LIGA


Mentre sorseggio il cappuccino, rigorosamente di soia, la televisione del bar trasmette musica, come ogni mattina. Passa una canzone e subito mi domando come mai non lo ascolto da anni. Le sue canzoni mi piacciono e le sue parole ancora di più, quindi perché?

Risalgo in auto e sposto spotify su lui, Ligabue. Lo ascolto mentre faccio l’ultimo tratto di strada prima di entrare in ufficio.

Anni fa avevo iniziato ad ascoltarlo perché piaceva a un ragazzo che mi piaceva.
Insomma quelle così lì, che molte persone fanno, iniziano ad amare quello che ama chi amano.

Quando il ragazzo che mi piaceva non c’era più, era rimasto il Liga, con le parole delle sue canzoni, sempre sentite mie, quasi mi avesse letto la mente.

Poi non so, ho smesso di ascoltarlo, a dire il vero per molto tempo avevo smesso di ascoltare musica. Negli ultimi anni avevo ripreso, ma ero andata su tutt’altri generi.

Oggi il Liga è ritornato prepotentemente con le sue parole che sono anche le mie.

Il Liga è come se mi mettesse una mano in gola, scendesse fino alle viscere, trovasse lì la mia vena malinconica e la riportasse in superficie. La mia malinconia è dolce non aspra, è una compagna di vita che ogni tanto caccio via, ma che è impossibile estirpare del tutto.

Dicono che la malinconia sia il desiderio di qualcosa che non abbiamo mai posseduto veramente, eppure che ha lasciato un vuoto, ma non saprei dirvi quale sia il vuoto mio, anche perché mi accompagna fin dai primi anni di vita, insomma da quando ho memoria di me.

Dicono anche che la malinconia sia prerogativa di alcuni temperamenti, e che la persona malinconica è silenziosa, introversa, fantasiosa e romantica. Tutte cose che non aiutano il rapporto con gli altri, non in questa società.

Comunque sia, so che nei prossimi giorni, tra le parole di una canzone e l’altra, si mischieranno i miei pensieri, mentre la malinconia li mescolerà ancora di più per farne parole nuove, che forse non pronuncerò mai, e rimarranno solo nuovi pensieri.

PAROLE ALTRUI


Io penso che le persone non si dimenticano. Non puoi dimenticare chi un giorno ti faceva sorridere, chi ti faceva battere il cuore, chi ti faceva piangere per ore intere. Le persone non si dimenticano. Cambia il modo in cui noi le vediamo, cambia il posto che occupano nel cuore, il posto che occupano nella nostra vita. Ci sono persone che hanno tirato fuori il meglio di me, eppure adesso tra noi, c’è solamente un semplice ‘ciao’. Ci sono persone che hanno preso il mio cuore e lo hanno ridotto in mille pezzi, senza nemmeno pensarci due volte. Ci sono persone che sono entrate nella mia vita in punta di piedi e ne sono uscite esattamente nello stesso modo. Ci sono persone che hanno creato un gran casino, che hanno sconvolto i miei piani, che hanno confuso le mie idee. Ci sono persone che nonostante tutto, sono ancora parte della mia vita. Ci sono persone che sono arrivate e non sono più andate via. Ci sono persone che, anche se io non le ho mai sentite, ci sono sempre state. E poi ci sono persone che non fanno ancora parte della mia vita, ma che tra qualche anno forse, saranno le persone più importanti per me. Ci sono persone che: nonostante mi abbiano fatto versare lacrime, mi abbiano stravolto la vita, mi hanno insegnato a vivere. Mi hanno insegnato a diventare quello che sono. E, anche se oggi tra noi resta solamente un sorriso o un semplice ‘ciao’, faranno per sempre parte della mia vita. Io non dimentico nessuno. Non dimentico chi ha toccato con mano, almeno per una volta, la mia vita. Perché se lo hanno fatto, significa che il destino ha voluto che mi scontrassi anche con loro prima di andare avanti.”

Luciano Ligabue

Oggi va cosi, oggi uso parole altrui e non le mie. Oggi è così perché queste parole avrei voluto scriverle io, così come sono, punti, virgole e due punti compresi. Nemmeno se lui mi avesse conosciuto e davanti a un bicchiere di lambrusco (quello amabile) avessimo parlato con la filosofia del nostro cuore per tutta la notte.