ZELENSKY VUOLE LO 0,25% DEL PIL. IO LE MIE OVAIE INDIETRO


Leggo questo titolo: “Zelensky: ci serve lo 0,25% del vostro Pil nel 2026”.
Mentre le mie ovaie rotolano a terra, penso: “Ci vogliono per forza portare in una guerra non nostra”.

PREMETTO, SUBITO, A SCANSO DI EQUIVOCI che condanno con tutte le mie forze l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Appartengo alla categoria delle persone che odiano le guerre e le armi, a loro preferisco una mediazione e un accordo pacifico. Detto ciò, proseguo nel mio dire.

Dicevo, leggo questo titolo, e non contenta proseguo la lettura dell’intero articolo. Nel farlo mi soffermo su questo pezzo:
In parallelo, la Germania prevede di investire 10 miliardi nei prossimi anni in droni di ogni tipo, offensivi e difensivi. “Il comportamento aggressivo di Putin dimostra che non possiamo allentare la nostra prontezza alla difesa”, ha dichiarato Pistorius.”

Al concetto “tipo offensivo” e alla parola Germania mi ricordo che dalla seconda guerra mondiale in poi, ci sono alcuni stati che possono avere solo eserciti e armi a scopo difensivo e non offensivo. Inizio la mia ricerca, scoprendo così che mi ricordo bene e che dopo la seconda guerra mondiale ci sono quattro stati in questa condizione:
1 Giappone
2 Germania
3 Italia
4 Costa Rica.

Di questi, solo uno è frutto di una sua libera scelta. Parlo della Costa Rica. Nel 1949 abolì completamente l’esercito inserendo questa scelta nella costituzione. La Costa Rica ha solo forze di polizia e sicurezza interna. Se c’è un’invasione, deve sperare nel diritto internazionale (e che non ci sia di mezzo israele che il diritto internazionale lo ha dimenticato, forse mai pervenuto).

Per gli altri tre il discorso è diverso. Sono stati obbligati. Il perché è palese, l’ultima volta che si sono associati, chi prima chi dopo, hanno scatenato, insieme, la seconda guerra mondiale.

Nella nostra costituzione, l’art. 11, cita testualmente “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli”. Cosa che molto spesso, ultimamente, i nostri governanti dimenticano o di cui danno un’interpretazione personale.

Ribadisco, pur condannando con tutte le mie forze l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, non posso esimermi di fare questo pensiero e pormi domande.
Il pensiero:

L’UCRAINA NON FA PARTE DELL’UE.
L’UCRAINA NON FA PARTE DELLA NATO.

Quindi per tutti gli accordi stipulati negli anni tra i paesi membri della NATO, per il principio di aiuto reciproco e per il patto stipulato con la Russia di Gorbacev di non espandersi a est, mi chiedo:
° perché dobbiamo pagare una guerra non nostra?
° perché rischiare di entrare in una guerra con un paese che non ci ha aggredito né ai confini né altrove? perché l’Italia ha fornito armi ed equipaggiamenti miliari all’Ucraina che non è un membro né UE né della NATO?
° perché ha inviato un sistema di difesa aerea SAMP/T,  e ne prevediamo un secondo, a uno stato che non fa parte delle nostre alleanze?
° perché inviamo armi leggere, munizioni e mezzi ausiliari a un paese che non appartiene alla nostra Unione, né alla nostra Alleanza?
° perché tante informazioni sulle forniture all’Ucraina non sono pubbliche?
° perché ci stiamo armando così tanto?
° perché continuiamo a descrivere la Russia come una minaccia diretta ai nostri confini?
° davvero qualcuno pensa che la Russia voglia invadere l’Italia?

Per quanto concerne la Germania, che ogni giorno diventa sempre più aggressiva nei toni, nei modi e nel modo in cui usa la parola “difesa”, non posso che preoccuparmi e chiedermi:
° perché ha inviato carri armati Leopard 1 e 2 a un paese che non fa parte né dell’UE né della NATO?
° perché continua a fornire munizioni, sistemi di difesa aera, droni, veicoli blindati e radar a uno stato che non fa parte della nostra Alleanza?
° perché ha firmato un accordo con Kiev per finanziare la produzione di armi a lungo raggio direttamente in Ucraina, che non appartiene all’UE né all’Alleanza Atlantica?

E soprattutto:
perché due Paesi, come l’Italia e la Germania, che hanno limitazioni costituzionali sull’uso dell’esercito e degli armamenti, e possono impiegarli sono a fini difensivi, stanno inviando mezzi e tecnologie a scopo offensivo a un Paese che non è parte dell’Unione Europea né della NATO?

Con quale lucidità stiamo accettando il rischio di essere trascinati, passo dopo passo, dentro una probabile terza guerra mondiale?

E poi c’è Zelensky.
Perché chiede all’Europa di stanziare lo 0,25% del nostro Pil per aiutare Kiev (oltre agli aiuti già concessi) per aumentare la produzione di armi?
Perché avanzare una simile richiesta quando abbiamo già portato, ahimè, al 5% del PIL le spese militari destinate alla NATO, comprando armi quasi esclusivamente dagli americani?

Sono domande cui mi sono data già alcune risposte, altre sono lì in attesa di una comprensione maggiore, altre ancora so già che probabilmente noi contemporanei difficilmente avremo accesso, saranno i posteri a sapere la verità, forse.

Vi dico già che risposte tipo: La Russia è un pericolo per noi; La Russia ci invaderà; Sono stati loro a iniziare (non è vero, è stata la Nato avvicinandosi ai confini della Russia, infrangendo i patti di un contratto stipulato negli anni 80), sono già state scartate dal mio encefalo.

Perché ne scrivo? Perché magari qualcuno di voi ha fonti certe e vere, che posso verificare, per capire meglio cosa si muove nel mare profondo della propaganda cui siamo destinati.

PRIMA GLI ISRAELIANI


Vorrei tanto una mattina, alzarmi, leggere le notizie, non avere un travaso di bile e non vergognarmi di essere italiana.

Stamattina il primo premio lo vince quello che non è riuscito a laurearsi dopo dodici anni di fuori corso. Sto parlando di Matteo Salvini che in un’intervista alla televisione israeliana difende il massacro a Gaza e sminuisce una parte degli italiani.

In sintesi: rivendica di essere il miglior amico di israele, giustifica i massacri a Gaza e Cisgiordania, sminuisce gli italiani che protestano contro i massacri, dicendo che non sanno neppure per cosa protestano. Dice di parlare a nome suo, a nome di capo del suo partito e come parte del governo, anche se non può parlare a nome di tutti. Difende il diritto alla vita di israele (che nessuno ha mai messo in dubbio) ma non difende il diritto alla vita della Palestina.

Matteo Salvini, quello che cambia più idee che mutande.
Quello che:

  • da secessionista convinto è diventato patriota nazionale;
  • da “usciamo dall’Europa” a cambiamo “l’Europa dall’interno”;
  • quello che proteggiamo l’economia italiana e poi appoggia le industrie che delocalizzano all’estero;
  • quello che critica la NATO ma nel governo la sostiene;
  • quello che dice “Prima gli italiani” ma poi sostiene leggi economiche che penalizzano le fasce più deboli;
  • quello che del Leoncavallo diceva: “Chi non ha mai frequentato un centro sociale? Io sì, dai 16 ai 19 anni, mentre frequentavo il liceo, il mio ritrovo era il Leoncavallo. Là stavo bene, mi ritrovavo in quelle idee, in quei bisogni» e poi lo ha demonizzato;
  • quello che considerava Putin, per anni, il miglior statista, miglior capo del governo, miglior tutto indossando magliette con il viso di Putin stampato sopra e ora è un nemico. (Oggi il suo miglior amico è Israele e non più la Russia… chissà quando cambierà idea anche su questo);
  • quello che definiva inutile il ponte dello stretto e ora lo considera un’opera indispensabile;
  • quello che cantava: “Senti che puzza arrivano i napoletani” (e solo da questo non capisco come persone del sud possano votarlo, sindrome di Stoccolma?).

E queste sono solo alcune delle sue voltagabbana.

Lowell diceva: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”, ma esiste un limite. Non puoi cambiare idea ad ogni vento di potere che cambia, perché così non è che cambi idea, ti stai semplicemente adattando al potente di turno. E visto che fai parte del governo italiano (che mi rappresenta), mi fai vergognare di essere italiana.

Matteo Salvini, quello che, alla giornalista israeliana, che gli domanda se porta con orgoglio il titolo di “Amico di israele” risponde: “Sì, non è il momento di aver paura, è il momento di dimostrare da che parte si sta”.
Lo abbiamo capito Matteo che non stai dalla parte degli italiani, ma degli israeliani.

TITOLI BOOM, SANZIONI INESISTENTI E DERETANI BRUCIANTI


Stamattina, al solito sfoglio la prima pagina dei giornali. Leggo dei titoli che speravo di vedere da tempo, quindi approfondisco e…  mi sale il crimine.

Una persona qualsiasi legge uno di questi titoli e pensa “Finalmente fanno qualcosa”.
INVECE NO, SONO SOLO PROPOSTE.
SONO TITOLI FUORVIANTI.
Ho un vago, fortissimo, sospetto di malafede.

La notizia vera è che la Commissione Europea e l’Alto Rappresentante Kallas hanno messo sul tavolo la proposta di sanzioni verso due ministri (Ben-Gvir e Bezalel Smotrich) e i coloni violenti israeliani; a parte che è solo una proposta, sottolineo che israele e il suo governo non sono citati.

Traduzione: Non ci sono alcun tipo di misure attive contro i due ministri e coloni israeliani, ASSOLUTAMENTE NIENTE. ANCORA MENO VERSO ISRAELE. Al momento sono SOLO intenzioni politiche e non sanzioni operative. Per diventare sanzioni effettive e operative devono essere approvate, all’unanimità, dal Consiglio UE.
Ammesso e non concesso che queste proposte passino, considerato che in due anni non sono riusciti a deliberare nulla contro israele e affini, secondo voi arriveranno a farlo entro pochi giorni o solo a invasione della Palestina conclusa e massacro dei Palestinesi terminato?

QUESTI CI PRENDONO PER IL DERETANO.

Tutto ciò mentre contro la Russia (non solo a sfavore di qualche ministro o parte della popolazione), sottolineo contro l’intera Russia e Bielorussia e i loro governi, ci sono attualmente già 18 pacchetti di sanzioni adottati, verso israele niente, nisba, nulla, il vuoto, il deserto, zero.

Secondo voi ai coloni israeliani (avete visto il livello culturale e umano di quelle persone?) e ai due ministri (avete visto il livello umano di Ben-Gvir e Bezalel Smotrich?) quanto possono toccare e interessare, sempre ammesso siano approvate, queste tre misure “punitive”? La risposta: una beata cippa!
Ma poi noi, sappiamo nome cognome e data di nascita di ogni singolo colono violento?Sapremo distinguerli e bloccarli dai turisti israeliani in giro per il mondo che vengono, o transitano, da noi?

LO VEDETE IL NOSTRO DERETANO?

Riepilogando:
Sanzioni in essere verso la Russia 18
Sanzioni in essere verso Israele: 0

Ho un “crimine” salente verso certi giornalai che pubblicano i titoli in maniera fuorviante e verso i nostri governanti italiani ed europei, che amano così tanto il nostro deretano.

Nella foto, (scusate la scarsa qualità) ho messo solo alcuni dei titoli che a casa mia si chiamano:  “Disinformazione&Propaganda” .

IL NEMICO DEL MESE


Sono donna “affinata” come il buon vino rosso, per questo ho vissuto in prima persona molte cose. A volte con consapevolezza, altre meno o per niente.
Vi spiego il perché di questo mio incipit

Ho vissuto la coda della guerra fredda tra Stati Uniti e Russia, il nemico erano loro. Cattivi, crudeli, con le bombe pronte a esser sganciate su di noi e pare mangiassero i bambini.
In quel periodo lavoravo da un commercialista, e mi ricordo di una partita iva che come oggetto aveva “costruzione di bunker antiatomico”, questo per farvi capire “lo stato d’animo” con cui ci dipingevano i “cattivi”, per farceli odiare e compattare. Questo fino al 1991, poi la Russia è diventata amica.

In compenso, contemporaneamente, e a ondate con nuovi pericoli, i nemici erano i cinesi. Non tanto per timore di guerra con loro, ma per la loro “politica comunista”. Loro non mangiavano i bambini, ma erano una dittatura, non come noi che eravamo una democrazia, così ci dicevano.
Se le loro idee fossero arrivate da noi, chissà che sarebbe successo, tutti schiavi e senza diritti. Invece dalla Cina negli anni arrivavano solo merci, a quel punto ci dicevano “E’ tutto copiato da noi, la qualità è bassa, sfruttano la gente (dimenticando che noi abbiamo copiato nei secoli tantissimo da loro, solo per dire alcune cose: carta, spaghetti, fuochi d’artificio). Però alla fine non imponevano la loro ideologia, anzi commerciavano senza indottrinare, quindi smisero di essere nemici, anche se ogni tanto il “pericolo giallo” salta fuori a livello commerciale.

Nel frattempo a cavallo, tra un nemico e l’altro, s’infilava un nuovo nemico (nei buchi vuoti): il mondo arabo, mediorientale. I loro terroristi, a seconda degli anni, di uno stato o dell’altro, ma anche gli stati non terroristi, comunque, ci dicevano, in qualche modo li aiutano, e poi hanno il petrolio e ci ricattano, questi cattivi!
Chi ha vissuto in un certo periodo si ricorderà le “domeniche a piedi” in cui le auto non potevano circolare, e poi potevano a targhe alterne, per limitare l’acquisto di petrolio.
Non dovevamo fidarci, erano retrogradi, ignoranti, sfruttatori, furbi e pronti a mettercela in quel posto. Questo fino a qualche guerra americana in loco in più paesi, e a quel punto, dopo son diventati amici.

Ora da qualche anno, come nemico, è tornato di moda, la Russia.

Solo che io sono stanca di questa propaganda.

Negli anni, mentre mi “affinavo” come il vino rosso, guardavo gli avvenimenti con occhi diversi, perdevo la beata ingenuità politica giovanile, mentre mi si rivelavano servizi deviati, manipolazioni politiche e interferenze non italiane agevolate e supportate dai politici locali.

Ho imparato a non fidarmi della prima chiave di lettura che mi si propone, ho imparato a leggere su più fronti, ho imparato a guardare i fatti e non le parole, ho imparato che i media, tendenzialmente, sono in mano a chi ha il potere economico e si colludono con la politica.

Non sto asserendo che i luoghi, stati, paesi, che ho nominato siano bravi e senza difetti, culle di democrazia, l’ho già detto in un altro post: “Il più pulito ha la rogna”. Dico solo che mi sono stancata di credere a bugie e nemici a seconda degli interessi di qualcuno. A questa propaganda che cambia a seconda degli anni e che mi ricorda molto il “Ministero della Verità”, dove lavorava il protagonista del romanzo di Orwell, “1984”.

Nonostante io aborrisca quello che sta facendo la Russia in Ucraina, la Russia non è il mio nemico. Nonostante io aborrisca che il Tibet sia sotto controllo cinese, la Cina non è mia nemica. Nonostante aborrisce la politica di diseguaglianza verso le donne e le minoranze di molti stati mediorientali (ma non dimentico che abbiamo anche qui in Europa stati con lo stesso problema), non per questo sono miei nemici.
Una cosa è avere idee e “combattere”, cercando di cambiare la società, parlando per la giustizia, l’uguaglianza, i diritti, la pace, e una cosa è avere dei nemici.
L’Italia non ha nemici.

Ho, però, personalmente un’eccezione che conferma la regola: il governo israeliano, i sionisti e quello che stanno facendo. Certo non “sono nemici” dell’Italia, ma per quanto mi riguarda sono nemici del mondo intero e dell’umanità con quello che stanno facendo.
Anzi, in questo caso, vorrei che questo governo israeliano non fosse amico del mio governo, cosa che invece il mio governo (che qua non mi rappresenta) dice sia.

Tutto questo discorso amareggiato, sconsolato, e un po’ stanco, scritto velocemente e quindi senza mettere fonti e/o riferimenti storici (ma basta cercare in rete) sui “nemici” che man mano, negli anni ci hanno propinato, è solo, un momento in cui rimango basita nel vedere come tante persone ci cadano tutt’oggi.

Non mi faccio maestra, da giovane ci sono caduta anche io, e a volte non solo da giovane. Vorrei solo che voi foste più intelligenti di me, e capiste prima, come ci usino per i loro giochi di potere.

A chi giova compattarci, di volta in volta, verso un nemico?

IL RUMORE DELLE USCITE


Ho messo come titolo “Il rumore delle uscite”. Ho rubato parzialmente il concetto di una frase di George Berkeley: “Se un albero cade nella foresta e nessuno lo sente fa rumore?”.

Questa è un’espressione filosofica sulla percezione e l’esistenza. Nel porre questa domanda Berkeley, sotto intendeva che se nessuno percepisce il suono, allora non c’è suono, perché per lui il suono è una percezione sensoriale, e se nessuno sente, la percezione non esiste, quindi non esiste il fatto.

Per questo con queste poche parole io vorrei far un po’ di “rumore”, chissà forse nel futuro, tanti piccoli “rumori”, potranno diventare un rumore assordante.

Ho scritto ieri del “Gruppo dell’Aia”,dei BRICS e della conferenza internazionale sulla Palestina tenutasi a Botoga’ e appena conclusa.

Durante la conferenza Gustavo Petro, Presidente della Colombia, ha annunciato che la Colombia cesserà di far parte della Nato. La Colombia era l’unico partner globale latino-americano della Nato, era entrata a farne parte nel 2018.

La motivazione?
Dalla Nato dobbiamo uscire, non c’è altra strada. La relazione con l’Europa non può più passare attraverso governi che tradiscono il loro popolo e stanno aiutando a lanciare bombe sui bambini“.

Li vedete ancora meglio i movimenti geopolitici che cominciano a cambiare il mondo?
L’Europa disumanizzata e mummificata (e prigioniera degli Stati Uniti?), in special modo l’Italia e la Germania, con l’esclusione della Spagna, procede velocemente verso un ruolo terziario nel mondo, senza più credibilità etico-politica.

Scrivo solo queste poche righe perché, in questi giorni, non riesco a contenere l’incredulità di quello che “combina” il mio paese attraverso il suo governo, in netto contrasto con i principali valori umanitari.

Concludo con le parole di Francesca Albanese, presente, alla conferenza. Parole che sarebbero dovute essere messe in atto da anni, dopo le risoluzioni dell’Onu e le decisioni della Corte internazionale di giustizia, e che invece sono disperse in una nube di ipocrisia occidentale.

Francesca Albanese, quale relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori Palestinesi occupati, ha chiesto l’isolamento globale di israele lanciando un appello a tagliare i legami con Tel Aviv.
Cosa di cui siamo capaci, lo stiamo già facendo con la Russia.

Fonti: Ansa, Semana, EuroNews

“AIA” CI SONO I “BRICS”: Prove tecniche di un nuovo mondo


Contro l’occupazione israeliana in Palestina, e per coordinare iniziative contro questa occupazione, dal 15.07.2025 su iniziativa del “Gruppo dell’Aia”1 è iniziata a Bogotà una conferenza alla quale partecipano anche la Cina, la Spagna e il Qatar.

L’incontro è ospitato dal presidente colombiano Gustavo Petro. Lo scopo è di mettere in atto le decisioni assunte dall’Onu per tutti i 193 paesi membri, visto che l’occidente non lo sta facendo, o meglio, lo fa con due pesi e due misure, a seconda che si tratti di Russia o di Israele.

L’incontro ha stabilito una mozione in cui si dice che: “Nessun paese può più fornire aiuto di qualsiasi tipo per mantenere l’occupazione israeliana dei territori palestinesi”.

Spagna e Belgio hanno già iniziato a sospendere le nuove licenze per l’esportazione di armi verso israele e l’Olanda ha sospeso la vendita di componenti per i caccia F-35.
Si potranno mettere in atto altre misure tra le quali vietare l’atterraggio di aerei o l’attracco di navi che portano armi ad israele.

Il blocco degli scambi commerciali con israele è in fase di valutazione; si vorrebbe vietare l’importazione dei beni dagli insediamenti israeliani. Vedremo cosa salterà fuori da questo incontro. Nel frattempo, l’Irlanda ha già annunciato che introdurrà una legislazione per bandire i prodotti importati dagli insediamenti, mentre la Francia dice che “Sta valutando” (già sappiamo che vuol dire, “al momento non mi sbilancio”).

Il Brasile ha già richiamato il suo ambasciatore da israele in segno di protesta, mentre la Germania sostiene ancora israele. Sospetto che quest’ultima paghi ancora il senso di colpa per quello che ha fatto agli ebrei dal 1920 alla fine della seconda guerra mondiale.
Praticamente quello che gli israeliani stanno facendo ora ai palestinesi.

Non posso far a meno di notare che mentre il vecchio e sempre più decadente occidente protegge chi non dovrebbe, molti paesi del BRICS,2 il nuovo mondo -anche commerciale – spinge verso altre direzioni, questo senza assolvere nessuno stato dai propri crimini (sia ad est che a ovest). In Italia si dice “Il più pulito ha la rogna”, la mia è solo una constatazione di ciò che sta avvenendo.

Da noi invece permettiamo che personaggi come Taco alias Trump, facciano il giochetto del “dividi et impera” con l’Europa. Cosa che gli riesce bene grazie al nostro governo. Eppure questa è una locuzione italiana, i nostri governanti dovrebbero conoscerla… invece…

Temo che noi “occidentali” siamo ormai una società morente. Una nuova società, che sta germogliando da anni, sta creando un nuovo mondo.
Nella postilla 2, in fondo al post, se la leggete, e riflettete, capirete il perché del mio pensiero.

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  1. Il GRUPPO DELL’AIA è stato istituito nel primi mese del 2025. Nato per garantire che nessuno Stato possa considerarsi al di sopra della legge e proteggere i più vulnerabili.
    Ne fanno parte originariamente: Sudafrica, Malesia, Namibia, Colombia, Bolivia, Cile, Senegal, Honduras e Belize.
    Il primo messaggio, a voce del ministro sudafricano Ronald Lamola, è stato che nessuno Stato, per quanto potente, è al di sopra della legge e nessun crimine deve rimanere impunito.
    Il Gruppo dell’Aia ha dichiarato e sottoscritto: “israele sta violando il diritto internazionale, citando le sentenze della Corte Internazionale di giustizia, le risoluzioni dell’ONU e i mandati di arresto emessi contro i leader israeliani; la coalizione dei nove paesi sottolinea al contempo la responsabilità e il dovere di tutti gli Stati di agire per prevenire questi crimini.” ↩︎
  2. BRICS è un acronimo utilizzato in economia internazionale che individua cinque paesi (fondatori) accomunati da alcune caratteristiche simili, tra le quali: condizioni di economie in via di sviluppo, una popolazione numerosa, un vasto territorio e abbondanti risorse naturali. ↩︎
BRICS STATI ATTUALISTATI CHE HANNO FATTO DOMANDASTATI PARTNER
BrasileArabia SauditaBielorussia
CinaAzerbaigianBolivia
RussiaBirmaniaCuba
IndiaBangladeshKazakistan
SudafricaPakistanMalaysia
EgittoSenegalNigeria
Emirati ArabiSri LankaThailandia
EtiopiaTurchiaUganda
IranVenezuelaUzbekistan
IndonesiaVietnam

Paesi che hanno manifestato interesse di aderire al brics nel 2025. Ve li suddivido per continenti, solo per farvi capire la portata.

AFRICAAMERICAASIAEUROPA
AngolaColombiaAfghanistanSerbia
Burkina FasoEl SalvadorBahrein
CamerunNicaraguaIraq
Repubblica CentrafricanaPerùKuwait
Repubblica del CongoVenezuelaLaos
Guinea EquatorialePalestina
GhanaSiria
LibiaYemen
Mali
Sudan del sud
Sudan
Tunisia
Zinbabwe

Lo vedete il nuovo mondo in arrivo?
Mentre l’occidente si autodistrugge in ipocrisie e doppie morali, altri paesi si prendono la scena.

GOVERNARE E’ FAR CREDERE


Trump: La parte più folle è che per tutta la sua campagna elettorale aveva promesso niente più guerre straniere. Le sue testuali parole in campagna elettorale (non anni fa, pochi mesi addietro): “Se Kamale vince, ci saranno solo morte e distruzione davanti a noi. Perché lei è la candidata del partito delle guerre infinite, e io sono il candidato del partito della pace. Molti non ci credono, ma è così.”
Ora smettete di ridere (o piangere) a queste parole e sospettate come me che se bombarda un paese straniero, forse in guerra ci è andato?!

Meloni: per quanto mi riguarda, è ancora più folle il discorso di ieri che il nostro governo, attraverso la Meloni, ha fatto. Non solo non condanna una persona che cambia più idee giornalmente (oggi vuole la “pace”), di quanto cambi calzini e mutande, ossia Trump, ma ha invitato Teheran, cito testuali parole: “… ad evitare ritorsioni contro gli Stati Uniti”(*1), invitando altresi l’Iran a cogliere l’occasione per un accordo con gli stessi, invece di invitare gli Stati Uniti a smettere di bombardare un paese straniero perché  in contrapposizione a quanto stabilito l’art. 2(4) della Carta delle Nazioni Unite.
Ha parlato, anche, del conflitto Ucraina-Russia, e qui ha detto che “ La Russia deve impegnarsi per sedere al tavolo del negoziato” appoggiando nuovamente il sostegno all’Ucraina.

Prima che io vada oltre, prima che mi arrivino “i soliti”,  io non appoggio Putin come non appoggio Trump, ne scrivo solo per evidenziare la differenza ideologica e altamente manipolativa del discorso della Meloni (e di una parte dell’occidente).
Putin attacca l’Ucraina, noi appoggiamo l’Ucraina.
Trump attacca l’Iran, noi appoggiamo gli Stati Uniti.
Due pesi, due misure.

Personalmente io sono contraria a ogni attacco sia verso l’Ucraina, sia verso l’Iran (a prescindere dal fatto che io condivida la politica di quel paese).
Putin e Trump entrambi hanno violato l’art. 2(4) della Carta delle Nazioni Unite che vieta l’uso della forza e l’aggressione tra gli stati e che proibisce ESPRESSAMENTE la minaccia o l’uso della forza contro l’integrità territoriale e l’indipendenza politica di qualsiasi stato.

Io sono donna “stagionata” ho visto molti governi italiani succedersi. Sono passata attraverso Andreotti, Craxi e Berlusconi. Governi che possono avermi fatto più o meno “innervosire”(*2),  con cui posso essere stata più o meno in accordo o in disaccordo, ma di cui non mi sono quasi mai vergognata.

Dico quasi mai perché con Berlusconi, le olgettine, i bunga bunga e affini, un pochetto a volte e mi è capitato, ma vi assicuro che, a livello politico, una vergogna così profonda, per la totale disconnessione con i principi umanitari e di equità, come con questo governo, non mi era mai successo.

(*1) Ora per la Meloni, difendersi da uno che ti attacca non si chiama più legittima difesa,  ma ritorsione.
(*2) Dire incazzare non era bello da scrivere.

“Governare è far credere”
(Machiavelli)

E chiudo, come sempre, in questo periodo, con un pensiero a Gaza e alla Palestina, perché a Gaza continuano a morire i civili, e senza i riflettori della rete, i crimini sulla popolazione si fanno sempre più pesanti.