PASSATO PRESENTE FUTURO


Difficilmente penso al passato. Non che negli anni che ho alle spalle non mi sia capitato, anzi, nel passato (scusate il gioco di parole) pensavo più al passato che al presente.

Oggi mi capita raramente, è più facile che pensi al futuro.

Il problema è sempre lì, mai essere nel qui e ora, nel momento presente, e viverlo, assaporando secondo per secondo.

Passiamo la vita nei ricordi del passato o nelle speranza del futuro.
Nei “se fosse stato” e nei “sarà così” e nel farlo smettiamo di viver la vita.

SINCRONICITA’


O erano più grandi di me o erano più giovani di me.
Come se vivessi costantemente la vita in anticipo o in ritardo.

Sempre in un constante anticipo del futuro mentre viaggiavo in un ritorno al passato.

I coetanei, questi sconosciuti, non erano mai dove ero io, o quando c’erano erano presi a far altro, di solito a corteggiare altre donne.

Questa diacronicità era estesa. Se ero predisposta ad innamorarmi io, lui non lo era. Se lo era lui non lo ero io.

Forse a pensarci bene ero perfettamente sincrona, ogni volta, ero esattamente al polo opposto di dove avrei potuto trovarlo, l’amore intendo.

Io, comunque, sempre al polo opposto della parola “facile”.

A voler ben vedere, una mia forma di sincronicità la possiedo, solo che è quella dell’antimateria.

TRENI


Ci son treni che abbiamo perso e non torneranno più e quelli che son passati e non abbiamo voluto prendere.
Ci son treni di cui ci hanno parlato e che avremmo voluto prendere, ma non avevamo il biglietto.
Ci son treni che son passati in anticipo e quelli che son passati in ritardo.
Ci son treni che avevamo preso, ma dai quali siamo scesi.
Ci son treni che ripassano, ma noi continuiamo a non prendere, e quelli che guardiamo pensando che prima o poi quel treno lo prenderemo.

I treni passano, sfilano e toccano la nostra vita in ogni momento.

L’incognita è quando aspetti a un binario morto. Anzi quando TI aspetti a un binario morto, perché tanta voglia di viaggiare non l’hai più.