INCROCI OCCIDENTALI


Lunedì prossimo sarò in volo per quella che, in qualche modo, considero come una seconda casa: il Giappone. Sarò troppo occupata a vivermi il momento e presumo che questo blog rimarrà fermo per qualche giorno. Vorrei, però, nel frattempo, lasciarvi un suggerimento per un altro blog, che io leggo sempre.

Lui scrive sia in italiano sia in inglese, (preferibilmente in inglese, ma anche se non sapete bene l’inglese, come me, il “traduci pagina” di google è perfetto). Ve lo consiglio, a parte che per le parole scritte, anche per le immagini. Immagini che lui stesso ha scattato nel suo immenso girovagare, per lavoro o svago, nel mondo. Alcuni suoi scatti, mi hanno colpito profondamente. Sono evocativi.

Ho conosciuto il suo blog per caso l’anno scorso, mentre cercavo di capire cosa fare nel mio viaggio in Giappone. Lui aveva postato foto e scritti di quel paese.

Da alloro lo seguo, perché mi ha porta in luoghi che probabilmente, in questa vita non vedrò mai, e mi racconta quello che vede lui, attraverso i suoi occhi e i suoi pensieri, e spesso, attraverso le sue parole ho un punto di vista che altrimenti non avrei.

Ho avuto anche la fortuna, poi, d’incontrarlo dal “vero”, a Milano, in un suo breve ritorno in Italia. Insomma, per riprendere anche quello che ho scritto ieri, un “incrocio del destino”, questa volta occidentale.

Dopo tutto questo parlare vi lascio qui la possibilità di andare sul suo blog, che si chiama “La vita è bella – Diario semiserio e surreale di vita vissuta“. Per farlo vi semplifico la vita, basta che clicchiate sull’immagine qua sotto. Perdetevi nelle sue immagini (oltre le parole), come mi son persa io.

PS: se avete voglia e tempo, oltre a lasciar un commento da lui, sarei curiosa di sapere da voi, cosa vi comunicano quelle foto, spaccati di vita di altri popoli.

DELIRIUM DI BIRRA, DI TAKA E DI UNO SCONOSCIUTO


Arrivo da un fine settimana a Bruxelles, organizzato da mesi dal “Team Transenna”, alias “Le Tre Parche”. Mesi fa abbiamo comprato i biglietti per la Jrock band del mio cuore gli One Or Rock.

Li seguo da qualche anno. Il primo concerto italiano a cui sono riuscita ad andare è stato nel 2023, a Milano, quando il biglietto costava una sciocchezza (non erano conosciuti tantissimo). Niente Vip, niente early entry: se volevi vederli da vicino, dovevi passare ore fuori dal locale per conquistare la prima o seconda fila transenna. Cosa che abbiamo fatto.

Il “Team Transenna” ogni anno ha mantenuto la tradizione del concerto:
2023 Milano – Fabrique – Tour Luxury Disease
2023 Milano – Stadio San Siro – Tour Luxury Disease – apertura dei “Muse”
2024 Londra – OVO Arena Wembley – Premonition World Tour
2025 Bruxelles – Forest National (Vorst Nationaal) – DETOX Euopean Tour

Ora non vediamo l’ora del 2026.

Li amo tutti. Per Taka, confesso, folletto del JRock ho una leggera predilezione.

A Bruxelles, il fine settimana è stato arte, french fries, waffle (non per me che sono vegana), Atomium e visite nel centro città. Il pezzo forte? Sabato sera: il concerto.

Una serata indimenticabile, prima fila centrale (ci sarà un motivo per cui ci chiamiamo “Team Transenna”) appoggiate alle transenne. Potevo vedere le micro-espressioni di Taka mentre cantava… e tutto ciò non ha prezzo, ma solo felicità.

Mai avrei detto che sarei diventata un’amante del Jrock, anche se lo ammetto amo solo loro come band di rock. Ma in questo concerto mi sono auto-sorpresa ancora una volta. Mai avrei sospettato di iniziare ad amare un altro genere che non mi ha mai attirato: il metal.
O meglio, Jmetal. La band di apertura agli One Ok Rock era la Paledusk. Una band che suona metalcore, alternative metal e electronicore. Metal/hardcore di base, ma con sperimentazioni che vanno dal pop al jazz fino all’hip hop. Insomma una cosa un diversa dal metal classico.

Mi hanno entusiasmato con una musica, nonostante non sia il mio genere.
E poi, diciamolo, mi sono innamorata di un loro componente…

Devo ancora scoprire come si chiama, perché la band è formata da quattro membri, ma sul palco erano in cinque e lui è l’elemento “surprise”. Anzi, se qualcuno sa, mi dica, che io non sono esperta di quel genere, e quindi non conosco i musicisti.

Chi è costui? Fatemelo sapere e nessuno si farà male.

Non vi tedio con il fatto che siamo uscite da quel concerto con la voce roca, piene di adrenalina, voglia di vita e di prolungare la sensazione di felicità interiore. Per farlo ci siamo spostate al Delirium, nel centro di Bruxelles.

In meno di un’ora ho scolato letteralmente un litro di birra a stomaco vuoto. Ora, nella mia personalissima top ten, la birra giapponese e quella belga sono sul podio, insieme, al primo posto.

Conclusione di un sabato sera pieno di serotonina (e alcol)? Tornare in albergo alle tre del mattino, non contente fermarsi nella hall, a lato dove c’era un tavolo e delle sedie, mangiare qualcosa per cercare di assorbire la birra (inutilmente) continuando a chiacchierare tra di noi.

Questo weekend è stato una piccola oasi di leggerezza, in un periodo per me non semplice per disparati motivi, alcuni interni e molti esterni. Sono grata alla leggerezza quando entra nella mia vita, e mi riempie di sorrisi e serotonina.

Anzi, vi annuncio che tra poco più di una settimana, entrerò in un’altra piccola lunga oasi di leggerezza. Partirò per il Giappone, e come ben sapete (poichè lo dico sempre), un pezzo della mia anima antica è legato a quel paese. Vi racconterò al mio ritorno.

Infine solo per ricordare che non dimentico e che, anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

Sanae Takaichi: il patriarcato in versione tailleur


Leggo che in Giappone, per la prima volta, al governo è stata nominata una donna: Sanae Takaichi.

Da donna dovrei essere contenta, ma non lo sono. Non ho mai pensato che mi dovesse piacere un politico solo perché è del mio stesso genere. Ho sempre considerato anche le “quote rosa” italiane un recinto per mucche, perché fintanto che c’è una legge di questo tipo vuol dire che non esiste parità. Io valuto i politici, a prescindere dal genere, per quello fanno e non per quello che dicono.

Premesso quello che ho appena scritto, e che sono innamorata persa del Giappone, vi dico perché la vittoria di questa donna, politicamente non mi esalta.

Sanae Takaichi fa parte del partito di governo giapponese LDP (Liberal Democratic Party) e appartiene all’ala più conservatrice e nazionalista del partito.

Vi dico solo alcuni punti del suo programma che mi hanno lasciato perplessa:

  • Sicurezza e difesa: Vuole cambiare l’articolo 91 della Costituzione Giapponese, che limita le forze armate in un ruolo di sola autodifesa e non può avere un ruolo di forze armate offensive.
  • Nazionalismo: punta moltissimo su una politica “Il Giappone prima” (vi ricorda qualcuno?).
  • Relazioni esterne: critica la dipendenza economica dalla Cina e fin qui nulla di male, ma non critica quella dagli USA, quindi questo mi fa sospettare aiuti e pressioni americane.
  • Politica sociale: conservatrice fino al midollo, forse oltre il midollo, su famiglia, genere, e cultura. Ne cito solo un paio ad esempio. Si oppone al matrimonio tra persone dello stesso sesso e ai cognomi separati per le coppie sposate (in Giappone la moglie quando si sposa perde il cognome e assume quello del marito).
  • Questioni storiche: il partito conservatore è tra quelli che cerca di fare revisionismo storico. Il Giappone, a differenza della Germania“, non ha mai fatto “outing storico” per i crimini commessi nella seconda guerra mondiale. Non ammette i crimini militari commessi in Corea del Sud2 e in Cina3.
  • Questioni di parità di genere: si oppone all’idea che una donna possa ascendere al trono imperiale in Giappone. In pratica mantiene la tradizione patriarcale del sistema di successione che privilegia gli uomini.

Insomma, un profilo notevolmente conservatore e nazionalista, che spinge ancora verso a una destra maggiormente conservatrice e ultra nazionalista.

Tra l’altro, tra le promesse elettorali che ha fatto per essere eletta, alcune potranno causare problemi perché di difficile realizzazione nel breve tempo. Ha promesso riduzioni fiscali in un contesto di alto debito pubblico. Il rapporto debito/PIL del Giappone del 2024 è di circa 236%. Per farvi capire meglio: quello dell’Italia, che non siamo proprio messi bene, è di circa il 137%.
L’applicazione della promessa fatta in una situazione di alto debito pubblico rimane un’incognita.

Il mio post non è una critica verso Sanae Takaichi, ma verso ciò che lei rappresenta. Insomma la domanda che mi resta è:
Cosa succede quando le donne al potere difendono un modello che non ha mai previsto il loro potere?

FONTI: Wikipedia, Defence24, The Economic Times, UA News, Reuters, The Asahi Shimbun, Japan Forward, The Japan Times, History, Korean Times

  1. L’articolo 9 della Costituzione Giapponese.
    “Desiderando sinceramente una pace internazionale basata sulla giustizia e sull’ordine, il popolo giapponese rinuncia per sempre alla guerra come diritto sovrano della nazione e al ricorso alla forza come mezzo per risolvere le controversie internazionali.
    Per conseguire l’obiettivo del precedente paragrafo, non saranno mantenute forze terrestri, navali o aeree, né qualsiasi altro potenziale bellico. Il diritto di belligeranza dello Stato non sarà riconosciuto.”

    Non pensiate che per questo il Giappone non abbia esercito e armamenti. Li ha ma può usarli solo a scopo difensivo e non offensivo (simile all’articolo 11 della costituzione italiana). ↩︎
  2. Lavoro forzato e deportazioni di uomini e donne coreane. Circa 725.000 lavoratori coreani furono costretti a lavorare in Giappone e nelle altre colonie.
    “Confort women”. Schiavitù sessuale di donne coreane per i militari giapponesi. Un articolo di History dice: “Molte vennero inviate sui fronti di guerra dove subirono quotidianamente abusi sessuali da parte dell’esercito giapponese, in quello che è sicuramente uno dei peggiori casi di traffico sessuale nella storia moderna.”.
    Soppressione culturale. Nel periodo di occupazione coloniale, la lingua coreana fu vietata, l’istruzione fu “Japanizzazione” e i testi storici coreani bruciati.
    Massacri e brutalità.  Sono documentati molti episodi di brutalità e massacri di villaggi. ↩︎
  3. Massacro di Nanchino. Chiamato anche come “stupro di Nanchino” (si parla di 300.000 uccisioni). Uccisioni e stupri di massa, saccheggi e incendi. Il massacro di Nanchino è considerato tra i più efferati nel conflitto Cina Giappone, e ancora oggi crea attrito tra i due paesi, anche per il rifiuto di “outing storico” da parte del Giappone”.
    Politica del “Three Alls”. Era la politica giapponese nelle zone occupate, e in Cina in modo particolare. Questa politica prevedeva il dogma “Uccidi tutti, brucia tutto, saccheggia tutto”. Fu un disastro sociale ed economico in ampie zone della Cina occupata.
    Unità 731. Altro pagina atroce. Attraverso quest’unità segreta, l’esercito giapponese condusse esperimenti. Sviluppo armi biologiche e chimiche testandole sulla popolazione cinese.
    Inoltre condusse esperimenti su prigionieri e civili che includevano: vivisezione di persone vive, iniezioni di virus letali, test di congelamento, privazione forzata di cibo o acqua, esperimenti di dissezioni su donne incinte.
    Il numero preciso è difficile da stabilire, perché i giapponesi bruciarono quasi tutti i documenti. Fonti certe, comunque, parlano tra le 3000 e le 10000 vittime di esperimenti ↩︎

LA RIFORMA COSMETICA


La Meloni, parlando della legge di bilancio, la esalta come se fosse la panacea economica d’Italia. Ecco, fermiamoci un attimino: non lo è. Non che io voglia parlarne male, il problema è il tentativo (da parte loro) di una narrazione politica che si svela come un trucco di magia, a celare una realtà diversa. Ma in questo post non voglio parlare di tutta la Finanziaria, ci vorrebbero decine di post, ma vorrei concentrarmi su ciò che impatta maggiormente sulla maggior parte di noi: l’irpef.

La Meloni cita, testuali parole: “Una manovra seria ed equilibrata, che risponde ai bisogni e ai problemi concreti delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori“.

Va bene, vediamo se è vero.

Red.Lordo Annuo €Guad. stimato annuo €Guad. stimato mensile €% sul Redd. Lordo
25.000000,00%
28.000000,00%
30.000403,300,13%
32.000705,800,22%
35.0001078,900,31%
38.00018015,000,47%
40.00024020,000,60%
43.00034028,300,79%
45.00025721,400,57%
50.00034829,000,70%
55.00043936,600,80%
60.0001.400116,002,33%

Tradotto: chi avrebbe davvero bisogno di un aiuto concreto (sotto i 30.000€) non riceve nulla. Chi guadagna 35.000€ prende un contentino simbolico. Tra i 40.000 e i 50.000€ il beneficio è irrilevante. Sopra i 55.000€, (fascia che economicamente sta meglio) il taglio diventa più visibile, ma rimane sotto il 3%.

In parole crude? La cosiddetta riforma seria sull’irpef è più che altro “UN RITOCCO COSMETICO”. Le fasce più povere, sono quelle che hanno meno benefici, e questo non è un dettaglio.

Ricordo anche che la Legge Finanziaria ha già ricevuto l’approvazione del Consiglio dei Ministri ma non è ancora approvata dal Parlamento. Potrebbe cambiare ancora.

So che questo post può sembrare quasi (ho detto quasi) una mera esposizione di dati, ed è voluto. Vorrei che ognuno formulasse il suo pensiero.

Aggiungo un po’ di contesto: secondo l’Istat tra il 2019 e il 2024 i salari hanno perso il 10% del potere di acquisto a causa dell’inflazione, senza che gli stipendi aumentassero di conseguenza. Mediamente gli italiani guadagnano circa 400€ in meno al mese rispetto ai loro colleghi europei. Questo significa che il fantomatico “beneficio” dell’irpef è praticamente marginale rispetto a ciò che realmente serve.

La narrazione politica e la realtà economica sono due cose diverse. Non basta un discorso pieno di aggettivi positivi a trasformare la realtà dei fatti.

Fonti: Ansa Economia, Adnkronos, RaiNews, SkyTG24, Panorama, Idealista News, SulPanaro, Istat, Instagram e X/Twitter di Giorgia Meloni.

Infine solo per ricordare che non dimentico e che, anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

ZELENSKY VUOLE LO 0,25% DEL PIL. IO LE MIE OVAIE INDIETRO


Leggo questo titolo: “Zelensky: ci serve lo 0,25% del vostro Pil nel 2026”.
Mentre le mie ovaie rotolano a terra, penso: “Ci vogliono per forza portare in una guerra non nostra”.

PREMETTO, SUBITO, A SCANSO DI EQUIVOCI che condanno con tutte le mie forze l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Appartengo alla categoria delle persone che odiano le guerre e le armi, a loro preferisco una mediazione e un accordo pacifico. Detto ciò, proseguo nel mio dire.

Dicevo, leggo questo titolo, e non contenta proseguo la lettura dell’intero articolo. Nel farlo mi soffermo su questo pezzo:
In parallelo, la Germania prevede di investire 10 miliardi nei prossimi anni in droni di ogni tipo, offensivi e difensivi. “Il comportamento aggressivo di Putin dimostra che non possiamo allentare la nostra prontezza alla difesa”, ha dichiarato Pistorius.”

Al concetto “tipo offensivo” e alla parola Germania mi ricordo che dalla seconda guerra mondiale in poi, ci sono alcuni stati che possono avere solo eserciti e armi a scopo difensivo e non offensivo. Inizio la mia ricerca, scoprendo così che mi ricordo bene e che dopo la seconda guerra mondiale ci sono quattro stati in questa condizione:
1 Giappone
2 Germania
3 Italia
4 Costa Rica.

Di questi, solo uno è frutto di una sua libera scelta. Parlo della Costa Rica. Nel 1949 abolì completamente l’esercito inserendo questa scelta nella costituzione. La Costa Rica ha solo forze di polizia e sicurezza interna. Se c’è un’invasione, deve sperare nel diritto internazionale (e che non ci sia di mezzo israele che il diritto internazionale lo ha dimenticato, forse mai pervenuto).

Per gli altri tre il discorso è diverso. Sono stati obbligati. Il perché è palese, l’ultima volta che si sono associati, chi prima chi dopo, hanno scatenato, insieme, la seconda guerra mondiale.

Nella nostra costituzione, l’art. 11, cita testualmente “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli”. Cosa che molto spesso, ultimamente, i nostri governanti dimenticano o di cui danno un’interpretazione personale.

Ribadisco, pur condannando con tutte le mie forze l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, non posso esimermi di fare questo pensiero e pormi domande.
Il pensiero:

L’UCRAINA NON FA PARTE DELL’UE.
L’UCRAINA NON FA PARTE DELLA NATO.

Quindi per tutti gli accordi stipulati negli anni tra i paesi membri della NATO, per il principio di aiuto reciproco e per il patto stipulato con la Russia di Gorbacev di non espandersi a est, mi chiedo:
° perché dobbiamo pagare una guerra non nostra?
° perché rischiare di entrare in una guerra con un paese che non ci ha aggredito né ai confini né altrove? perché l’Italia ha fornito armi ed equipaggiamenti miliari all’Ucraina che non è un membro né UE né della NATO?
° perché ha inviato un sistema di difesa aerea SAMP/T,  e ne prevediamo un secondo, a uno stato che non fa parte delle nostre alleanze?
° perché inviamo armi leggere, munizioni e mezzi ausiliari a un paese che non appartiene alla nostra Unione, né alla nostra Alleanza?
° perché tante informazioni sulle forniture all’Ucraina non sono pubbliche?
° perché ci stiamo armando così tanto?
° perché continuiamo a descrivere la Russia come una minaccia diretta ai nostri confini?
° davvero qualcuno pensa che la Russia voglia invadere l’Italia?

Per quanto concerne la Germania, che ogni giorno diventa sempre più aggressiva nei toni, nei modi e nel modo in cui usa la parola “difesa”, non posso che preoccuparmi e chiedermi:
° perché ha inviato carri armati Leopard 1 e 2 a un paese che non fa parte né dell’UE né della NATO?
° perché continua a fornire munizioni, sistemi di difesa aera, droni, veicoli blindati e radar a uno stato che non fa parte della nostra Alleanza?
° perché ha firmato un accordo con Kiev per finanziare la produzione di armi a lungo raggio direttamente in Ucraina, che non appartiene all’UE né all’Alleanza Atlantica?

E soprattutto:
perché due Paesi, come l’Italia e la Germania, che hanno limitazioni costituzionali sull’uso dell’esercito e degli armamenti, e possono impiegarli sono a fini difensivi, stanno inviando mezzi e tecnologie a scopo offensivo a un Paese che non è parte dell’Unione Europea né della NATO?

Con quale lucidità stiamo accettando il rischio di essere trascinati, passo dopo passo, dentro una probabile terza guerra mondiale?

E poi c’è Zelensky.
Perché chiede all’Europa di stanziare lo 0,25% del nostro Pil per aiutare Kiev (oltre agli aiuti già concessi) per aumentare la produzione di armi?
Perché avanzare una simile richiesta quando abbiamo già portato, ahimè, al 5% del PIL le spese militari destinate alla NATO, comprando armi quasi esclusivamente dagli americani?

Sono domande cui mi sono data già alcune risposte, altre sono lì in attesa di una comprensione maggiore, altre ancora so già che probabilmente noi contemporanei difficilmente avremo accesso, saranno i posteri a sapere la verità, forse.

Vi dico già che risposte tipo: La Russia è un pericolo per noi; La Russia ci invaderà; Sono stati loro a iniziare (non è vero, è stata la Nato avvicinandosi ai confini della Russia, infrangendo i patti di un contratto stipulato negli anni 80), sono già state scartate dal mio encefalo.

Perché ne scrivo? Perché magari qualcuno di voi ha fonti certe e vere, che posso verificare, per capire meglio cosa si muove nel mare profondo della propaganda cui siamo destinati.

DAL MENU: GAZA, CISGIORDANIA… E COME DESSERT UN BEL PEZZO DEL GOLAN


Il governo israeliano ha approvato un piano per aumentare il numero dei coloni già esistenti nelle Alture del Golan.

Le Alture del Golan sono un territorio Siriano occupato abusivamente e sotto controllo da parte dei soldati d’israele (IDF). Il governo ha stanziato significativi fondi per aiutare e sviluppare in quell’area gli insediamenti dei coloni.

Israele ha occupato le Alture del Golan nel 1967 e le ha annesso nel 1981. Tutto ciò è avvenuto abusivamente, senza autorizzazione di nessun tipo, anzi con condanne da parte dell’ONU e del diritto internazionale. Le Alture del Golan sono riconosciute come territorio della Siria a livello internazionale. Tutte le azioni d’insediamento sono illegali.

Le alture del Golan si trovano nella Siria sud occidentale, al confine con israele, Libano e Cisgiordania. E’ un altopiano strategico.

Nel 1967 israele occupò le Alture. La Siria ha cercato senza successo di riconquistarle nel 1973. L’annessione, che io chiamerei invasione da parte di israele, non è riconosciuta a livello internazionale. L’ONU e la stessa UE considerano il Golan territorio occupato illegalmente da israele.

Indovinate chi, nel 2019, ha riconosciuto il Golan di sovranità israeliana? Bravi, avete indovinato! Gli Stati Uniti d’America, sotto il precedente governo Trump.

Quindi a noi dicono la Palestina non si può riconoscere, ma loro riconosco azioni illegali!

Ricordo che a tutt’oggi, per la comunità internazionale, UE compresa, le Alture del Golan sono occupate abusivamente da israele.

La Siria rivendica ancora le Alture del Golan e chiede il ritiro d’israele; il quale ha lo stesso atteggiamento che ha nei confronti della Cisgiordania: continua ad occupare e si tiene i territori.
Le persone autoctone, sia druze sia Siriane, rifiutano l’annessione e chiedono il ritorno alla Siria e alla legalità, poiché i coloni israeliani (come hanno fatto e stanno facendo ancora in Cisgiordania) espropriano le terre agli autoctoni e attuano discriminazioni verso i druzi e i siriani.

Quindi lo posso pensare, vero? L’istinto all’invasione delle terre altrui, fa parte del modo di pensare del governo israeliano? L’occupazione di altri stati è un vizietto che non riesce a togliersi?

Quindi lo posso pensare, vero? Che il mio governo è complice, oltre che in un genocidio, anche in un attacco mirato a terre che non appartengono a israele, ma che invade?

Fonti: Euronews e Rainews, Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,  israeli Ministry Of Foreign affairs, Bbc, Al Jazeera

DA PERTINI A MELONI: anni luce di distanza politica e umana


La Meloni ieri parlando della Global Sumud Flotilla, dice, testuali parole: “Tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità e infilarsi in un teatro di guerra per consegnare aiuti a Gaza…”.

Io dico: “Se lei, il suo governo, i suoi ministri e altri collusi nel consiglio UE, avessero fatto qualcosa di concreto in questi due anni, tipo gli stessi embarghi che hanno fatto alla Russia, le persone non avrebbero rischiato la propria incolumità per infilarsi in una situazione pericolosa”.

Ma forse, la Meloni non è preoccupata per le persone della Global Sumud Flotilla, forse è preoccupata per la sua posizione…. IRRESPONSABILE e INDIFENDIBILE nei confronti di un genocidio ancora in atto e per il quale non ha fatto e non fa assolutamente nulla.

Caro Presidente del Consiglio Meloni, se lei pensa, come ha asserito, che un’intera flotta di aiuti umanitari composta da 44 stati (non solo dall’Italia) e da associazioni umanitarie ce l’hanno con lei, sospetto un grosso problema di egocentrismo (oltre altro).

Oggi ricorrerebbe il compleanno di Sandro Pertini, se fosse ancora vivo. Ex Presidente della Repubblica Italiana, nel discorso di fine anno alla nazione, il 31.12.1983 disse:
“Israele ha occupato e occupa territori altrui.
Ora io questo vorrei dire al popolo di Israele.
Siamo sempre stati al suo fianco, al fianco degli ebrei quando erano perseguitati.
Ma gli ebrei non sono stati perseguitati prima di avere uno Stato nell’Oriente, dagli arabi.
Sono stati perseguitati in Europa, dagli europei.
Finalmente, poi, dopo la prima guerra mondiale, ebbero un territorio e una patria.
E quindi, anche un territorio e una patria, a mio avviso, devono avere i palestinesi.
Altrimenti non vi sarà mai pace nel Medio Oriente.”

Il livello umano e politico era un altro, lontano anni luce, da quello di chi ci governa ora.

PRIMA GLI ISRAELIANI


Vorrei tanto una mattina, alzarmi, leggere le notizie, non avere un travaso di bile e non vergognarmi di essere italiana.

Stamattina il primo premio lo vince quello che non è riuscito a laurearsi dopo dodici anni di fuori corso. Sto parlando di Matteo Salvini che in un’intervista alla televisione israeliana difende il massacro a Gaza e sminuisce una parte degli italiani.

In sintesi: rivendica di essere il miglior amico di israele, giustifica i massacri a Gaza e Cisgiordania, sminuisce gli italiani che protestano contro i massacri, dicendo che non sanno neppure per cosa protestano. Dice di parlare a nome suo, a nome di capo del suo partito e come parte del governo, anche se non può parlare a nome di tutti. Difende il diritto alla vita di israele (che nessuno ha mai messo in dubbio) ma non difende il diritto alla vita della Palestina.

Matteo Salvini, quello che cambia più idee che mutande.
Quello che:

  • da secessionista convinto è diventato patriota nazionale;
  • da “usciamo dall’Europa” a cambiamo “l’Europa dall’interno”;
  • quello che proteggiamo l’economia italiana e poi appoggia le industrie che delocalizzano all’estero;
  • quello che critica la NATO ma nel governo la sostiene;
  • quello che dice “Prima gli italiani” ma poi sostiene leggi economiche che penalizzano le fasce più deboli;
  • quello che del Leoncavallo diceva: “Chi non ha mai frequentato un centro sociale? Io sì, dai 16 ai 19 anni, mentre frequentavo il liceo, il mio ritrovo era il Leoncavallo. Là stavo bene, mi ritrovavo in quelle idee, in quei bisogni» e poi lo ha demonizzato;
  • quello che considerava Putin, per anni, il miglior statista, miglior capo del governo, miglior tutto indossando magliette con il viso di Putin stampato sopra e ora è un nemico. (Oggi il suo miglior amico è Israele e non più la Russia… chissà quando cambierà idea anche su questo);
  • quello che definiva inutile il ponte dello stretto e ora lo considera un’opera indispensabile;
  • quello che cantava: “Senti che puzza arrivano i napoletani” (e solo da questo non capisco come persone del sud possano votarlo, sindrome di Stoccolma?).

E queste sono solo alcune delle sue voltagabbana.

Lowell diceva: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”, ma esiste un limite. Non puoi cambiare idea ad ogni vento di potere che cambia, perché così non è che cambi idea, ti stai semplicemente adattando al potente di turno. E visto che fai parte del governo italiano (che mi rappresenta), mi fai vergognare di essere italiana.

Matteo Salvini, quello che, alla giornalista israeliana, che gli domanda se porta con orgoglio il titolo di “Amico di israele” risponde: “Sì, non è il momento di aver paura, è il momento di dimostrare da che parte si sta”.
Lo abbiamo capito Matteo che non stai dalla parte degli italiani, ma degli israeliani.

TITOLI BOOM, SANZIONI INESISTENTI E DERETANI BRUCIANTI


Stamattina, al solito sfoglio la prima pagina dei giornali. Leggo dei titoli che speravo di vedere da tempo, quindi approfondisco e…  mi sale il crimine.

Una persona qualsiasi legge uno di questi titoli e pensa “Finalmente fanno qualcosa”.
INVECE NO, SONO SOLO PROPOSTE.
SONO TITOLI FUORVIANTI.
Ho un vago, fortissimo, sospetto di malafede.

La notizia vera è che la Commissione Europea e l’Alto Rappresentante Kallas hanno messo sul tavolo la proposta di sanzioni verso due ministri (Ben-Gvir e Bezalel Smotrich) e i coloni violenti israeliani; a parte che è solo una proposta, sottolineo che israele e il suo governo non sono citati.

Traduzione: Non ci sono alcun tipo di misure attive contro i due ministri e coloni israeliani, ASSOLUTAMENTE NIENTE. ANCORA MENO VERSO ISRAELE. Al momento sono SOLO intenzioni politiche e non sanzioni operative. Per diventare sanzioni effettive e operative devono essere approvate, all’unanimità, dal Consiglio UE.
Ammesso e non concesso che queste proposte passino, considerato che in due anni non sono riusciti a deliberare nulla contro israele e affini, secondo voi arriveranno a farlo entro pochi giorni o solo a invasione della Palestina conclusa e massacro dei Palestinesi terminato?

QUESTI CI PRENDONO PER IL DERETANO.

Tutto ciò mentre contro la Russia (non solo a sfavore di qualche ministro o parte della popolazione), sottolineo contro l’intera Russia e Bielorussia e i loro governi, ci sono attualmente già 18 pacchetti di sanzioni adottati, verso israele niente, nisba, nulla, il vuoto, il deserto, zero.

Secondo voi ai coloni israeliani (avete visto il livello culturale e umano di quelle persone?) e ai due ministri (avete visto il livello umano di Ben-Gvir e Bezalel Smotrich?) quanto possono toccare e interessare, sempre ammesso siano approvate, queste tre misure “punitive”? La risposta: una beata cippa!
Ma poi noi, sappiamo nome cognome e data di nascita di ogni singolo colono violento?Sapremo distinguerli e bloccarli dai turisti israeliani in giro per il mondo che vengono, o transitano, da noi?

LO VEDETE IL NOSTRO DERETANO?

Riepilogando:
Sanzioni in essere verso la Russia 18
Sanzioni in essere verso Israele: 0

Ho un “crimine” salente verso certi giornalai che pubblicano i titoli in maniera fuorviante e verso i nostri governanti italiani ed europei, che amano così tanto il nostro deretano.

Nella foto, (scusate la scarsa qualità) ho messo solo alcuni dei titoli che a casa mia si chiamano:  “Disinformazione&Propaganda” .

IL TAPPETO DA PREGHIERA DI CARNE


IL TAPPETO DA PREGHIERA DI CARNE
attribuito a Li Yu
romanzo cinese classico erotico

Sinceramente non so come avessi questo libro (molto vecchio) in casa, propenderei per due opzioni: a) fa parte degli acquisti multipli compulsivi alle bancarelle dell’usato, fatti negli anni, e poi dimenticato; b) è un sopravvissuto al book crossing quando Progenie è andata a vivere a Berlino.

Non sono un’amante del genere, ma ero in attesa di alcuni libri che avevo ordinato e quindi spulciavo nell’enorme settore “libri presi da eoni e non ancora letti”. Mi è capitato tra le mani questo dal titolo strano, cinese, dal prezzo ancora in lire e dalle pagine ingiallite, considerato il “Decamerone orientale: un classico dell’erotismo cinese”. Insomma, la somma di tutti questi input mi ha portato a sceglierlo.

Specifico subito che l’edizione da me letta forse non è più neppure in giro (ma sotto al post metto dove trovarlo se interessa). La mia edizione è dell’editore Bompiani – I grandi tascabili – prezzo £ 13.000 – 384 pagine del 1973.

Il libro racconta le avventure del giovane Wei Yang Sheng, chiamato “Il Chierico della Prima Veglia”. Inizia con la visita del giovane in un tempio buddista dove incontra un monaco. Quest’ultimo nota che il giovane ha in sé saggezza ma anche lussuria. Lo invita, pertanto, a rimanere con lui nel tempio. Il Chierico della Prima Veglia, però, replica che è troppo giovane per rinchiudersi in un monastero, e che il suo desiderio è sposare una bellissima donna. Da qui iniziano le sue avventure e disavventure.

Ricordo che i racconti sono stati scritti nell’epoca Qing, tra il 1657 e il 1693, e nonostante sia passato qualche secolo, i racconti scorrono senza problemi. L’allegoria su cui è strutturato il libro, è una chiara condanna al puritanesimo confuciano dell’epoca. Ai tempi, e anche dopo, in Cina, per lungo tempo è stato censurato e vietato. Questo non ne ha fermato la diffusione. Nei primi anni del 1700 uscì anche in Giappone, dove lo definirono il più grande romanzo erotico di sempre.

Certo visto con gli occhi di oggi, forse non sembra così peccaminoso come quando uscì. Per quanto mi riguarda, devo dire che  l’ho letto velocemente, nonostante le sue quasi 400 pagine, con il pensiero: “Vediamo dove va a finire ora?”.

Il termine “pruriginoso” è quello che si adatta di più a questa lettura, ma lo fa in maniera divertente e usando dei termini per indicare le parti anatomiche e gli atti sessuali che mi hanno fatto sorridere, sono poetici ma fanno capire benissimo di cosa si parla.

Passando attraverso le avventure del Chierico della Prima Veglia, lo scrittore prende in giro e denuncia alcuni aspetti puritani della società dell’epoca, anche se, dal mio punto di vista, alla fine evidenzia il concetto di onestà e rettitudine.

Se volete immergervi in una Cina antica, leggendo divertendovi nel vedere cosa s’inventa l’autore, e non vi spaventano i libri che superano le cento pagine, questo può essere una buona alternativa ai romanzi contemporanei.

Da questo libro sono stati tratti negli anni due film: Sex and Zen e Sex and Zen 3D.

Il titolo è una metafora che fa riferimento al modo in cui il protagonista trasforma le sue performance sessuali in una specie di rito di elevazione.

DOVE TROVARLO
Ci sono diverse edizioni e prezzi per questo libro, io ve ne metto un paio, potete sempre cercare anche sul “Libraccio” dove  si trovano libri usati in ottime condizioni:
IBS: Edizione GM Libri – Cartaceo prezzo € 19.00 – 400 pagine
LaFeltrinelli: Edizione Se – Cartaceo prezzo € 26.60 – 288 pagine
Amazon: Edizione Se – Cartaceo prezzo € 23.00 – 288 pagine

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.