CALZETTONI


Tipica giornata di maggio dalle mie parti.

Una di quelle giornate che ti fanno capire che la vita è imprevedibile, e se vuoi viverla bene devi accettarla per quello che è.

Quindi se ti aspetti le rose e arriva la neve, mettiti i calzettoni e gustati l’aria fredda che ti fa sentire quanto calore hai dentro.

SENTIERI E AMICI


Lo sai da tanto, eppure ogni tanto te ne scordi. Tu e il tuo sentiero vi siete già scelti. Quando te ne dimentichi, ti ritrovi lì, nel mezzo confusa. Volgi lo sguardo e cerchi il da farsi, cosa scegliere, dove andare, come muoversi. Tutto sembra complicato e difficile.

Poi un colore, una foglia, un refolo di vento, una risata lontana e intuisci la direzione. Probabilmente non è definitiva, più avanti troverai un’altra diramazione, un’altra decisione, ma non temi più le scelte. Ora sai che quando sbaglierai, ci sarà modo di tornare, il cammino si farà riconoscere e ti chiamerà a se.

Sospiri di sollievo, non sai ancora dove andare di preciso, né cosa ti riserva il sentiero più avanti, ma non importa la strada ora non è più nemica.

Il freddo è alle spalle, il calore ti aspetta avanti, e come sempre ha la forma degli amici che ti accompagnano nei millenni.

ARABESCHI COGLION ZEN


Ragione, che te ne fai? Non vorresti avere ragione, quando senti quella palla che si espande nel tuo diaframma, sino ad uscire con un sospiro dalle labbra.

E si, è la speranza di sbagliare, speri che la percezione del cuore sia errata. Così dai una, cento, mille possibilità fino a che la bolla di sapone scoppia davanti ai tuoi occhi. Scopri che era fatta di ghiaccio. Schegge gelide di cristalli ti graffiano l’anima.

Sorridi lieve, e ti domandi come fai a sentire calore anche ora. Sorridi più forte, scopri che il caldo sei tu, e quel timore della profezia del destino autoavverante è un pò meno forte.

Se vi domandate che cazzo scrive questa, sappiate che avete ragione. Solo che ogni tanto, io seguo con la punta delle dita i pensieri nei loro arabeschi, senza inizio e senza fine, vanno solo a pescare quello che è già stato, ciò che è e forse ciò che sarà.

Poi però torno e so che va bene così, anche perchè in ogni caso io son una coglion zen.

Nelle trombe di Eustachio nel frattempo passa questo.

COGLION ZEN


Respiro.
Come se fossi sulla cima di una montagna o in riva al mare e l’aria impregnata di salsedine mi si posasse sulla pelle.
Respiro e sospiro.

Dicono che la bellezza sta negli occhi di chi guarda, e oggi io vedo una sconfinata bellezza. Non nego, nel mio scrutar noto anche ipocrisia, disonesta e bruttezza, ma queste non fanno altro che far risaltare ancor di più l’armonia luminosa che percepisco intorno a me.

E niente… solo questo. Sentivo il bisogno, in questo giorno che il sole mi scalda le spalle, di scrivere di niente e di sorrisi, di calore e di respiri, di persone e di luce, di lasciar i pesi fuori e limitarmi a assaporare questi cinque minuti di pausa.

La foto lo so… ma io son così, mentre dico cose serie un po’ di coglioneria mi parte. E poi, in effetti, a guardarla bene, un pò lo sono davvero così, cogliona intendo.

SOGNI VAMPIRI E ISOLE GALLEGGIANTI


Poi ti rendi conto che è solo colpa tua. Tua e dei tuoi bisogni.

Tu hai bisogno di una “famiglia”, tu hai bisogno di certezze emotive, tu hai bisogno di calore, di amore, di sorelle e fratelli, quelli che non hai mai avuto.

E’ accaduto così. Te le sei create, le hai nutrite della tua stessa energia, le hai fatte nascere, le hai cresciute per averle con te, perché ti avvolgessero e dessero sicurezza. Non ti sei resa conto che la loro esistenza era legata al tuo crederci; esistevano solo perché tu pensavi esistessero e davi parti di te per tenerle in vita.
Quando hai tu hai smesso di crederci, si sono dissolte come bolle. Così hai scoperto che non tutti i sogni sono uguali, ci son sogni che si nutrono di te come vampiri. Rammentalo per il futuro.

Sarà per questo che hai smesso di desiderare qualsiasi cosa. Ciò che non vuoi, ciò che non desideri non ti può deludere e ferire.

Siamo isole galleggianti, ci illudiamo di trovare un luogo in cui attraccare, ma la verità e che solo le più fortunate intrecciano le loro radici tra loro e continuano a vagare in questo mare chiamato vita.