concorso al Tokyo International Film Festival nel 2022, mentre l’uscita nelle sale cinematografiche è avvenuta nel 2023.

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BELLE


Belle
(Ryuu To Sobakasu No Hime)
Anno 2021
Fantascienza – Fantasy – Anime
Film da circa 2 ore
Su: Netflix

TRAMA

Suzu è una liceale di 17, vive con suo padre in un villaggio di campagna, la madre è morta quando lei era piccola in seguito ad un incidente. Ciò ha influito molto sulla crescita di Suzu. Ora è un’adolescente che preferisce stare da sola, è ha difficoltà di comunicazione con gli altri. Sempre timorosa, in qualche modo, del mondo. Ha solo un’amica del cuore che si chiama Hiro.
Il padre cerca di abbattere il muro dietro il quale Suzu si è trincerata, ma non ottiene risultati.

Un giorno Suzu riceve l’invito ad entrare nel mondo virtuale di U, dove ognuno può essere chiunque e fare qualsiasi cosa. Suzu è timorosa, ma alla fine entra in U con il nick di Belle.

In questo mondo attraverso il suo canto diventa una star mondiale. Durante un’esibizione, viene interrotta da dei “vigilantes” che danno la caccia a una creatura mostruosa.
Suzu/Belle vuole saperne di più sulla creatura misteriosa e inizia la sua ricerca nel mondo di U.

Riuscirà Suzu/Belle a trovare la creatura misteriosa? Cosa nasconde questa creatura? E cosa accadrà a Suzu/Belle in questo suo viaggio e ricerca, nel virtuale mondo di U?

OPINIONE PERSONALE

Un piccolo capolavoro che prende spunto dalla favola “La Bella e la Bestia”. Mamoru Hosoda è riuscito attraverso il continuo altalenare di mondi (virtuale e reale) a trasmettere molti messaggi attraverso la bellezza e l’onirismo delle immagini. L’anime trasmette poesia e magia che parlano direttamente al nostro io profondo.

Il viaggio di Suzu è un doppio viaggio, un lento cammino nell’elaborazione del lutto e il viaggio dell’eroe (in questo caso dell’eroina) di Christopher Vogler. Viaggio in cui alla fine l’eroe completa un percorso personale di auto-consapevolezza e di crescita.
Suzu canta nel mondo di U, e nel farlo trova la propria forza e voce nel mondo reale.

Mi sorprende sempre come gli autori giapponesi di anime, abbiamo una profonda conoscenza della narrativa e della cultura del mondo occidentale, mentre noi conosciamo così poco del loro.

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KILL BOK SOON


KILL BOK SOON
Anno 2023
Thriller, Azione, Drama
Film durata 2h e 17m +18
Su: Netflix

TRAMA

Gil Bok Soon (Jeon Do Yeon) è la più capace ed efficiente killer a pagamento della Corea. Lavora per l’agenzia MK Entertainment e il suo contratto di lavoro con loro sta per scadere.

Bok Soon ha intenzione di non rinnovare il contratto con la sua agenzia per due motivi: ha una figlia adolescente a cui risulta sempre più difficile nascondere il suo vero lavoro e, proprio perché la figlia sta attraversando il periodo turbolento dell’adolescenza, vuole rimanerle accanto per occuparsi solo di lei.

Questa cosa non piace assolutamente al suo datore di lavoro Cha Min Kyu (Sol Kyung Gu), che ha cresciuto e coltivato, sin da ragazzina, il talento per questa professione di Bok Soon, fino a farla diventare quello che è oggi, un killer famoso e rispettato da tutti.

OPINIONE PERSONALE

Ultimamente preferisco i film ai drama, più “concentrati” e veloci nella visione, certo devono mantenere alta la qualità del film, e Kill Bok Soon lo fa. Per chi ama il genere lo consiglio fortemente, anche qui, come in My Name, vediamo figure femminili forti. Gli attori poi sono tutti di altissima qualità, riconoscerete molti attori visti in altri drama, concentrati in questo film.

CURIOSITA’

anche se per poco, vediamo un cameo di Lee Jae Wook, che interpreta Cha Min Kyu da giovane.

Il titolo richiama un film di Quentin Tarantino, Kill Bill.

INTERPRETI

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CLOSE-KNIT ( Karera ga honki de amu toki wa)


Voi vi siete mai sentiti diversi?
Se sì, quando la prima volta?
Se sì, ve lo ricordate dentro cosa sentivate?

Io me la ricordo ancora la prima volta, non ricordo l’anno preciso, ricordo che ancora non ero andata a scuola. Sapete e come se all’improvviso tutto il mondo si allontanasse a velocità stratosferica verso l’universo, mentre tu, rimani improvvisamente solo sulla terra. Vivere, ma più spesso sopravvivere, a quel punto, dipende solo da te.

Voi vi sentite mai diversi oggi?
Se sì, con che frequenza vi accade?
Se sì, cosa avete imparato dalla vostra diversità?

A me accade ancora. E’ una costante più o meno frequente nella mia vita. Mi sono sentita diversa negli ambiti più disparati, nei momenti più imprevisti. Ho imparato a celare la mia diversità e ho imparato a dichiararla. Ho imparato che il mio esser diversa è legato alla mia anima, al suo sentire il mondo e percepirlo, e spesso quello che per “gli altri” è normale per me è una “lingua di dolore, tristezza, rassegnazione” che mi lecca il cuore.

Forse per questo, da sempre, da che io ricordi, ho un’affinità con i “diversi”. Riesco spesso a mettermi nei loro panni, e quando fai questa cosa, quando ti metti nei loro panni, la domanda che ti viene spontanea è: “Ma diverso da chi? Quale è il punto di riferimento che fa degli altri i diversi?”

Tutto questo preambolo è nato perché ieri ho visto un film giapponese (quando si tratta di Giappone qualcosa in me vibra a una frequenza diversa).

Karera ga honki de amu toki wa per noi occidentali Close-Knit parla di diversità. E lo fa con una delicatezza intensa. Non so come riescano i Giapponesi a parlare di ogni cosa, anche la più controversa, intingendola nella poesia.

La storia è semplice nella sua complessità. Una donna (Rinko interpretata in maniera magistrale e divina da Tōma Ikuta) in un corpo di uomo, sin da piccolə affronta questa diversità. Ha la fortuna di avere una madre che la comprende e ha la fortuna di incontrare un uomo (Makio interpretato da Kenta Kiritani) che la ama. Vive però in una società dove per sopravvivere, deve obbligarsi a non reagire con rabbia alle cattiverie più o meno celate degli altri.

Nella vita di Rinko e Makio arriva Tomo (interpretata Rinka Kakihara) una bambina, nipote di Makio. Da qui li sviluppa il film.

Chi ha visto il film, capisce la bellezza di questa foto.


In questo film Tōma Ikuta da un’interpretazione al ruolo di Rinko stupenda, tra la determinazione di esser se stessa e la rassegnazione di una società che non ti vuole.

Ci sono momenti in cui davvero la vedi come donna, e altri in cui capisci il suo disagio, perché nonostante lo sia diventata a tutti gli effetti, alcune parti del suo corpo ricordano a lui, ma soprattutto agli altri, le sue origini maschili.


A Rinka Kakihara darei un premio, uno internazionale.

Mi domando come si possa esser così brave a recitare a quell’età. Deve esser vero che ci nasci con alcuni doni, lei sicuramente ha quello della recitazione.

NASCONDINO


«Mi piacerebbe tanto un bel giorno riuscire a vivere facendo cose giuste invece di limitarmi a non fare quelle sbagliate»

Ho fatto un sogno l’altra notte, di cui ricordo poco, solo delle strade a me familiari, deserte, e il mio percorrerle. Ritrovarmi in una stanza mentre lentamente preparano del cibo color arancione, anche per me, su una piastra. Così lentamente che devo andar via prima che sia pronto, consapevolmente alterata che non mangerò per tutto il giorno.

E’ tutto quello che ricordo. So che c’è dell’altro, che il mio inconscio, subconscio e conscio hanno censurato. Lo so perché tutto il giorno sono stata pervasa da un’emozione non ben definibile, una specie di saudade, intensa, profonda, dolorosa. Così intensa, profonda e dolorosa da sentire ogni tanto il cuore e il respiro contrarsi con una fitta.
Me lo sono domandata tutto il giorno. Cosa mi nascondo?

Poi la frase di Chuck Palahniuk mi ha folgorato. Ecco vorrei quello, o meglio la mia versione di quella frase “Mi piacerebbe tanto un bel giorno riuscire a vivere invece di limitarmi a sopravvivere”.  Ho staccato dal giusto e non giusto, perché ormai i confini spesso non li vedo più.

Me lo domando anche oggi. Cosa mi nascondo?
Sono brava a farlo. Da bambina mi portarono a veder Bambi. Iniziai a piangere dalla morte della madre e alla vista di Bambi disperato, terminai circa un’ora dopo esser uscita dal cinema. O così mi raccontarono oltre trent’anni dopo, quando non capivo perché, guardano la cassetta appena comprata con mia figlia, sapevo cosa sarebbe accaduto subito dopo (per la cronaca ho rimosso ancora la trama del film, nonostante l’abbia rivisto, e ricordo solo ancora la scena in cui cominciai a piangere).

Ci sono dolori così intensi che sono insopportabili per l’esistenza. Non possiamo tenerli con noi. O loro o noi.
Se scegliamo di sopravvivere, teniamo noi e abbandoniamo i ricordi, o almeno crediamo. Loro ci seguono, finché non li affrontiamo e passiamo oltre.

Me lo domando anche in questo momento. Cosa mi nascondo?
Con cosa di me, delle mie emozioni, dei miei ricordi, sto giocando a nascondino?