“E’ un genocidio in diretta streaming”, così lo ha definito Amnesty International, e la cosa più assurda è che il nostro civile e cristiano mondo occidentale non fa, ANCORA, assolutamente nulla.
Leggo poi, stamattina, che due tra le più importanti organizzazioni israeliane per i diritti umani, B’Tselem e Physicians for Human Rights-Israel, hanno pubblicato due rapporti distinti, e che entrambi giungono alle stesse conclusioni: ISRAELE STA COMMETTENDO UN GENOCIDIO NELLA STRISCIA DI GAZA.
I rapporti delle due organizzazioni israeliane per i diritti umani scrivono che è una: “Conclusione inequivocabile: Israele sta intraprendendo un’azione coordinata per distruggere intenzionalmente la società palestinese nella Striscia di Gaza”.
Proseguono dicendo: “Ma come israeliani e palestinesi che viviamo qui e siamo testimoni di questa realtà ogni giorno, abbiamo il dovere di dire la verità il più chiaramente possibile: Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi”.
Vorrei anche ricordare che israele inizia, tramite i coloni israeliani con il beneplacido dell’IDF presente nella zona, ad attaccare i Palestinesi in Cisgiordania.
L’Europa condanna a parole, mentre abbassa i pantaloni commerciali con Taco1 alias Trump e gli porge il deretano, ma nella pratica rimane immobile, non fa nulla. Neppure una sanzione, neppure il blocco delle armi. Continua, tramite i suoi paesi membri (a parte un’eccezione) a fornire anche armamenti e componenti relativi. Ma ormai sappiamo già che ha due pesi e due misure a seconda che si tratti di Russia o israele.
Poi, essendo io italiana, parlo di chi mi governa, governo che ogni giorno di più mi fa vergognare di esserlo. L’Italia tramite il governo della Meloni e i suoi ministri, davanti al genocidio si trincerano dietro alle parole “Ha il diritto di difendersi” e altre scuse politiche simili, oppure prendono “premi” di amicizia con israele. Tutto questo per dar manforte a Taco e ai suoi finanziatori americani.
Volendo ben vedere questa non è solo ipocrisia, è complicità attiva.
Detto questo, queste mie parole non cambiano il mio modo di vedere, non basta denunciare i complici, bisogna disinnescare il problema alla radice: netanyahu, un’estrema destra sionista religiosa integralista israeliana e la collusione degli interessi commerciali delle aziende occidentali, già denunciata da Francesca Albanese all’ONU.
Tutto ciò mentre in israele, netanyahu afferma: “Non c’è fame a Gaza”.
Se esiste un dio, perché comincio davvero a dubitare di ciò, già in questa vita, spero insegni loro, sulla loro pelle, quello che hanno inferto agli altri.
A parte i criminali diretti, ricordate che anche i complici lo sono, e che l’assuefazione a queste atrocità ci rende tutti complici. Si chiama banalizzazione del male.
Nell’immagine la città di Jabalia a Gaza, prima e dopo l’attacco di israele.
E’ un pò sgranata ma sono immagini di google maps prima e dopo, non hanno l’alta definizione.
- Taco è un acronimo di “Trump Always Chickens Out” che lui detesta a dir poco, ma che a me piace molto e quindi lo uso. ↩︎
Genocidio o no (anche se sarebbe importante riconoscerlo), quello che stanno facendo è terrificante. Una macchia che resterà nella storia dell’umanità, sempre più evidente, sempre più innegabile.
Con l’aggravante che, questa volta, nessuno potrà dire “Io non sapevo”
Eppure lo diranno…
Qui ci indigniamo per una cinquantina di 15enni francesi, magari un po’ turbolenti, fatti scendere da un aereo, o per un rabbino e suo figlio insultati all’autogrill.
Prendersela con gli ebrei in giro per il mondo è sicuramente deprecabile e, molto probabilmente, inutile per far desistere Israele dalle sue azioni criminali. Anzi, fornisce supporto a chi strilla all’antisemitismo ad ogni piè sospinto.
Ma sai quale è la cosa triste? Non riesco ad essere completamente in disaccordo. Alla fine la gente reagisce per come sa, per come si sente, e ovviamente poi ci finiscono in mezzo quelli che magari non c’entrano nulla. I linciaggi, siano essi fisici o morali, sono sempre da condannare. Ma aleggia, maledizione, quel “però…” che in qualche modo s’insinua a renderli quasi accettabili. E questo mi pesa (“però… non troppo o non quanto dovrebbe”) ((e così via))
Non mi aspetto nulla dal nostro governo, troppi inciuci ai quali non vogliono rinunciare. Al massimo riescono a dire “inammissibile” e “inaccettabile” se viene sfiorato un qualcosa di vagamente nostro, tipo lo stinco di un prete.
I difensori di Israele, quelli “senza se” e “senza ma” sono, decisamente, tanti. E sono contenti, perché alla fine quello che conta è che ci sia qualcuno che frena “l’invasione islamica”.
Con quale stomaco, lo sanno solo loro. E se glielo fai notare, sei vittima della propaganda di Hamas.
La penso come te, i linciaggi di qualsiasi genere sono deprecabili, perchè ci rendono simili a quelli che condanniamo, ma c’è quel “però” istintivo che alla prima lettura viene spontaneo e che (almeno io) fermo.
Però almeno capiscono che il mondo li condanna, però almeno vedono che solo loro pensano che sia normale uccidere i palestinesi, però almeno li viene il dubbio che non sono dalla parte della ragione, tanti pero…
Ma infine dico me stessa due però:
però il 25% circa degli israeliani non la pensa in quel modo e lottano e scendono in piazza, non voglio linciaggi neppure per sbaglio verso loro… perchè è MOLTO PIU’ DIFFICILE per loro scendere in piazza;
però il 75% crede e sono soggetti a una propaganda e ha un’esclusione della verità molto più pesante e censurante della nostra (che abbiamo anche noi e infatti molti giustificano israele, solo che non sono il 75%)
In me convivono questi però a favore e contro e questo mi fa stare in un equilibrio instabile nel tentativo di non diventare come loro.
Come coloro che hanno subito violenza da bambini, purtroppo diventano a loro volta violenti, Israele, nato dal genocidio si è tramutato a sua volta in uno Stato assassino