2015

E mi porto avanti.
Del resto abito in una regione che così ragiona, portarsi avanti. Quindi, anche se non ancora finito, di questo 2015 rammenterò…

… un obiettivo raggiunto, anzi due, anzi tre, anzi… la consapevolezza che non ho obiettivi, ma solo voglia di viver bene questo mio cammino, passo dopo passo.

… il mio aver compreso quanto amore avessi tenuto nascosto a me stessa per me stessa. Ora venuto alla luce. Ora so. Ora mi amo con le mie imperfezioni e i miei tentennamenti. Certo come ogni amante, ogni tanti ci litigo con me stessa, ma poi mi perdono sempre.

… l’aver compreso “mai dire mai” che tra un “dire” e un “mai” c’è sempre quello spazio di tempo e luogo che ti frega.

… le volte che avrei voluto aprire bocca e non l’ho fatto. Sto facendo mio (non che mi riesca sempre) un proverbio arabo. Ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre domande:
“E’ vero?”
“E’ necessario?”
“E’ gentile?”

… le volte che ho aperto la bocca perché era vero e necessario anche se non gentile.

… le persone nuove che amo, quelle vecchie che amo, quelle che tengo lontane ma che amo, quelle che amo e che ho cacciato nel tempo e quelle che non amo ma che ho visto dibattersi per crescere (sappiate che avete lo stesso in qualche modo il mio amore).

… che amo le persone in genere, ma questo non vuol dire che amo tutti, qualcuno mi sta proprio suoi coglioni.

… che difendo me stessa e chi amo, siano umani o no, di conseguenza sono per la pace, ma all’occorrenza son un ottimo guerriero e non ho rimorso per chi lascio a terra.

… che le persone non le divido in età, lavoro, soldi, intelletto, ma solo in anime luminose, in anime belle e anime ancora in crescita. E che con alcune anime continuiamo a ritrovarci nonostante le differenze.

… questo lento scivolare verso il 2016. Un nuovo inizio in molti sensi, che a volte un pò mi spaventa, ma è foriero, lo sento, di un nuovo particolare. Non saprei dire di preciso cosa, ma so che è lì, in attesa di me e odora di pane appena sfornato.

Lascio dietro alle mie spalle questo 2015 che mi ha regalato nuovamente la capacità di camminare nel mondo a testa alta, con passo deciso e sorriso pieno.
spalle

Capiterà che non mi ricordi di questo post, se volete, vi autorizzo ora a ricordarmelo, se e quando nel 2016 avrò qualche giornata buia che mi farà dimenticare lo splendore di cui sono proprietaria ora. Me.

54 pensieri riguardo “2015

  1. Io avevo fatto mio un detto di tale Ciarrapico:
    “quest’anno eravamo sull’orlo del baratro. L’anno prossimo faremo senz’altro un passo avanti”.

    E niente, so’ pessimista. Ma è limitato a me, non la tiro a nessuno 😉

  2. In avanti ci stanno solo le tette.
    Porta sfiga fare ste considerazioni prima che l’anno volga al termine, anche perché ci sono ancora 38 gg che possono farti rimpiangere lo stato d’animo con cui hai scritto il post.
    Per non sbagliare si manda fanculo tutti e tutto, quelli che reggono a sto caloroso saluto, te li ritrovi pure il 1° gennaio!

    1. Mavva, io nel 2013 chiusi l’anno in anticipo per esempio, mi sembra a settembre. Perchè era un anno di cacca. Inizia il 2014 a settembre 2013 e infatti poco dopo ho conosciuto te e Ciccio (certo volendo vedere è una cosa sfigosissima 😛 ).

      Stavolta non è che l’ho chiuso, ma solo portato avanti il lavoro, così a fine anno nessun post di bilanci, al limite solo qualche variazione di capitolato.

      Eppoi diciamolo la sfiga va drittta dritta verso chi ci crede. Si chiama legge dell’attrazione, io credo negli unicorni e nelle pattaine fritte, vedi un pò te.

      PS: alla mia età, le tette, più che in avanti, stanno in giù

      1. Siamo donne forti, io poi vado anche in palestra!
        Ma se proprio vuoi portarci qualcosa, i cadeaux son sempre graditi e più alleggeriscono i portafogli più ci piacciono 😉

    1. se non lo fai ti toccherà sorbirti i posti strappamutande (non nel senso che piace a te… 😛 ma lacrimevoli) quando sarà triste e dirò “che mondo di guano” o in altrenativa “che mondo di cacchette di naso”

  3. è stato un anno letteralmente stipato di ogni genere di cosa/emozione.
    forse è per questo che ho un certo timore del momento del consuntivo.
    non pensavo che il 2015 mi avrebbe cambiata così tanto

    1. Ci osno degli anni, che son dei giri di boa.
      Sono l’inizio di un nuovo percorso, spesso non proprio indolore (ma non è detto).

      I consuntivi servono solo a vedere cosa abbiano “guadagnato”, non esistono perdite, perchè son solo esperienze da capitalizzare 😉

    1. Natale? Cosa è?

      Per quanto riguarda i miei ultimi capodanni, son fatti di casa, calduccio e animali (i miei amori pelosi 😛 nonintendo l’altro tipo di animale 😛 ). Il casino i botti e i rumori, li lascio agli altri, io esco un’altra sera 😉

      Io ci voglio pensare al mio 2016, lo sento “importante”, e dal 2015 che mi sto preparando ad esso 🙂

      1. Ah ecco, ero certo di averti inquadrato bene! Altro animale? Non capisco, ahah!
        Devi esserci qualcosa di importante in questo tuo 2016. Io non sono capace di andare troppo in là, arrivo al massimo al fine settimana…

      2. E io a volte le cose le sento arrivare, non so spiegarti, non so dirti cosa sarà, non lo so mai. Ma anche se arrivasse una vincita al lotto (a cui non gioco) di 5 euro, già solo questa aria di attesa è un momento piacevole che rallegra anche questo freddo novembre

      3. Il tizio si chiama Gotthold Ephraim Lessing (come si scrive l’ho cercato su google, mi si impastava la tastiera a scriverlo.

        A pensarci bene, fa un pò specie che una frase scritta e pensata tra il 1750 e il 1781, sia così intensamente viva e presente oggi.

        Credo che nonostante i secoli, le emozioni e le pulsioni siano sempre le stesse.
        Siamo noi che pensiamo di cambiare, ma se lo facciamo, lo facciamo in maniera così impercettibile, che un paio di secoli sono davvero un battito di ciglia…

        (miiiiiiiiiiiii ma che ppppooooettica sono stamattina)

      4. Tu poetica lo sei sempre, pure quando non vuoi! Quello che dici è vero, è proprio la natura umana che, come certi istinti, non può cambiare nonostante i secoli e nonostante il progresso.

    1. Non son ottimista, vedo anche le difficoltà e gli ostacoli, ma quando li vedo, una volta superato il primo sconforto, penso a come trasformali in gradini che mi spingono verso l’alto e opportunità da sfruttare 😉

      PS: mica sempre a volte ho bisogno di aiuto per veder in quel modo, qualcuno che mi strattoni e mi dica “Uè bimba bella, ricordati che dipende da te”

      Spesso mi riesce bene, perchè per farlo son obbligata a usare pa

  4. “Usare pa”. Che roba è? Se questi sono gli effetti la voglio anch’io…..

    Io non sono ottimista, sono solo un allocco. Mi muovo in base alle sensazioni senza ponderare i rischi. Le faccio talmente grosse che alla fine mi scambiano come tale, un gran bel ottimista! 🙂

    1. Oddio ho mangiato la frase e non mi ero accorta, intendevo dire che per fare sta cosa del vedere sempre un lato positivo nel negativo, sfrutto delle parti di me e del cervello che altrimenti non userei, e son queste che mi fanno vedere dove posso trasformare (nel tempo magari) una cosa negativa in positiva.

      Pinza… nessuno nasce imparato, le sensazioni per me contano molto, ma mica son fatta di sole sensazioni… uso tutto ciò che ho.

      Siamo fatti di molte cose, perchè limitarsi a usarne solo una parte? La “pancia” ci vuole nella vita, ma anche la “testa”…. pensaci ogni tanto

      1. Una bevuta….. magari…. ma con una data ti direi una bugia. Ho paccato brutalmente anche Monia……. 😦 Sentirò anche Gandal per riunirci al consiglio di Elrond…..

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